Patrimonio dell'Umanità presente a Barcelona è Parc Guell (1926), parco pubblico di 17,18 ettari su un versante del Monte Carmen ideato come complesso urbanistico da Antoni Gaudì, massimo esponente del modernismo catalano, su incarico dell'impresario Eusebi Guell. Doveva essere un sobborgo della città, un giardino di modeste dimensioni. La lottizzazione di Gaudì prevedeva 60 aree triangolari che dovevano ospitare alloggi ciascuno con aree verdi panoramiche su Barcelona nonchè scuole, una cappella e un ampio parco. Nessuno fu interessato alla grandiosa impresa e l'urbanizzazione non ebbe luogo, venne venduto un solo lotto e furono costruite solo 3 case. Il parco godette invece fin da subito di una grande notorietà, dopo la morte di Guell gli eredi lo misero a disposizione della popolazione, passò di proprietà al Comune e divenne pubblico.
Qui Gaudì ha manipolato abilmente architetture e ambiente facendole armonizzare in un armonioso equilibrio. All'ingresso si trovano due bizzarri padiglioni (uno per il guardiano e uno come luogo d'attesa per i visitatori) e una torre alta 10 mt., a scacchi. Il muro di cinta è ondulato, che ben si adatta all'andamento del paesaggio, colorato, con una calottina di ceramica che impedisce l'intrusione di persone, oltre che a essere idrorepellente. La monumentale scalinata a doppia rampa è impreziosita da una salamandra in ceramica che simboleggia il fuoco, l'alchimia e la prosperità.
La sala ipostila è come un tempio classico greco, ha 86 colonne che reggono la terrazza soprastante, ma Gaudì non ripercorre l'architettura classica, ma la natura e le sue bellezze.
Per sfruttare le caratteristiche del terreno Gaudì non lo livellò ma assecondò i suoi livelli senza rompere l'armonia con la natura. I viadotti (integrati e mimetizzati) sono in vari stili architettonici: gotico, barocco e romanico. Il cuore del parco è la Plaza de la Naturaleza, ovale, di 2694 mq., costruita per agevolare la socializzazione, il parapetto è anche una panchina ondosa con sporgenze e rientranze decorata con cocci di vetro e piastrelle ceramiche colorate.
Palau Guell (1885-89), Patrimonio UNESCO, fu commissionato da Eusebi Guell a Gaudì, tra le sue caratteristiche l'uso dell'arco catenario (o parabolico) e le decorazioni interne del pittore Aleix Ciapes.
Casa Milà (La Pedrera, 1906-12) fu costruita da Gaudì su incarico di Roser Segimon e Pere Milà i Camps, ricco uomo d'affari proprietario di varie industrie tessili, la moglie Roser Segimon i Artells era una ricca borghese. I coniugi volevano sfoggiare un palazzo elegante, innovativo, ricco di dettagli lussuosi. Dopo i consueti ritardi e rallentamenti causati dall'amministrazione comunale, Gaudì abbandonò l'opera quasi compiuta.
La causa dell'abbandono furono anche i violenti moti anticlericali che sollecitarono Milà a rinunciare al monumento mariano che doveva essere installato sul tetto in quanto la struttura avrebbe potuto essere scambiata per un convento. Difatti Gaudì aveva caricato Casa Milà di una precisa simbologia religiosa concependola come un santuario per la Vergine del Rosario.
La costruzione, che restò incompleta nella decorazione interna ed esterna, si sviluppa su 6 piani, ha due cortili interni, un seminterrato e un loft. Per la facciata Gaudì usa la pietra grezza battuta e martellata creando una facciata rocciosa, ondulata, scabra con finestre simili a grotte, difatti la costruzione è nota come La Pedrera (la cava di pietra).
