Le prime case etrusche erano in legno e fango, i pavimenti generalmente erano in terra battuta e le mura a graticcio o in mattoni. I tetti (sostenuti da travi) erano ricoperti da tegole in terracotta, in alternativa in argilla pressata.
In periodo classico gli edifici erano a pianta centrale strutturati intorno a un portico aperto con impluvium (vasca quadrangolare a fondo piatto che raccoglieva l'acqua piovana). I tetti, in coppi, erano dipinti e decorati da maschere e da motivi "a palmetta", sulla sommità venivano anche poste statue.
L'unico esempio di terme etrusche giunte fino a noi si trova a Sasso Pisano.
Terme etrusche a Sasso Pisano
La donna etrusca aveva un nome individuale o prenome più il nome di famiglia gentilizio, inoltre i figli avevano anche il nome materno, continuava a portare perciò il proprio nome anche da sposata. Nei ceti alfabetizzati (aristocratici, scribi e vasai) sapeva leggere e scrivere. Poteva avere attivtà economiche, interpretare i segni degli dei, banchettare coi mariti sdraiate sotto la stessa coperta e partecipare alle manifestazioni pubbliche. Fra le donne etrusche era diffuso l'uso di prostituirsi per procurarsi la dote, in Etruria la prostituzione veniva praticata nella sua forma più "nobile": la prostituzione sacra, praticata vicino ai templi. Le prostitute offrivano se stesse ai pellegrini e ai viaggiatori anche per sostenere le spese del tempio e incrementarne le ricchezze.
La più alta carica dello Stato è l'Assemblea dei rappresentanti nobili che controllava le decisioni del Lucumone, re di ogni città-Stato, più tardi sostituito dagli Zilath magistrati eletti annualmente (corrispondenti ai pretori romani).
Simboli del potere etrusco furono gli anelli, lo scettro, il paludamentum (mantello), la trabea (mantella e toga con più strisce di porpora), la sella curule (sedile pieghevole a forma di X), le faleree (dischi in metallo che ornavano le corazze degli uomini o elemento decorativo o decorazione militare), la toga pretesta e i fasci littori.
I principali tessuti usati nell'abbigliamento erano la lana, generalmente molto colorata, e il lino naturale. Usavano abiti adatti a entrambi i sessi ma anche altri creati espressamente per uomo e donna. Esclusivamente maschile era il perizoma, simile a calzoncini. Le tuniche (unisex) erano lunghe, talvolta abbinate a un cappello.
Le calzature erano in cuoio o in stoffa ricamata, molto eleganti i sandali con la punta all'insù, di aspetto orientale.
La loro eleganza era proverbiale, anche gli uomini impreziosivano l'acconciatura e l'abito con raffinati gioielli in bronzo, argento, oro o elettro (lega d'argento e oro). Le donne si impreziosivano con diademi, orecchini, braccialetti, anelli e fibule.
foto da wikipedia.org
Il loro alimento principale era il farro (antico frumento) con cui preparavano pappe e farinate bollite con acqua e latte, oltre a varie specie di legumi (lenticchie, ceci e fave). Integravano con carne di maiale, selvaggina, cinghiale, pecora e tutti i prodotti derivati dal latte. Molto apprezzato il pesce, specie a Populonia e a Porto Ercole.
Conoscevano la forchetta che usavano per fermare la carne per tagliarla ma non era un uso individuale.
Conoscevano la medicina, dalla trapanazione cranica, alla protesi dentale, la circoncisione, ecc.
Gli Etruschi ritenevano che il rigido rispetto delle norme religiose favorisse il benessere della persona e dello Stato e che attraverso la divinazione fosse possibile determinare la volontà degli dei conformando ad essa le scelte nella vita privata e pubblica.
Gli àuguri erano sacerdoti che interpretavano la volontà divina attraverso lo studio del volo degli uccelli, gli auspici invece erano sacerdoti che dissezionavano e indagavano le viscere degli animali, i folgoratori erano sacerdoti specializzati nell'interpretazione dei fulmini.
Il rapporto tra l'uomo etrusco e il divino era dominato dal timore, era un rapporto di totale sottomissione agli dei ed era necessario osservare regole comportamentali rigide per non offenderli.
Catha o Leucothea
Nel rito funebre il corpo del defunto era lavato, vestito, sistemato su un letto con la testa sollevata e cosparso di unguenti profumati, quindi il cadavere veniva esposto ai parenti più stretti e alle prefiche (donne pagate per compiangere il defunto cantando nenie e innalzando lodi in suo onore, accompagnate dal suono della tibia, strumento musicale in osso a doppio fiato), a volte graffiandosi la faccia e strappandosi i capelli. Seguiva il trasporto del corpo al sepolcro su un carro funebre scortato dalla processione dei parenti e dalle prefiche.
Nelle famiglie altolocate il funerale comprendeva esibizioni musicali con danze e giochi commemorativi.
Già dall'Età del Ferro praticavano l'attività viticola, il vino etrusco era molto apprezzato in Grecia (dei Colli romani, di Montepulciano, Brunello, Chianti, di Luni, Adria, Cesena, Veio, Orvieto, Todi e Arezzo).
Il commercio del ferro, del rame e del piombo con Roma fu un elemento stabilizzante tra le due civiltà: gli Etruschi furono rispettati fino a quando poterono fornire armi di qualità ai Romani. Tra le produzioni tipiche: Arezzo (falci, elmi, scudi e bestiame), Bolsena (vino, sculture in bronzo, ceramiche e buccheri), Cerveteri (buccheri, oreficeria, argento lavorato, frumento, bronzo lavorato, carne di maiale e cinghiale lavorata), Populonia (ferro e bronzo grezzo, tessuti, armi ed elmi), Roselle (lance, spade, coltelli, elmi, scudi, tegole, ecc.), Tarquinia (vino, olio, lino e tufi speciali).
foto da wikipedia.org
Il loro alimento principale era il farro (antico frumento) con cui preparavano pappe e farinate bollite con acqua e latte, oltre a varie specie di legumi (lenticchie, ceci e fave). Integravano con carne di maiale, selvaggina, cinghiale, pecora e tutti i prodotti derivati dal latte. Molto apprezzato il pesce, specie a Populonia e a Porto Ercole.
