lunedì 17 dicembre 2018

Pittori della corte dei Gonzaga



Dosso Dossi (Giovanni di Niccolò Luteri, 1474-1542) fu attivo anche alla corte degli Este, nel 1514 divenne pittore di corte dei Gonzaga a Ferrara.





Pisanello (Antonio di Puccio Pisano, 1390 circa-1455 circa) fu tra i maggiori esponenti del gotico internazionale in Italia. Nel 1422 fu al servizio del giovane Ludovico III Gonzaga. Forse realizzò gli affreschi della Corte Vecchia del Palazzo Ducale con il Torneo-Battaglia di Louvezerp, ispirato al mondo letterario cortese.






Pieter Paul Rubens (pittore fiammingo, 1577-1640) aprì la strada al barocco europeo, soprattutto francese e nordico. Fu pittore di corte da giovane (intorno al 1600) con Vincenzo I Gonzaga, duca di Mantova.



Camera degli Sposi





Andrea Mantegna (1431-1506) aveva molti incarichi alla corte dei Gonzaga: creò miniature, disegnò arazzi, oreficerie e cassoni, eseguì decorazioni ecc. Di questo periodo è il Cristo Morto e la Camera degli Sposi (Camera Pieta) del Castello di San Giorgio a Mantova, un ciclo di affreschi che ricopre le pareti e il soffitto, suo capolavoro, che è una celebrazione politico-dinastica dell'intera famiglia di Ludovico Gonzaga con l'occasione dell'elezione a cardinale di Francesco Gonzaga (1465-74).
Sotto Francesco II Gonzaga eseguì i Trionfi, una delle opere più celebrate del tempo che lo occupò dal 1485 circa fino alla morte. Sono nove tele monumentali che ricreavano la pittura monumentale dell'Antica Roma che oggi si trovano nel Palazzo Reale di Hampton (Londra) in cui Mantegna ricreò la processione trionfale come un'unica scena vista attraverso un loggiato.


Francesco IV Gonzaga (1612)
foto da wikipedia.org





Vincenzo I Gonzaga (1600 circa)


Eleonora de' Medici duchessa di Mantova (1603 circa)

Frans Pourbus il Giovane (1569-1622) fu un pittore fiammingo apprezzato da Vincenzo Gonzaga, risiedette a Mantova fino al 1609.


Isabella d'Este nel regno di Armonia (1505-06)
L'opera esalta Isabella d'Este, il suo governo e la sua protezione delle arti.



Regno di Como (1511)


Raffigura, con un'allegoria complessa di personaggi mitologici, il regno di Isabella d'Este paragonandolo a quello del dio Como, protettore dell'allegria e delle feste.


>o<

Lorenzo Costa (il Vecchio, 1460-1535) fu uno dei più importanti artisti della Scuola ferrarese e di Mantova del Cinquecento, pittore di corte dei Gonzaga chiamato da Isabella d'Este (moglie di Francesco II Gonzaga).

Questa è una selezione, ma ve ne furono molti altri.


2 commenti:

  1. Gli anni '400/'500/'600 sono stati d'oro per l'arte italiana :o) Tutto questo e' dovuto soprattutto alla voglia di 'bello' che avevano le piu' grandi casate italiane che ha incentivato il fiorire di botteghe d'arte e ha richiamato pittori da tutta Europa. Mi immagino che i Gonzaga, i D'este, i Medici cosi' come la Chiesa, e sicuramente i Borboni al Sud, (tanto per citarne alcuni) si davano battaglia tra di loro sia a colpi d'arma che a colpi di pennello :o) La grande abbondanza di commesse, con il conseguente grande richiamo di artisti, aveva dato la possibilita' ai vari siuri di scegliere sia il pittore di 'fiducia' o di decidere, a secondo di cosa volevano, uno dei tanti disponibili su piazza :o) In questo mondo fatto di pennellate, sono convinta che alcuni siuri non ci capissero assolutamente nulla di pittura e semplicemente sceglievano il piu' 'di moda' ;o) Per i Gonzaga hanno lavorato una rosa di artisti dagli stili completamente diversi: il classicheggiante Dosso Dossi, il gotico Pisanello, il magistrale Rubens, in equilibrio tra l'essere fiammingo e la strizzata d'occhio al Caravaggio, il Mantegna, dalle basi medievali ma gia' proiettato verso le prospettive e il trompe l'oeil! Mi fermo qui, nominando i piu' in vista ... ma ho capto che il panorama e' stato veramente ampio! Tra tutti ho preferito il Mantegna ... ma anche il Rubens con la sua magnifica tavolozza, non scherza per niente!

    RispondiElimina
  2. @ ZeN: Se non ci fossero state le commesse molti artisti sarebbero morti di fame o diventate nuove braccia per l'agricoltura, questo da sempre. Molti artisti vivevano grazie ai mecenati, in genere Chiesa, imperatori, signori e borghesi danarosi. Sono loro che hanno favorito, specie in quegli anni, una così intensa attività artistica. Ognuno aveva i propri gusti ma credo che i più eruditi avessero l'occhio più lungo nello scegliere nuovi virgulti dalle tecniche più innovative, come i Gonzaga. ;o)

    RispondiElimina