Gli interni sono svolti secondo geometrie curvilinee con spazi irregolari, questa estrema libertà di pianta è stata possibile con l'adozione di una griglia irregolare di travi metalliche e pilastri di vari materiali, quindi gli interni furono costruiti in completa libertà disponendo le pareti a piacimento. Una peculiarità dell'edificio è il tetto con un surreale percorso realizzato da 30 camini, 2 giri di ventilazione e 6 sbocchi delle scale di servizio, tutti concepiti come vere opere d'arte, ognuna diversa dall'altra.
Casa Vicens (1883-88) è un palazzo modernista nel quartiere Gracia, la prima opera importante di Gaudì che rivela l'influenza di Violet-Le-Duc (architetto francese d'architettura neogotica del 1814-79) con elementi gotici aggregati a uno stile mediterraneo e mattoni accostati alla pietra grezza alternando motivi verticali a motivi a scacchiera così da ricordare una costruzione araba. Gli azulejos furono disegnati da Gaudì prendendo come modello i fiori del suo giardino, le ringhiere di ferro seguono la forma delle foglie di palma e nella decorazione interna spiccano le pitture murali con la natura come tema principale.
L'opera fu incaricata a un giovane Gaudì da Manuel Vicens i Montaner, si trattava di una casa vacanze realizzata con molte interruzioni dovute a mancanza di finanziamento.
Il palazzo ha 4 livelli: una cantina sotterranea, 2 piani per l'abitazione e una soffitta per il personale di servizio. Nel 1925 l'edificio fu ampliato dall'architetto Joan Baptista Serra. Attualmente è proprietà della MoraBanc.
La Sagrada Familia (Temple Expiatori de la Sagrada Familia) fu iniziata nel 1882, capolavoro di Gaudì, è uno dei simboli di Barcelona visitata ogni anno da 3,2milioni di persone.
Iniziata sotto il regno di Alfonso XII di Spagna in stile neogotico, nel 1883 alla costruzione subentrò Gaudì (31 anni) che la ridisegnò completamente e ci si dedicò per il resto della vita.
Si stima che l'edificio verrà completato nel 2026 tuttavia il procedere dei lavori è discontinuo e dipende in larga parte dall'afflusso delle donazioni. La chiesa è stata consacrata nel 2010 come Basilica Minore. Gaudì lavorò al progetto per oltre 40 anni modificando i dettagli man mano che la costruzione avanzava, considerava quest'opera come quella della sua vita seguendola in ogni minimo passaggio. Man mano che la costruzione si innalzava lo stile divenne sempre più fantastico con 4 torri che ricordano i termitai o i castelli di sabbia dei bambini coronate da cuspidi alte 115 mt. rivestite di ceramiche dai colori vivaci e un gran numero di decorazioni elaborate che riconducono all'Art Nouveau.
Una fondazione ecclesiastica fu creata per promuovere la costruzione della chiesa attraverso le donazioni e le iniziative pubbliche e private.
Nel 1926 Gaudì morì in un incidente, durante la sua vita riuscì a realizzare solo la facciata della Natività e la Torre di San Barnaba, alla sua morte gli successe il suo assistente Domenec Sugranes che realizzò le tre torri incomplete della facciata della Natività. Nel 1936 gruppi anticlericali incendiarono la cripta distruggendo gran parte del laboratorio in cui Gaudì lavorava e dove si trovavano schizzi, appunti e mappe. I lavori proseguirono in modo sporadico, solo in seguito, col recupero e il restauro dei grandi modelli orginali del laboratorio e su foto dell'epoca con cui è stato possibile ricostruire buona parte del progetto originale.
Dal 1944 vari architetti hanno portato avanti i lavori. Gaudì progettò l'interno della Sagrada Familia come se fosse la struttura di un bosco, con colonne a forma di alberi che si dividono in modo da formare rami che sostengono la struttura a volte iperboloidi intrecciate. Le colonne sono inclinate, realizzate a forma elicoidale a doppia elica come i rami e i trochi degli alberi, questo permette di sostenere il peso delle volte senza utilizzare i contrafforti esterni.
