venerdì 1 maggio 2020

Roma e le sue chiese n.3


Basilica di Santa Sabina all'Aventino
foto da wikipedia.org


Le prime chiese cristiane in Roma risalgono all'editto di tolleranza costantiniano di Milano del 313, alle chiese più antiche di questi tempi appartenevano i primi edifici delle 4 basiliche patriarcali e altre chiese: il Pantheon (usato come chiesa dal 609 col nome di Santa Maria ad Martyres per la grande quantità di reliquie di martiri che custodiva), la basilica di San Pietro in Vincoli (vicina al Colosseo), la basilica di Santa Sabina all'Aventino, Santa Maria in Cosmedin (tra il Circo Massimo e il Tevere), Santa Prassede (in zona Santa Maria Maggiore), la chiesa di San Giorgio in Velabro (accanto all'Arco di Giano), San Clemente al Laterano (vicino al Colosseo), la basilica di Santa Maria in Trastevere, la basilica di Santa Cecilia in Trastevere, la basilica dei Santi Quattro Coronati (al Celio), la basilica di San Crisogono (Trastevere), la basilica dei Santi Cosma e Damiano (Foro Romano), la chiesa di Santa Maria Antigua (Foro Romano) e la basilica di Santa Maria in Domnica o alla Navicella (al Celio).



 



La basilica di Santa Sabina all'Aventino (V-XX secolo) è in stile paleocristiano, barocco e neopaleocristiano, costruita sulla tomba di Santa Sabina. E' una delle chiese paleocristiane meglio conservate sebbene pesantemente restaurata. Vicino alla chiesa sorgeva il Tempio di Giunone Regina, 24 colonne del quale furono riutilizzate per l'edificazione della chiesa.
Nel 1219 fu affidata a Domenico di Guzman e al suo ordine di frati predicatori, secondo la tradizione Domenico (spagnolo) portò dalla sua terra un pollone di una pianta d'arancio (ancor oggi visibile da un buco nel muro della chiesa) considerato miracoloso perchè nei secoli ha continuato a dare frutti su altri alberi d'arancio nati sull'originale seccato.



Lapis Diaboli



Sempre a Domenico è legata la storia della pietra nera rotonda su una colonna vicino all'ingresso chiamata Lapis Diaboli (pietra del diavolo) perchè sarebbe stata scagliata dal diavolo contro Domenico mandandola in pezzi, ma la verità è che fu spezzata durante il restauro del 1527 e poi ricomposta.
La basilica non ha facciata, tipiche dell'architettura paleocristiana le parete esterne lisce (senza contrafforti) e le grandi finestre nella parte più alta della navata centrale.
L'ingresso principale è chiuso da una porta lignea del V secolo, il più antico esempio di scultura lignea paleocristiana, è in legno di cipresso con la raffigurazione più antica conosciuta della Crocifissione.
Un tempo il soffitto interno (oggi del 1938, a cassettoni) era rivestito da mosaici, probabilmente in origine la basilica era decorata con ampie superfici a mosaico, oggi restano quelli della controfacciata.



Fregio del V-VI secolo


Due cappelle sono barocche, il coro è stato ricostruito nel 1936 ispirato all'originale paleocristiano, l'arco trionfale dell'abside è stato decorato nel XX secolo e nel suo catino vi è un affresco di Taddeo Zuccari del 1569. Molti i rifacimenti del XIX-XX secolo, la cappella di San Giacinto è affrescata da Taddeo Zuccari.






Gli scavi all'interno della basilica hanno portato alla luce alcune abitazioni dell'inizio dell'età imperiale con magnifici mosaici e un piccolo tempio del III secolo a.C.



 Muro in reticulum della domus, I secolo



2 commenti:

  1. Ho sorriso moltissimo nel vedere la Chiesa di Santa Sabina si si si! Eheheh ci sono stata parecchi anni fa' in occasione di un matrimonio, che tra l'altro momentaneamente non ricordo di chi :oD Sorrido perche' dopo aver assistito a pochissimi minuti di cerimonia, sono uscita un attimo a fumare ... credo di essermi persa in chissa' quali pensieri perche' quando decisi di rientrare ... era gia' il momento dell'uscita degli sposi :o) Per farla breve non ho assistito proprio a niente e neanche ricordo gli interni della Chiesa, appena sbirciati; l'ho riconosciuta per la location e soprattutto per la fontanella esterna il cui getto d'acqua si raccoglie in una vasca dalle fattezze antiche. Sono sicura di averla osservata a lungo perche' mi e' rimasta molto impressa :oD Le chiese piu' antiche della Capitale si trovano giustamente in quella parte di centro storico che ricalca l'area della piu' antica Roma. Pochissime ne sono fuori e credo che venissiro considerate estremamente periferiche, quasi rupestri o comunque di secondaria importanza seppur bellissime ... lo si nota dall'appellativo 'fuori le mura' che spesso si trascinano appresso ;o) La Chiesa di Santa Sabina e' veramente molto bella anche se pesantemente ristrutturata. In questi casi, il buon osservatore, deve riuscire a sbirciare e a scovare cio' che di piu' antico e' rimasto, senza rimanere abbagliato dal piu' recente barocco. Di questo filone di luoghi religiosi amo moltissimo le facciate, che amichevolmente chiamo in 'stile west', formate da un accennato tetto spiovente, sorretto da colonne, che ne ripara l'ingresso. Molto interessante la storia della Lapis Diaboli e di come una verita' che nasce da uno sbaglio puo' trasformarsi in un racconto di Fede (falso). Se non ricordo male dovrebbe avere un pavimento bellissimo ;o)

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  2. @ ZeN: Ma quanto hai pensato! Ahahaha! In genere i matrimoni durano secoli. :D
    Le chiese più antiche spesso hanno subìto restauri più o meno radicali nei secoli ma credo (forse perchè all'epoca "fuori le mura") che le "periferiche", salvo incendi e distruzioni, siano state meno "batostate" di quelle centrali...il tetto sporgente con colonne in facciata credo si chiami "nartece", molto decorativo e utile, specie se è originale o rifatto uguale all'antico. Specie nel passato la Chiesa si attaccava a tutto pur di sottolineare la sacralità delle chiese, pure una pietra poteva essere motivo di far notare il divino presente, che sconfigge sempre Satana. Diffuso l'evento la gente arrivava a frotte. Solo con l'istruzione abbiamo capito che sì, le chiese sono sacre, ma anche che Dio è ovunque. ;o)

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