Conoscevano la forchetta che usavano per fermare la carne per tagliarla ma non era un uso individuale.
Conoscevano la medicina, dalla trapanazione cranica, alla protesi dentale, la circoncisione, ecc.
Gli Etruschi ritenevano che il rigido rispetto delle norme religiose favorisse il benessere della persona e dello Stato e che attraverso la divinazione fosse possibile determinare la volontà degli dei conformando ad essa le scelte nella vita privata e pubblica.
Gli àuguri erano sacerdoti che interpretavano la volontà divina attraverso lo studio del volo degli uccelli, gli auspici invece erano sacerdoti che dissezionavano e indagavano le viscere degli animali, i folgoratori erano sacerdoti specializzati nell'interpretazione dei fulmini.
Il rapporto tra l'uomo etrusco e il divino era dominato dal timore, era un rapporto di totale sottomissione agli dei ed era necessario osservare regole comportamentali rigide per non offenderli.
Catha o Leucothea
Nel rito funebre il corpo del defunto era lavato, vestito, sistemato su un letto con la testa sollevata e cosparso di unguenti profumati, quindi il cadavere veniva esposto ai parenti più stretti e alle prefiche (donne pagate per compiangere il defunto cantando nenie e innalzando lodi in suo onore, accompagnate dal suono della tibia, strumento musicale in osso a doppio fiato), a volte graffiandosi la faccia e strappandosi i capelli. Seguiva il trasporto del corpo al sepolcro su un carro funebre scortato dalla processione dei parenti e dalle prefiche.
Nelle famiglie altolocate il funerale comprendeva esibizioni musicali con danze e giochi commemorativi.
Già dall'Età del Ferro praticavano l'attività viticola, il vino etrusco era molto apprezzato in Grecia (dei Colli romani, di Montepulciano, Brunello, Chianti, di Luni, Adria, Cesena, Veio, Orvieto, Todi e Arezzo).
Il commercio del ferro, del rame e del piombo con Roma fu un elemento stabilizzante tra le due civiltà: gli Etruschi furono rispettati fino a quando poterono fornire armi di qualità ai Romani. Tra le produzioni tipiche: Arezzo (falci, elmi, scudi e bestiame), Bolsena (vino, sculture in bronzo, ceramiche e buccheri), Cerveteri (buccheri, oreficeria, argento lavorato, frumento, bronzo lavorato, carne di maiale e cinghiale lavorata), Populonia (ferro e bronzo grezzo, tessuti, armi ed elmi), Roselle (lance, spade, coltelli, elmi, scudi, tegole, ecc.), Tarquinia (vino, olio, lino e tufi speciali).
La societa'etrusca doveva essere molto piacevole, disciplinata per timore degli Dei ma in rapporto paritario tra uomo e donna, tanto quasi da scambiarsi anche gli abiti ... mutande escluse :oD Vedendo lo schema costruttivo della loro casa (in eta' evoluta') vengono in mente le case romane, mentre i coloratissimi templi, hanno in se' molto oriente. Ad eccezione della considerazione che avevano per l'altro sesso, i romani assorbirono tantissimo dalla loro cultura, come lo sciacquettarsi nelle terme. E' facile immagininare che quando la civilta' romana era agli albori i 'vicini' etruschi erano all'apice della propria evoluzione, gia' avevano avuto contatti con molta parte del mondo antico ed erano anche i piu' progrediti di tutto lo scenario italico. Quindi, i neonati figli della Lupa, a due passi da loro, poterono immediatamente visionare e copiare tutto quello a cui erano interessati e, se non potevano fare altrimenti, si rivolsero a loro per commerciare e per chiedere responsi agli indovini. I video sulla casa e sul tempio sono bellissimi! Quest'ultimo e' veramente particolare ... un'esposione di colori :o) I disegni sulle pareti interne sono geometrici e il tetto e' una meraviglia tra decorazioni,dipinti e ceramiche! :oD Amavano vestire elegantemente e mangiare bene accompagnando le pietanze con ottimi vini :o) Anche se non ebbero mai un'unita' nazionale, credo proprio che l'essenza della democrazia fosse molto radicata nella loro societa' e lo dimostravano con le elezioni annuali del proprio rappresentante e con il rapporto paritario tra i sessi ... ahahaha altro che greci ;o)
RispondiElimina@ ZeN: Facile individuare centri etruschi nella boscaglia! Erano semafori! Ahahaha! Amavano i colori indubbiamente, anche i Greci e i Romani coloravano i templi e le statue, ma credo mai come gli Etruschi! I loro abiti erano multicolor, oggi si direbbero in stile "kitch" ma se immaginiamo questi abitanti circolare con abiti così colorati ed eccentrici, tutto il contesto sarà stato allegro. :D
RispondiEliminaCredo anch'io che gli Etruschi siano stati i primi insegnanti dei Romani che da loro hanno imparato le basi su cui hanno costruito non solo un'impero, ma una civiltà.
Un "fil rouge" legava i vari insediamenti etruschi, indipendenti ma anche parte di una più grande realtà, con le stesse regole, la stessa religione e le stesse leggi. Vien quasi da pensare che questa scelta sia stata saggia, almeno per l'epoca, sotto il profilo culturale e commerciale. :o)