mercoledì 28 novembre 2018

Il Graal



Il Graal, scritto anche Gral, designa in francese antico una coppa o un piatto, a sua volta la parola deriva dal latino medievale "gradalis" (piatto) o dal greco "krater" (vaso).
In particolare, secondo la tradizione medievale, il Sacro Graal o Santo Graal è la coppa con la quale Gesù celebrò l'Ultima Cena  e nella quale Giuseppe d'Arimatea raccolse il suo sangue dopo la Crocefissione.
La leggenda del Graal sarebbe una leggenda orale gotica trascritta in forma di romanzo tra il XII e il XIII secolo, questi antichi racconti si imperniarono sulla figura di Percival, cavaliere della Tavola Rotonda, intrecciati con il ciclo arturiano che comprende le leggende sui Celti e la storia mitologica della Gran Bretagna e della Bretagna, in Francia.

 Apparizione del Sacro Graal, re Artù coi suoi cavalieri
alla Tavola Rotonda
Manoscritto del XV secolo, Parigi
foto da wikipedia.org


Nel 1260 circa il frate domenicano (poi arcivescovo di Genova, dichiarato beato) Jacopo da Varagine racconta che durante la prima crociata del 1099 i Genovesi trovarono il Calice usato nell'Ultima Cena, uno dei primi reperti a cui si attribuì la leggenda fu quello del Sacro Catino il vaso in pietra verde lucida e brillante recuperato dalla Terrasanta dal condottiero genovese Guglielmo Embriaco Testadimaglio, portato a Genova nel 1011 e ancor oggi conservato al Museo del Tesoro della cattedrale di San Lorenzo.




I romanzi del Graal in origine furono scritti in francese, successivamente tradotti nelle altre lingue europee ma solo dopo che il ciclo dei romanzi del Graal fu tracciato in dettaglio fu identificato come la coppa dell'Ultima Cena di Gesù collegandolo ai termini francesi "San Greal" (Sacro Graal) e "Sang Real" (Sangue Reale).
Il Calice appare per la prima volta nel Perceval ou le conte du Graal (XII secolo) ma non è mai definito sacro.



  Galaad, Bohort e Perceval in preghiera davanti al Graal
(1380-85)


In un romanzo tedesco su Percival il Graal era una pietra magica che produce ogni cosa che si possa desiderare sulla tavola. Solo nel 1170-1212 Robert de Boron scrisse che sarebbe la coppa usata da Gesù nell'Ultima Cena, racconta che Giuseppe d'Arimatea, raccolto il sangue di Cristo, si rifugiò in Britannia col Sacro Graal raggiungendo la Valle di Avalon (oggi Glastonbury) che sarebbe diventata il primo centro cristiano oltre la Manica.
Un altro calice identificato come il Graal è il Santo Caliz di Valencia, una coppa di agata che si trova nella cattedrale.




Il primo riferimento del calice spagnolo risale al 1399, secondo la leggenda fu portato a Roma da San Pietro.
In tempi moderni molti sono i luoghi su dove potrebbe essere custodito il Sacro Graal fra cui Castel del Monte (Puglia), la cattedrale di Bari, Sirmione (Brescia), disperso in Val Codera (Sondrio), sepolto in un pozzo nei dintorni di Aquileia (Udine, il Puteum Aureo), nella chiesa della Gran Madre di Torino, nella basilica di San Lorenzo Fuori le Mura (Roma), nella Cappella di San Galgano a Montesiepi (Siena), nella Cappella di San Francesco d'Assisi della chiesa di San Panfilo in Villagrande di Tornimparte (L'Aquila), sotto la basilica di Santa Maria di Collemaggio (L'Aquila) o a Luni (La Spezia).


 L'Isola di Avalon, Glastonbury (UK)
 

2 commenti:

  1. Quella del Graal e' una storia bella ma anche complicata perche' effettivamente non si ha la certezza che questo oggetto sia mai esistito (non come semplice bicchiere per bere ma come bicchiere che ha contenuto il sangue di Cristo) e soprattutto che aspetto abbia. A tutto questo dobbiamo sommare che taluni cercano un puro e semplice oggetto sacro, altri invece un manufatto dotato di poteri infiniti ;o) A quanto pare, prima dell'anno mille, se ne ignorava addirittura l'esistenza poi, quasi per incanto, inizio' a comparire in qualche scritto. Da quel momento in poi se ne e' iniziato a parlare e a cercarlo ... ma fino ad oggi ... nisba ;o) Il seguente periodo delle crociate, oltre che fare i piu' svariati danni, alimento' comunque la fede religiosa. Una fede molto chiusa, fatta di bene e di male, di peccati, di grandi penitenze e di poca redenzione. Prima della ricerca del Graal inizio' la ricerca 'della reliquia santa' e il conseguente commercio di parti umane di Santi e Beati ... ognuno ambiva al suo pezzetto illustre (e qua caliamo un velo pietoso). Poi si punto' piu' in alto! Gli oggetti appartenuti al Cristo! Questo calice passo' di storia in storia, di leggenda in leggenda e lo troviamo da Re Artu' fino ad arrivare ai Catari, passando per i Crociati. Volgarmente si direbbe che ha girato piu' lui che Carlo in Francia ahahah :oD I Calici visti nei video sono tutti oggetti di pregio molto antichi ma credo proprio che nulla abbiano a che fare con il Graal. Io personalmente immagino che il bicchiere dell'Ultima Cena sia un anonimo calicetto di terracotta, povero e uguale a quello di tutti gli altri commensali. Mi e' piaciuta molto la valle di 'Avalon', da' un senso di quiete e di rilassatezza :o) Bellissime le chiesine ancora in piedi e i vari ruderi.

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  2. @ ZeN: Credere che esista un oggetto leggendario scatena la fantasia. Il calice che Gesù ha usato per bere nell'Ultima Cena sicuramente era povero ma si ipotizza un "rivestimento" degno di un imperatore da parte degli scopritori...insomma, anima religiosa e aspetto lussuoso. ;o)
    All'inizio pareva un "catino" poi l'immagine è passata al "calice". Credo che nelle osterie del tempo non ci fossero nemmeno i calici, ma i "gotti". :D
    E' comunque interessante la leggenda, le leggende "acchiappano" da sempre. ;o)

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