mercoledì 15 agosto 2018

I miti greci di Thetis (Nereide), Thetis (Titanide), Lato e Prometheus

Teti immerge Achille nel fiume Stige
Antoine Borel (1743-1810)
foto da wikipedia.org

Teti (Thetis) era la più bella delle Nereidi, le ninfe dei mari figlie di Nereo (primitiva divinità marina) e Doride (oceanina figlia di Oceano e della Titanide Teti).
Aveva il dono della metamorfosi che le aumentava il fascino. In una profezia  della Titanide Temi era destinata a dare alla luce un figlio che sarebbe divenuto più potente, intelligente e ambizioso del padre. Temendo questo Zeus  e Poseidone rinunciarono a possederla destinandola a un matrimonio con i mortali.
Peleo, re di Ftia, riuscì ad averla in sposa con un matrimonio forzato celebrato sull'Olimpo, dalla loro unione nacque Achille che Teti rese invulnerabile immergendolo nel fiume Stige, tranne in uno dei talloni, e lo fornì di armi per il combattimento forgiate da Efesto che così ringraziò lei e sua sorella Eurinome di averlo salvato dalla madre che l'aveva scagliato giù dall'Olimpo. Una volta cresciuto Efesto creò anche dei magnifici gioielli per lei e la sorella.

Oceano e Teti
Mosaico romano
Museo del Mosaico di Zeugma, Turchia

Teti (Thetis) era una Titanide figlia di Urano e Gea (il Cielo e la Terra), sorella e moglie di Oceano, da lui ebbe le Oceanine (3000, fra cui Stige), i Potamidi (i 100 dei dei fiumi) e i Nefelai (le ninfe delle nuvole e della pioggia).
Teti ha un ruolo centrale nei miti  riguardanti la creazione ma non ha nessun ruolo nella religione greca e nemmeno culti.
Allevò Era che, da fanciulla, fuggì dalla guerra fra i Titani e gli Olimpi. Accontentò Era quand'era dispiaciuta dal fatto che Zeus abbia posto Callisto (ninfa di Artemide) e Arcade (figlio di Zeus e Callisto, trasformato in orso da Era) in cielo come costellazioni (Orsa Maggiore e Orsa Minore), così proibisce a queste costellazioni di tramontare, infatti sono costellazioni che ruotano perennemente attorno al Polo Nord senza mai scendere sotto l'orizzonte.

Latona con i figli Apollo e Artemide
Francesco Pozzi, 1824
Sculpture Gallery, Derbyshire, England

Lato o Leto (Latona) è figlia dei Titani Febe e Ceo, possedeva i poteri del progresso tecnologico vegliando sulla tecnologia e sui fabbri.
I suoi poteri erano simili a quelli di Efesto. Madre dei gemelli Apollo e Artemide avuti da Zeus, Esiodo narra che quest'ultimo, temendo l'ira di Era, l'allontanò poco prima che partorisse e fece in modo che nessuno le desse ospitalità poichè temeva le ritorsioni della moglie.
Latona, inseguita dal serpente Pitone, vagò per l'Egeo trovando rifugio sull'Isola di Ortigia (Delo) dove nacquero Artemide e Apollo. Essi in seguito uccisero Pitone per le sofferenze inflitte alla madre.

