domenica 1 novembre 2020

Lo Stato dei monasteri n.8

foto da wikipedia.org


Il monastero di Philotheou è al dodicesimo posto nella gerarchia dei monasteri del Monte Athos, nel 1990 contava 79 monaci.






Risale al X secolo, dal XIV al XVI fu abitato in prevalenza da monaci bulgari, nel 1871 fu devastato da un incendio.
Conserva affreschi di scuola cretese nel refettorio.

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Il monastero di Simonopetra o Simonos Petras è al tredicesimo posto nella gerarchia dei monasteri, nel 1990 aveva 80 religiosi.






Fondato nel 1357 dall'anacoreta Simone aiutato dal signore di Macedonia e dal re di Serbia, subì molti e devastanti incendi (1580-1891), ogni volta fu ricostruito nello stesso stile, l'ultimo intervento risale al XIX secolo, dello zar Nicola II.

2 commenti:

  1. Continuando ad esplorare il monte Athos e i suoi monasteri, mi vengono in mente tantissime cose ... che nulla hanno a che fare con la religione. La volta precedente ho visto questi luoghi come case generalizie dotate di cassaforti piene di ricchezze provenienti dai vari possedimenti esteri; stavolta aggiungo di avere il sentore che dietro a tutto cio' ci sia stata anche la volonta' di effettuare una velata spartizione territoriale. Non siamo in Terrasanta ma in Grecia, su di un promontorio che controlla il Mediterraneo e che, a causa della sua morfologia, risulta naturalmente protetto. I monasteri e gli ordini religiosi presenti hanno invece origine da tutto il mondo ortodosso. Ogni personaggio facoltoso di questa fede, proveniente indifferentemente da Russia, Bulgaria, Romania etc etc e dalla Grecia stessa, ha incuculato qua un monastero e inviato un proprio ordine. Effettivamente sembra quasi essere stato un osservatorio politico, una cabina di regia o comunque un punto molto strategico per altri interessi. Questo mi fa' anche pensare che, sempre al tempo, avendo eguali scopi, i religiosi fossero in contrasto o comunque in competizione tra di loro ma, non potendosi fare la guerra, si limitava a rimanere rinchiusi ognuno nel proprio posto. Il nemico piu' grande e onnipresente sembra invece essere stato proprio il fuoco che di danni ne ha fatti veramente tanti. Vedendo il monastero di Philotheou dall'esterno sembra un accatastamento di stili, materiali e colori diversi ma, osservandolo dal 'piazzale interno', le facciate sono state molto armonizzate. Molto bella la Chiesa che con il suo arancioncino fuoriesce dall'anonimato. Il Monastero di Simonopetra e' ubicato su di un costone a strapiombo sul mare. Per stile di edificazione, per compattezza e per location, ricorda molto i castelli posti a guardia delle coste. Gli interni si vedono pochissimo ma immagino che se i monaci escono da la', le passeggiatine diventano quasi a capretta. Avranno tutti il loro bel da fare dato che piu' si scende d'importanza e piu' calano i residenti e, a parita' di ampiezza di strutture, la manutenzione ordinaria, pulizie comprese, sono da dividersi in meno persone ;o)

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  2. @ ZeN: Quello che colpisce in questi monasteri non è l'isolamento, ma il "barricamento", un tempo necessario per evitare ruberie, oggi più una scelta precisa di "separazione" fra di loro e col mondo esterno. Fra le righe si legge una paura di rapportarsi col mondo e, francamente, una certezza di non poterlo migliorare. Questa totale chiusura ricorda i monasteri di clausura dove il "fuori" non può entrare, ma non è detto che il "dentro" sia ostile...qui invece si leva un'arietta di ostilità e un'incrollabile certezza delle proprie scelte credo reputate primarie rispetto a un "servizio" dedicato a migliorare lo spirito umano e religioso. In poche parole, vivono di sè stessi. :o/

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