martedì 4 dicembre 2018

La pittura fiamminga

Vermeer


L'arte sacra perse importanza nel Seicento, nella maggior parte dei casi è costituita da piccoli quadri destinati alla devozione privata. Alla scomparsa della committenza ecclesiastica, di corte e aristocratica, il fruitore della pittura olandese era il ceto borghese con la pittura "di genere" che raffigura scene di vita quotidiana della borghesia, molta fortuna incontrarono la natura morta e i ritratti, raramente di grandi dimensioni, le grandi dimensioni erano riservate ai ritratti di gruppo dove le corporazioni cittadine danno forma alla loro ricchezza e fierezza (banchetti, istituzioni militari e di polizia in cui si riuniva la borghesia olandese nei centri urbani).



Franz Hals



Bartholomeus van der Helst



Influenzati da Caravaggio furono Dirck van Baburen, Gerard van Honthorst e Matthias Stomer.


Dirck van Baburen



Gerard van Honthorst



2 commenti:

  1. Questo seicento fiammengo lo vedo molto triste :o( Lo trovo monotono e, salvo pochi casi, eccessivamente ripetitivo. Indubbiamente la mancanza di commesse religiose ha tolto una bella fetta di tematiche da ritrarre, cosi' come e' accaduto per la mancanza di commissioni da parte di reali e nobili. A questo punto ci troviamo di fronte una borgesia, unica committente, a cui piace farsi 'fotografare' ostentando la loro nuova ascesa alla ricchezza, in pose spesso ludiche molto simili tra di loro. Difatti a quasi tutti piace 'magnà, beve e sonà' (mangiare, bere, suonare). I ritratti e le piccole scene sono il piatto forte, mancano i nudi o i semi-nudi, i paesaggi, la mitologia, le scene religiose e le tematiche sociali. Tutti brutti come xuli e tutti a sonà quell'accidenti di chitarretta ... un mondo greve, con parecchi schei ma con poca cultura. Ho trovato noiosissimi Franz Hals e Van der Helst perche' vedere l'insieme delle loro opere e' come sfogliare un album matrimoniale in cui, anche cambiando i soggetti, hanno tutti le medesime pose :o( Fuori dal coro ci posiziono Vermeer e i suoi personaggi impegnati nelle mansioni domestiche e nei mestieri. Mi piace la sua luce e l'accuratezza con cui riproduce qualsiasi scena. Notevoli anche Van Baburen e Van Honthorst che ispirandosi al Caravaggio (senza mai eguagliarlo, diciamolo) giocano molto con le ombre, ampliano le tematiche (non tutti magnano e sonano) e riescono a dare ai personaggi sia 'movimento' che espressione. Si legge gioia, apprensione a volte dramma ... insomma riescono a trasmettere degli stati d'animo. Mai noiosi, ne' grevi ... questo filone di fiamminghi lo trovo interessante si'!

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  2. @ ZeN: Tralasciando il grande Vermeer, invece a me piace Hals. Al di là delle pose e delle consuetudini trovo i ritratti veritieri con pregi e difetti dei soggetti. Credo il pregio di questi artsti sia quello di non "divinizzare" i committenti ma di renderli per quello che sono. La pittura fiamminga è molto varia e apprezzo profondamente il suo realismo nei ritratti. Rispetto ad altre culture mostra i personaggi per quello che erano al di là del contesto in cui sono inseriti.Non è una vergogna essere "brutti", anzi, è una caratterizzazione facilente individuabile. Si sa che in genere i regnanti sono "epurati" dai difetti per renderne universale l'immagine, come per la borghesia più ricca e potente. I fiamminghi, in genere, ritraggono la realtà. E nessuno si è mai offeso. ;o)

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