Oreste e le Erinni
Carl Rahl (1852 circa)
foto da wikipedia.org
Personificazioni femminili della Vendetta (nella mitologia romana sono le Furie), le Erinni nacquero dal sangue di Urano fuoriuscito quando Crono lo evirò, mentre la successiva tradizione le dice figlie della Notte.
Sono tre sorelle: Aletto, Megera e Tisifone (che castigava gli assassini per parricidio, fratricidio, matricido e omicidio). Per placarle vennero chiamate anche Eumenidi (le Benevole), per loro si sacrificavano le pecore nere oltre a varie altre offerte.
Erano rappresentate come geni alati con la bocca spalancata nell'atto di emettere urla terribili, con serpenti al posto dei capelli, recanti in mano torce o fruste o carboni e tizzoni ardenti. Recavano armi che usavano per torturare il malcapitato, vendicavano i delitti, soprattutto quelli compiuti contro la propria famiglia, torturando l'assassino fino a farlo impazzire.
Giardino delle Esperidi
Edward Burne-Jones (1869-79)
Le Esperidi erano figlie della Notte e di Erebo, custodivano il giardino dei pomi d'oro di Era (dove cresceva un albero di pomi d'oro custodito dal drago Ladone, costantemente arrotolato attorno al tronco). Versioni posteriori le fanno figlie di Atlante.
Vivevano nell'estremo Occidente del mondo. Helios, finito il duo corso quotidiano, lasciava i cavalli del suo carro a pascolare nel giardino e con loro riposava tutta la notte.
Le Esperidi sono collegate al tramonto, custodi di oggetti magici. Molte sono le leggende sui pomi d'oro, fra queste che i pomi furono colti da Eracle, che uccise Ladone, ma la conclusione fu triste. Nel giardino arrivarono anche gli Argonauti che assistettero alla trasformazione delle Esperidi in alberi (un pioppo nero, un salice e un olmo), morte disperate per la perdita del loro tesoro e del loro amato custode-protettore.
Sono raffigurate come graziose fanciulle vestite, con un'espressione nostalgica.
Alfredo Rethel (1837)
San Pietroburgo, Hermitage
Nemesis, secondo alcuni figlia di Zeus, secondo altri di Oceano e Notte, fu posseduta da Zeus, generò un uovo che fu consegnato a Leda da cui uscirono Elena (di Troia) e i Dioscuri.
Provvedeva soprattutto a metter giustizia ai delitti irrisolti o impuniti distribuendo gioia e dolore a seconda di quanto era giusto, perseguitando i malvagi e gli ingrati.
I Romani le dedicarono un'ara sul Campidoglio dove i soldati erano soliti deporre una spada prima di partire per la guerra.
Nemesis significa distribuzione del Fato intesa come giustizia compensatrice o riparatrice.
Alexandre Cabarel (1874)
Echo è una delle Oreadi, le ninfe delle montagne. Secondo Ovidio Zeus, notando l'attitudine di Echo per il pettegolezzo, la usava per distrarre la moglie Era dai suoi amori furtivi. Era si accorse dell'inganno e la punì togliendole l'uso della parola e la condannò a dover ripetere solo le ultime parole che le venivano rivolte o che udiva.
La ninfa si innamorò perdutamente di Narciso ma non potendogli confessare il suo amore riuscì solo a innervosirlo ripetendo le ultime parole che pronunciava, facendogli pensare che era uno scherzo. La ninfa si mise a piangere fino a prosciugarsi, di lei non rimase che la voce che riecheggia fra le montagne, ma si vendicò di Narciso portandolo davanti a delle sorgenti d'acqua ove rimase incantato dal suo aspetto e, cercando di raggiungere l'immagine riflessa, cadde in acqua affogando.
Le Erinni erano personcine dal caratterino veramente suscettibile ... ehm oltre a non avere proprio un bell'aspetto :o) Effettivamente bisogna ammettere che sia i greci che i romani erano riusciti benissimo a personificare la vendetta perche' spesso, in suo nome, vengono compiute azioni o delitti ancor piu' violenti e atroci, e con una cattiveria maggiore, rispetto al delitto da vendicare.
RispondiEliminaIl giardino delle Esperidi mi ha ricordato molto il giardino dell'Eden cristiano. Ci sono pomi preziosi, un rettile di guardia e la 'magia' presente in molti oggetti, insomma uno scenario paradisiaco se ci includiamo anche 'il sonno' di Helios e il pascolo degli animalini :o) I pomi rubati o la mela mangiata modificheranno tutto l'equilibrio di questo giardino e proprio le Esperidi custodi, che non sono riuscite a custodire, conclusosi il loro compito, diventeranno alberi ... porelle pero' :o(
Nemesis mi appare molto piu' pericolosa delle Erinni perche', come si direbbe scherzosamente, funzionava un po' alla ''ndo cojo, cojo' ... insomma a caso. Quindi, pur non avendo compiuto delitti o cattive azioni, si poteva essere oggetto 'di sculo' tanto per ripristinare l'armonia universale fatta di gioia e di dolore.
Echo, come dice proprio il suo nome, e' la personificazione dell'eco. Per i suoi pettegolezzi ebbe una severa punizione, quella di ripetere solo alcune sillabe delle parole finali. Nonostante li' per li' questa sua condizione faccia indubbiamente dispiacere perche' oggettivamente appare come una persona che subisce una pena troppo severa rispetto al proprio cattivo comportamento, non ci dobbiamo scordare che anche in questa sua nuova condizione riesce a far del male proprio alla sua persona amata. Effettivamente l'insegnamento che il pettegolezzo puo' essere alla base di molte altre cattiverie ... sembra molto azzeccato ;o)
@ ZeN: Le Erinni erano così spaventose che gli antichi, pè liscialle, le chiamavano "le Benevole". Furrrbi!!! :D
RispondiEliminaBello il giardino delle Esperidi, così bello che fu ripreso dalla religione Cristiana con opportune modifiche. Le Esperidi, porelle se ne stavano in pace a custodire i pomi d'oro aiutate dal drago Ladone. Si sa che prima o poi sarebbe arrivato chi avrebbe rotto le uova nel paniere e distrutto tutta la pace... :o(
Io vedo Nemesis come una "riparatrice" dei danni impuniti, un'equilibratrice delle ingiustizie. :o)
Le pettegole non hanno mai avuto un ampio e popolare apprezzamento perchè vivono "sparlando", non raccontando. Eco fu la loro capostipite, innamorata di Narciso che possedeva tutto eccetto il cervello e la sensibilità. Per certi versi erano simili tant'è che lo ha punito a sua volta. Uniti nei cattivi comportamenti. ;o)