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Nobile del Brandeburgo (Germania), Barbara era nipote dell'imperatore Sigismondo e una delle donne più illuminate del suo tempo.
Figlia di Giovanni l'Alchimista (Giovanni di Hohenzollern, margravio del Bayeruth-Kulmbach) e di Barbara di Sassonia-Wittemberg, nobile tedesca, a 10 anni venne data in sposa al diciannovenne Ludovico III Gonzaga alias Ludovico II o Luigi III detto il Turco, marchese di Mantova, per potenziare la famiglia Gonzaga.
Giovanni l'Alchimista
Fu educata alla corte di Mantova e divenne una delle donne più notevoli e più colte del Rinascimento. Imparò 4 lingue e fu un'esperta di letteratura.
Con la famiglia fu ritratta da Andrea Mantegna nel famoso affresco "La camera degli Sposi" nel castello di San Giorgio a Mantova.
Castello di San Giorgio e Camera degli Sposi, Mantova
Molto stimata dal marito, le fu affidata la reggenza del Marchesato durante le sue numerose assenze, partecipò anche alla gestione del governo e curò personalmente l'educazione dei suoi 11 figli che fece sposare con principi e principesse tedesche.
Condusse una corrispondenza diplomatica coi Visconti, la Curia e numerose personalità del Sacro Romano Impero.
Fra le curiosità, Ludovico (come molti degli eredi di Paola Malatesta, la suocera) aveva la gobba, nemmeno Barbara era bellissima, ma è stata rispettata dal marito e ha avuto una bella vita.
Oggi siamo al cospetto di una donna di spicco dei Gonzaga che ha dato un forte contributo alla citta' di Mantova. A primo impatto appare sempre strano che un matrimonio combinato possa avere una buona riuscita ma in effetti la storia ci racconta che molte volte e' stato cosi'. Sicuramente Barbara e il Turco non erano una coppia da copertina: bruttina lei e gobbetto lui ma, in politica e nell'abilita' del governare, queste caratteristiche passano immediatamente in un piano piu' remoto. Me li immagino come un duo molto affiatato in cui lei e' stata il personaggio di spicco. Effettivamente non si riesce a trovare in Barbara una nota stonata in quanto e' riuscita ad essere un'ottima madre di una numerosa prole e nel contempo anche una preziosa reggente per la sua citta'. Colta, seria, educata e molto assennata, ha egregiamente ricoperto qualsiasi ruolo in cui era necessaria la sua presenza. Me la immagino come una donna giusta ed equilibrata perche' e' solo cosi' che la si puo' inquadrare tra le persone illuminate ;o) Bellissimo il Castello di San Giorgio e notevole il quadro del Mantegna. L'artista, nonostante l'abbia posta leggermente piu' in basso del marito, le ha comunque regalato la centralita' della scena ;o) Il Duomo mi ha fatto un po' sorridere perche' pur avendo degli interni bellissimi, esternamente si sono solo concentrati sulla facciata :o) Difatti e' preziosa, monumentale e amplificata a vela, mentre il resto dei lati e il campanile sono in mattoncini.
RispondiElimina@ ZeN: Il cosiddetto "matrimonio per amore" era all'epoca sconosciuto, specie fra i nobili. Le ragazzine già sapevano che avrebbero dovuto concedersi a uomini probabilmente da loro non graditi, e lo accettavano. Erano allenate a questo. E' successo che l'unione abbia avuto esiti nefasti ma ci sono alcuni casi in cui, per puro caso, le anime si sono unite. E' il caso di Barbara di Brandeburgo che ha assolto pienamente l'incarico di dare numerosi figli al marito, ma ha travalicato l'onere con la sua intelligenza e la sua cultura e ha trovato un uomo che le ha riconosciuto i suoi meriti e l'ha rispettata. Credo sia stata un'unione rarissima in quel panorama. Belli o brutti non importa. Loro non erano belli, ma saggi. Mai guardare l'apparenza ma le capacità. ;o)
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