Il carcere di Santo Stefano è una struttura penitenziaria in disuso costruita nel 1795 sull'Isola di Santo Stefano nell'arcipelago delle Isole Ponziane, attualmente è parte della Riserva naturale statale Isole di Ventotene e Santo Stefano.
Fu uno dei primissimi edifici carcerari al mondo a essere costruiti secondo i princìpi del Panopticon o panottico.
Il Panopticon è un carcere ideale progettato nel 1791 dal filosofo e giurista inglese Jeremy Bentham. Il concetto permetteva a un unico sorvegliante di osservare (opticon) tutti (pan) i carcerati senza permettere a questi ultimi di capire se siano controllati o no in quel momento. Il nome si riferisce anche ad Argo Panoptes della mitologia greca, un gigante con un centinaio di occhi considerato un ottimo guardiano.
La struttura del panottico è composta da una torre centrale con all'interno l'osservatore circondata da una costruzione circolare dove si trovano le celle dei prigionieri illuminate dall'esterno e separate da spessi muri, ognuna con due finestre, una verso l'esterno e l'altra verso l'interno, in direzione della torre centrale.
Soprassedendo per un attimo al suo scopo, la struttura del carcere di Santo Stefano e' effettivamente molto particolare. Per l'epoca era una costruzione all'avanguardia, pensata per una massima correzione e punizione. E' bene ricordare che fino a un centinanio di anni fa', quando si parlava di detenuti, a prescindendere dal delitto commesso, si parlava di persone che normalmente potevano subire un qualsiasi tipo di maltrattamento. In questa visione generale, il carcere di Santo Stefano con la sua struttura panottica, appare come la chiave di volta per un cambio di modalita' di castigo da infliggere, sostituendo il fisico con lo psicologico. A livello logistico sicuramente poteva essere gestito da meno addetti ma, proprio a causa della sua forma, per contenere il medesimo numero di detenuti presenti in una qualsiasi altra struttura carceraria dalle classiche forme, necessitava di un'area piu' vasta. Nel video, seppur abbandonato, non appare versi in un eccessivo degrado e penso che potrebbe benissimo trasformarsi in un monumento storico visitabile, contenendo magari un museo che possa ricordare le genti che son passate di la', dalle piu' note a chi invece vi ha vissuto in maniera piuttosto anonima e come tale e' ora riposa a Santo Stefano. Molto interessante, si!
RispondiElimina@ ZeN: Mi ha incuriosito questo carcere all'epoca "all'avanguardia" progettato su basi psicologiche, che poi non sono state ideate per "alleggerire"certamente il peso della detenzione, ma per dare un senso di angoscia perenne di essere guardati ai carcerati. La struttura è davvero insolita, quasi un teatro, ma con un solo spettatore al centro...certamente i costi del personale erano bassi e dev'essere stata una struttura molto temuta dai detenuti visto l'isolamento e il modo in cui funzionava. Seguirà un altro post su questo carcere che darà ulteriori notizie. :o)
RispondiElimina