Creazione dell'Essere umano
marmo del III secolo d.C.
Louvre, Parigi

Prometeo (Prometheus) "colui che riflette prima" era figlio di Giapeto e Climene. Eroe amico del genere umano, gli sono stati attribuiti altri genitori. Ha vari fratelli: Epimeteo (colui che pensa dopo), Atlante, Menezio. Il nome di sua moglie varia a seconda degli autori, il più delle volte è Celeno (una delle Pleiadi) o Cimene, i suoi figli sono Deucalione, Lico e Chimereo ai quali talvolta si aggiungono Etneo, Elieno e Tebe.
La sua azione è posta ai primordi dell'umanità in antitesi a Zeus dando origine alla condizione esistenziale umana.
Prometeo è un Titano amico del progresso, ruba il fuoco agli dei per darlo agli uomini e subisce la punizione di Zeus che lo incatena a una rupe ai confini del mondo e poi lo fa sprofondare nel Tartaro, al centro della terra.
Spesso simboleggia la lotta del progresso e della libertà contro il potere. Prometeo aveva 5 coppie di fratelli gemelli virtuosi e saggi che si lasciarono prendere dall'avidità, allora gli dei mandarono una tempesta che distrusse il loro paese. Nella guerra fra Titani e Olimpi Prometeo si schierò con Zeus che gli permise di accedere liberamente all'Olimpo e, per la stima che riponeva in lui, di forgiare l'uomo. Prometeo lo modellò dal fango e lo animò col fuoco divino, donò agli umani l'intelligenza e la memoria, ma agli uomini erano state date limitate buone qualità. Zeus non approvava la sua gentilezza per le sue creature e considerava i doni del Titano troppo pericolosi perchè gli uomini sarebbero potuti diventare sempre più potenti e capaci. All'epoca potevano stare alla presenza degli dei coi quali trascorrevano momenti conviviali di grande allegria e serenità. Durante una di queste riunioni Zeus incaricò Prometeo di dividere un enorme bue a metà, una metà agli dei e l'altra agli uomini. Anche qui il Titano favorì gli uomini dando loro la carne migliore e agli dei le ossa che mise in un lucido strato di grasso. Invitò quindi Zeus a scegliere la sua parte e Zeus scelse quella che luccicava di grasso ma scoprì le ossa e maledisse gli uomini togliendo loro il fuoco.
Esiliati sulla Terra, gli uomini morivano di freddo, Prometeo rubò allora il fuoco dal carro di Elio e si dileguò. Venutolo a sapere Zeus ordinò a Efesto di costruire una donna bellissima di nome Pandora, la prima del genere umano, alla quale gli dei del vento infusero lo spirito vitale e tutte le dee dell'Olimpo dotarono di doni meravigliosi. Fu inviata al fratello di Prometeo Epimeteo che, già avvertito da Prometeo di non accettare regali da Zeus, la rifiutò. Zeus si infuriò e decise di punite il Titano e gli umani che difendeva, facendo incatenare Prometeo nudo nella zona più alta ed esposta alle intemperie con una colonna conficcata nel corpo, inviò quindi un'aquila perchè gli squarciasse il petto e gli dilaniasse il fegato, che ricresceva durante la notte, giurando di non staccare più il Titano dalla roccia.
Il fratello Epimeteo, dispiaciuto per la sorte del fratello, si rassegnò a sposare Pandora ma essa per pura curiosità aprì un vaso che lui teneva gelosamente custodito nel quale Prometeo aveva chiuso tutti i mali che potessero tormentare l'uomo: la fatica, la malattia, la vecchiaia, la pazzia, la passione e la morte. Essi così uscirono e si sparsero tra gli uomini. Solo la speranza, rimasta nel vaso tardivamente richiuso, da quel giorno sostenne gli uomini anche nei momenti di maggior scoraggiamento.
Eschilo narra della liberazione di Prometeo dopo molti anni: Eracle (Ercole) passò dal Caucaso, uccise l'aquila che lo tormentava e spezzò le sue catene.
Il culto di Prometeo era molto diffuso ad Atene, in genere è raffigurato nudo legato a una roccia mentre l'aquila gli divora il fegato o mentre avvicina una torcia accesa a una statua per darle vita.