Il complesso include un chiostro che circonderà la chiesa, sacrestie, le grandi cappelle circolari del Battesimo e della Penitenza, gallerie per i cantori, 18 torri con profilo parabolico e tre grandi facciate (2 realizzate).
Per Gaudì la Sagrada Familia era un inno di lode a Dio e ogni pietra era una strofa, l'esterno rappresenta la chiesa attraverso gli Apostoli, gli Evangelisti, la Vergine Maria e Gesù la cui torre principale simboleggia il trionfo della Chiesa.
L'interno si riferisce alla Chiesa Universale e il transetto alla Gerusalemme Celeste, simbolo mistico della Pace.
La cripta fu iniziata nel 1882 su progetto di Francisco del Villar, quando Gaudì prese in carico l'opera trasformò i pilastri aggiungendo i capitelli con motivi naturalistici e circondandola con un fossato per ottenere un'illuminazione e una ventilazione diretta. La cripta ha 7 cappelle semicircolari con di fronte altre 5 in linea retta, dal 1930 è utilizzata come chiesa parrocchiale, fino alla fine dei lavori.
Concordo con te nel pensare che non poteva esserci nessuna 'maravillosa Spagna' senza un bel tributo al Gaudi' :o) Persona estremamente religiosa, non solo a parole, e' riuscito tramite la fantasia, la tecnica e il suo equilibrio interiore a creare delle cose meravigliose. Il suo profondo rispetto per la natura e per gli equilibri del divino, sono tema ricorrente a prescindere dall'ecletticita' insita nei suoi lavori. Dietro tanta bellezza visiva non ci si deve mai dimentare la sua notoria abilita' nell'inventare strutture dagli equilibri perfetti, derivata da tecniche che in quei tempi erano all'avanguardia. Parc Guell e' forse il maggiore esempio di come all'epoca non venivano capite le sue creazioni. Chissa' come sarebbe oggi se avessero potuto costruire l'intero quartiere! :o) Bhe' c'e' da dire che non era una persona fortunata :o( Di cio' che abbiamo visto oggi solo il Palau Guell ha avuto un inizio e una fine ... per il resto c'e' molta tristezza: Parc Guell e' il parco di un quartiere morto sul nascere, Casa Mila' non e' stata finita, Casa Vicens e' stata ampliata da altri, della Sagrada Famiglia e' riuscito a veder costruire pochissimo :o( Non commentero' palazzo palazzo, tanto piu' che dire che sono meravigliosi non si puo', vorrei invece soffermarmi sulla sua meticolosita'. Non si vede mai un tralascio o un aspetto poco curato, tutto e' perfetto e tutto e' armonico, anche quello che per altri sembra banale ;o) Un esempio? Le canne fumarie ahahah :o) I camini sui tetti sono sempre qualcosa di particolare e di curatissimo. Mi fanno pensare all'estrosita' gotica di mascherare con gargoyle gli scoli dell'acqua piovana ... ecco i camini sono i gargoyle di Gaudi'. Mai semplici tubi col cappello ma sempre piccole opere d'arte dalle forme e dai materiali piu' strani! Un genio si'! I lavori della Sagrata Familia vanno avanti ... secondo gli schemi del Gaudi' ... dicono, io invece credo poco che una volta che sara' finita, sara' proprio come la voleva lui perche' non sapremo mai quante modifiche in corso d'opera avrebbe fatto :o( La sua genialita' non terminava dopo i progetti, lui era in grado di correggere e di risistemare cio' che vedeva man mano nascere. Un grande, si'!
RispondiElimina@ ZeN: Gaudì faceva molte correzioni in corso d'opera, la Sagrada Familia segue il suo progetto e spero fedelmente! Quello che avrebbe cambiato lui non si saprà mai. :o)
RispondiEliminaNonostante le "incompiute" è comunque stato fortunato: ha potuto esprimere la sua arte, poca o tanta è amatissima e Patrimonio UNESCO, riconosciuta in tutto il mondo. Tutto il suo operato parla di lui. Mica è poco... ;o)