foto da wikipedia.org
I carcerati, sapendo di poter essere osservati tutti insieme dal custode, avrebbero assunto comportamenti disciplinati e mantenuto l'ordine in modo quasi automatico. Dopo anni di questo trattamento, secondo Bentham, il retto comportamento "imposto" sarebbe entrato nella mente dei prigionieri come unico modo di comportarsi possibile modificando indelebilmente il loro carattere.
Jeremy Bentham
Il progetto di costruzione del carcere di Santo Stefano e la sua realizzazione sono dovuti al maggiore del Genio Antonio Winspeare su incarico di Ferdinando I delle Due Sicilie.
Nel 1799 la struttura accolse progressivamente la massa dei moti rivoluzionari della Repubblica napoletana, identica sorte ebbero i rivoluzionari del 1848 (rivoluzione siciliana) fra cui Silvio Spaventa (politico, patriota e senatore del Regno d'Italia) e Luigi Settembrini (scrittore e patriota).
Nel 1860 ci fu una violenta rivolta durante la quale gli 800 carcerati, principalmente camorristi della Bella Società Riformata lì esiliati dal governo borbonico, presero il controllo del carcere e proclamarono la Repubblica di Santo Stefano, repubblica che durò poche settimane perchè fu disfatta dall'arrivo delle truppe sarde (Regia Armata Sarda).
Dopo la caduta del Regno delle Due Sicilie il carcere mantenne il proprio ruolo sotto il governo italiano accogliendo detenuti comuni e speciali.
Sandro Pertini (1896-1990)
Durante il ventennio fascista fu luogo privilegiato per collocarci i dissidenti politici come Sandro Pertini.
Dopo la II guerra mondiale ospitò delinquenti comuni.
Chiuse nel 1965, da allora la struttura iniziò a decadere. Pare sia previsto il suo recupero per finalità culturali, espositive e di alta formazione.
Interno
Altri modelli simili realizzati sono il Padiglione Conolly presso l'ex ospedale psichiatrico di San Niccolò (oggi in grave stato di degrado) a Siena, l'ex carcere Le Nuove di Torino, l'Ashley Building dell'Università di Birmingham (Regno Unito) e a Cuba, sull'Isla de la Juventud, l'ex carcere di Presidio Modelo, dove fu detenuto Fidel Castro.
Il carcere di Santo Stefano e' uno dei pochi carceri panottici sparsi per il mondo, scaturiti dalla mente di un giurista settecentesco ... nati e affondati un po' tutti nello stesso modo ;o) E' facilmente intuibile che vivere la' dentro non fosse facile e cio' e' avvalorato dal fatto che quasi tutti hanno contenuto detenuti politici. A prescindere dal tipo di governo o di regime, dal tempo dei tempi, costoro sono sempre stati segregati nei luoghi piu' angusti e infami, spesso con maggior rigore degli assassini. Dando una botta al cerchio e una alla botte, ho quasi il sentore che nella mente di Bentham questa nuova sistemazione ambientale avrebbe bonariamente aiutato a correggere i comportamenti dei reclusi, senza prevederne i devastanti effetti collaterali. Trovo plausibile che 'al tempo' ci fosse molta ignoranza in materia psicologica ma credo anche che, una volta scoperti i risultati deleteri, altre nuove prigioni siano sorte con l'apposito intento di infliggere una sorda violenza. Mi ha meravigliato molto che tale sistema sia stato usato anche per il padiglione Conolly. Questo manicomio addirittura potrebbe essere visto come un'elaborazione del semplice panottico. La sua struttura era formata da tre semicerchi uniti insieme, controllabili sempre da un'unica postazione, e al suo interno ospitava malati e detenuti, uomini e donne. Anche le 'camere' erano piu' 'evolute' difatti somigliavano alle celle dei certosini: senza angoli e con un proprio piccolo spazio verde posto nel lato piu' esterno, adeguatamente protetto da mura. Un tempo si cercava il controllo ininterrotto, oggi invece, al bisogno, si isola ... ma non saprei dire se l'attuale sistema corregga o crei danni.
RispondiElimina@ ZeN: Le pressioni psicologiche pesanti possono essere equiparate alla violenza fisica anche se non creano sangue nè lutti. Credo che la cosa più importante sia la certezza della pena nei casi gravi che raramente sono recuperabili, tantopiù in caso di pericolo per la comunità. Ci sono persone che nacono con un'anima violenta (fisica e psicologica) indipendentemente dal ceto a cui appartengono che meritano l'allontanamento dalla società per tutta la vita, altre che possono essere recuperate, ma se le "violenti" crei disturbi personali e di relazione profondi e quasi irrecuperabili. Quindi le carceri panottiche possono essere state utili per i delinquenti seriali ma non ai dissidenti politici che manifestavano solo il loro pensiero, trattati alla pari con i delitti più efferati...in effetti ai regimi facevano molta paura, più di qualsiasi altro abominio. Sapevano che avevano ragione...
RispondiEliminaLa psicologia dall'epoca ha fatto innumerevoli passi avanti ma la mia opinione personale è che nessuno può veramente "scavare" nelle profondità della mente e che non tutti gli psichiatri e gli psicologi abbiano la capacità di "correggere" quello che non va. Si vede anche dai numerosi delinquenti dichiarati "guariti" e messi fuori allegramente...a danno della comunità. :o/