2 commenti:

  1. La nereide Teti era la madre dell'invincibile Achille il cui punto vulnerabile era solo un tallone. Eh si' quel tallone non si era bagnato durante l'immersione nel fiume Stige perche' rappresentava il punto in cui la madre lo teneva per evitare che venisse portato via dalle acque. Di questa leggenda mi piace il comportamento di Efesto. Il buon cuore di quest'ultimo, celato da un carattere scorbutico e da un aspetto alquanto bruttino, non tarda a dare i suoi frutti dato che per ringraziare Teti di averlo salvato e allevato come un figlio, dona a Achille delle armi provenienti dalla sua fucina. Ed e' notorio che le armi e i vari 'aggeggi' prodotti da Efesto sono carichi della sua divinita'.
    Il mito riguardante la titanide Teti entra solo marginalmente nella mitologia in quanto, come tutti i personaggi 'della creazione' ovvero antecedenti agli Olimpi, il loro scopo era solo quello di creare l'habitat in cui sarebbero vissuti gli uomini e gli dei. Effettivamente la mitologia greca, e di conseguenza quella romana, e' veramente molto complessa proprio perche' tende a personificare qualsiasi cosa o legge naturale presente al mondo. Fortunatamente non tutti i 'soggetti presenti' venivano venerati e si limitarono solo agli Olimpi ... pero' e' veramente arduo conoscere le storie di tutti, le varie versioni e le parentele ... :o( Capisco come in questo grebano di storie e di racconti, sia stato facile per le religioni nomoteiste attecchire ;o)
    La grandezza di Latona e' quella di aver dato alla luce due degli Olimpi: i gemelli Apollo e Artemide e credo proprio che le sue vicende perdano di importanza dopo la nascita dei figli perche' la mitologia si focalizza sulle vicende di questi ultimi.
    La figura di Prometeo e' veramente molto bella :o) Gli uomini di quel tempo mi ricordano molto la storia cristiana di Adamo ed Eva e la condizione umana di vivere senza 'affanni' :o) Indubbiamente questo tipo di 'racconti' e il loro raffronto mette inequivocabilmente una sorta di 'paletto' concettuale. ... mi spiego meglio ;o) Nella mitologia greca Prometeo difendeva gli uomini dalle angherie degli Olimpi, ma non essendoci riuscito, gli uomini vissero poi un'esistenza fatta di gioie e di dolori, di bene e di male. Nella religione cristiana invece e' la disubbidienza dell'uomo verso Dio, e la giusta punizione, a far vivere loro faticosamente la propria esistenza. Insomma per i Greci e' colpa di Prometeo per i cristiani e' colpa di loro stessi ... quindi gia' si nasce con una colpa addosso :o(

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  2. @ ZeN: Efesto è un pò rustico, grande artista del metallo (fatato), però ha pure ragione: nasce e la madre lo butta di sotto, si sposa e la moglie gli fa le corna, che si può pretendere? Apposta stava nella sua fucina in pace e, nonostante tutto, ha realizzato per gli dei e gli eroi armature magiche e molte altre cose. E' un dio che non dimentica le gentilezze segno inequivocabile che pensa che non gli spettino per diritto. Mi sta simpatico. :o)
    La vicenda di Prometeo pare sia stata presa quasi di sana pianta dalla religione cristiana, con qualche limatina e adattamento son saltati fuori Adamo ed Eva. C'era pure il serpente nel mito greco e pure la modellazione del primo uomo è quasi identica. Solo la creazione della donna differisce (con Pandora, che poi combina guai pure lei...). Emblematico è questo "buttare fango" sulla debolezza mentale femminile: per curiosità Pandora apre il vaso e per stupidità Eva invita Adamo a disobbedire e a mangiare la mela proibita. Per il mito greco e la religione cristiana siamo le cause primarie di tutti i mali del mondo coinvolgendo gli uomini nella nostra follia. Io la vedo diversamente. Se l'uomo fosse stato così tanto intelligente e saggio non si sarebbe prestato agli inviti (Eva) e avrebbe custodito meglio i vasi suoi (Pandora). E' che da millenni gli uomini attribuiscono le loro debolezze alle donne e non a sè stessi. Lo scaricabarile è sport antico. ;o)

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