martedì 11 dicembre 2018

La pittura fiamminga




Molto diversa la situazione nei Paesi Bassi del Sud dove la spinta italianeggiante e classicheggiante trovò nuova linfa con Rubens e il suo discepolo Antoon van Dyck.



Antoon van Dyck


Fiorente la committenza di corte e aristocratica, soprattutto dall'esterno. Naturali erano i rapporti con Madrid ma anche con la Francia. I ritratti erano differenti, basti pensare ai superlativi ritratti genovesi di van Dick.






2 commenti:

  1. Dopo aver visto le opere di Rubens e di Van Dyck, confermo quello che hai detto piu' volte, ovvero che per 'fiamminghi' non si intende un vero e proprio stile pittorico con dei canoni ben precisi, ma una serie di pittori, quasi contemporanei tra loro, nativi della stessa area geografica :o) Gli artisti di oggi pare proprio che nulla abbiano a che fare con i precedenti, ne' come modo di dipingere, ne' per le tematiche ritratte ne' tantomeno per tutto cio' che riguarda la sfera degli abbigliamenti e degli arredi. Sono spariti i cappelloni e le cuffiette, i collettoni inamidati e soprattutto quel senso ' di severita' e di serieta'' dettati generalmente da una religione molto pressante. Effettivamente con rubens c'e' quasi un'esplorazione in un mondo classico non assolutamente tradizionale rispetto alla sua cultura del suo paese d'origine. Le sue opere contengono tanta mitologia e religione ma le scene non sono mai forti o creuente, tutto appare incredibilmente elegante e naturale. Riappaiono i nudi, ma soprattutto i semi-nudi, ovvero i pannetto-muniti, in pose talmente leggiadre che neanche ci si accorge della loro presenza :o) Sopra ad ogni cosa, quello che mi ha colpito di piu' e' stato l'uso del colore: toni accesi vicino a colori piu' pacati. Bello si'!
    Notevolissimi anche i lavori del suo discepolo Van Dyck, anche se, lavorando molto su commesse di corte, ha potuto spaziare poco con la fantasia. Guardando i suoi ritratti non sembra di guardare delle fotografie ... ma proprio di vedersi di fronte le persone in carne e ossa. Le sue opere sono ben dettagliate e le pose mai noiose e ripetitive :o) Sicuramente ha appreso molto bene le tecniche del suo maestro ... ad eccezione che per l'uso dei colori in cui Rubens primeggia incontrastato ;o)
    Bellissima la spiegazione 'dei Coniugi Arnolfini', opera di un altro fiammingo di molto antecedente al Rubens e al Van Dyck. Un assoluto altro modo di dipingere, pieno di simbologia e molto statico. Bruttarellina la nuova coppia di sposi, simpaticissimo il cane ahahah :oD

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  2. @ ZeN: Il mio intento, difatti, è quello di mostrare quanto erano diversi fra di loro i pittori fiamminghi, ci vorrebbe una differenziazione sia per data che per luogo. Alcuni non erano nemmeno del posto, altri si sono ispirati ad altri artisti di Stati diversi. Viste le commesse che avevano, erano molti! Ce n'era per tutti i gusti. :D

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