Il mudejar è un termine spagnolo derivato dall'arabo "mudajjan", ritardatario, che ha avuto il permesso di rimanere, tributario. Si riferisce ai musulmani che rimasero a vivere nella Penisola Iberica dopo la Reconquista cristiana terminata nel 1492 con la caduta del sultanato di Granada.
Quando ai musulmani nel 1489 fu imposto di convertirsi al cristianesimo e di parlare castigliano o portoghese, vennero chiamati "moriscos". In maggioranza erano di condizione sociale umile, contadini o artigiani specializzati.
Alcazar de los Reyes Cristianos, Cordoba
Alcazar de Segovia
Alcazar de Toledo
Alhambra, Granada, Patrimonio Unesco (hispano moresca)
Il loro stile nell'arte è la prosecuzione dello stile detto "mozarabo" (il mozarabo era il cristiano che viveva nei domini musulmani della Penisola Iberica) rappresentato soprattutto dall'Alcazar di Sevilla ricostruita tra il 1353 e il 1364 da Pietro I il Crudele, re di Castiglia e Leòn.
Catedral Parroquieta de La Seo, Zaragoza (azuleios)
Dal XII al XVI secolo l'arte della ceramica a riflessi metallici (gli azulejo) come la fabbricazione dei lampadari, vasi, piatti e vasche, conobbero un considerevole sviluppo a Malaga, Valencia, Sevilla e Granada.
In architettura i mudejar utilizzarono le loro tecniche (archi a ferro di cavallo, arcate cieche, campanili a forma di minareti) e i loro ornamenti (arabeschi e soffitti a cassettone con intarsi (artesonados) applicati agli edifici romanici) ma soprattutto gotici e rinascimentali, questi elementi crearono uno stile ibrido di grande interesse.
Fra le caratteristiche, l'utilizzo dei mattoni, la decorazione a stucco cesellata policroma (yeserias) e in ceramica (azulejos).
Soffitto in legno, Palacio de la Aljaferia, Zaragoza
Archi della Sinagoga di Santa Maria La Blanca, Toledo
L'arte spagnola, in quei periodi in cui il gusto europeo si miscela con quello arabo, e' sia molto interessante che, per alcuni versi, anche molto ricca ed elaborata. Sono state due culture completamente diverse che hanno abitato gli stessi territori, dominandoli alternanza, senza mai completamente integrarsi. L'unico punto di interesse, contatto e unione e' stato proprio lo scambio di saperi, di passioni e la tanta voglia di bello in architettura e in arte da possambi. Con il piu' datato Mozarabo e' il gusto europeo che si insinua in quello arabo mentre con il piu' tardivo Mujedar accadra' esattamente il contrario. Quest'ultimo con le sue bellissime tipicita', come ad esempio le azulejos, o con qualche altra caratteristica relativamente piu' nuova, si incuculera' su quell'ampissimo panorama di stili europei allora gia' presenti e conosciuti in Spagna. Per mio gusto personale preferisco il Mozarabo al Mujedar perche' trovo che quella piccola vena di pensiero europeo ha dato sempre ottimi e preziosi risultati mentre, al contrario, non tutti gli edifici Mujedar godono di quell'eleganza e quell'armonia tipica degli edifici a prevalenza araba. Molto malignamente, ma magari mi sbaglio, ho anche il sentore che Los Reyes Catolicos avessero piu' il braccino corto rispetto agli Andalusi ... e questo spiegherebbe molte cose ;o) Bellissime tutte le foto!
RispondiEliminapossambi ... = posseduta da entrambi
RispondiElimina@ ZeN: Il mudejar è stato l'ultimo "colpo di coda" dell'arte araba, l'abilità e la sapienza dei suoi artigiani è stata giustamente usata per realizzare opere uniche ed eleganti valorizzate da decorazioni impensabili per la cultura occidentale. La "gentilezza" delle volute, delle forme e dei colori che a quel tempo ha caratterizzato queste architetture (altrimenti molto meno affascinanti) ha dato una "esclusività" preziosa a molti panorami spagnoli. I re Cattolici credo siano stati di origine ligure o scozzese...ahahahaha!
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