Villa Adriana, Tivoli
foto da wikipedia.org
Ares è figlio di Zeus ed Era, dio della guerra negli aspetti più violenti e nella lotta intensa con sete di sangue. Era il dio più affascinante e bello fra gli dei e faceva ingelosire Apollo.
Per i Greci era un dio del quale diffidare sempre. Nacque e risiedette in Tracia (penisola Balcanica) ai limiti estremi della Grecia, paese abitato da genti barbare e bellicose.
Ares si diverte nei suoi scatti di furia e violenza improvvisi e subdoli ma anche nelle risse, le barbarie, le razzie ecc.
Fra i suoi animali sacri c'erano il cane, il cinghiale e l'avvoltoio. Raramente risultava vincitore, era più frequente si ritirasse dalla contesa, alle volte la sua furia brutale fu vanificata e contrapposta da eroi e semidei.
I Romani lo identificarono con Marte, antica divinità indoeuropea, ma con caratteri diversi essendo in origine una divinità rurale pacifica e benefica. Per gli Etruschi fu Maris.
Il suo culto non era molto diffuso nell'antica Grecia tranne a Sparta dove in suo onore venivano sacrificati cani. Ares aveva una quadriga trainata da 4 cavalli immortali dal respiro infuocato legati al carro con finimenti d'oro, e un'armatura bronzea, in battaglia brandiva una lancia. I suoi uccelli sacri erano il barbagianni, il picchio, il gufo reale e l'avvoltoio.
Figlio di Zeus ed Era, le sue sorelle erano Ebe e Ilizia, dalla sua relazione con Afrodite nacquero Delmos (divinazione del terrore che suscita la guerra) e Fobos, insieme personificavano gli spiriti del terrore e della paura. Sorelle di Ares erano Enio, dea degli spargimenti di sangue, Bia, la violenza, e Cratos, la forza bruta.
Solitamente il dio scendeva in battaglia accompagnato da Cidoimo (demone del frastuono della battaglia), dai Mahkai (spiriti della battaglia), dagli Hysminai (spiriti dell'omicidio), la Polemos (spirito minore della guerra) e da Alalà (personificazione del grido di guerra dei Greci).
Fra i racconti uno narra di Cicno, figlio di Ares, che abitava in Macedonia. Era così sanguinario da aver tentato di costruire un tempio dedicato al padre usando le ossa e i teschi dei viaggiatori da lui trucidati. Eracle (Ercole) lo uccise, Ares si scontrò con quest'ultimo, irato, ma finì sconfitto.
Un'altra leggenda narra che Helios vide Ares e Afrodite che si incontravano nella camera del marito della dea, Efesto, e glielo raccontò. Questi, per sorprenderli in fragranza, fabbricò una rete dorata con la quale imprigionò i due clandestini durante un incontro amoroso bloccati in una posizione molto intima. Efesto chiamò gli altri dei dell'Olimpo per mostrare i due amanti, le dee per modestia non ci andarono ma gli dei ci andarono senza indugio, alcuni fecero commenti sulla bellezza di Afrodite, altri volevano essere al posto di Ares ma in buona sostanza si fecero beffe di loro. Liberati, Ares, imbarazzato e pieno di vergogna, tornò in Tracia.
Oltre ad Afrodite Ares ebbe molte amanti e figli fra cui Altea (moglie del re di Calidone), Atalanta (eroina cacciatrice), Callione (musa), Eos (dea dell'Aurora), Cirene (ninfa da cui ebbe Diomede, re di Tracia) e Rea Silvia (vestale da cui ebbe Romolo e Remo, fondatori di Roma).
Casa di Venus, Pompei
Aphrodite (Afrodite) è la dea della bellezza, dell'amore, della generazione e della primavera. Nata dal mare, era venerata anche come dea che rendeva sicura la navigazione.
Nell'Iliade appare come figlia di Zeus e di Dione, difende i Troiani ed è madre dell'eroe Enea generato con l'eroe troiano Anchise. Nell'Odissea è moglie del dio Efesto ma è amata anche da Ares. Le prostitute la invocavano come loro protettrice, non si sa molto delle feste in suo onore ma la dea era spesso onorata al termine di imprese importanti, le feste Afrodisie erano proprie dei marinai che la veneravano come dea sorta dal mare, al termine della navigazione.
I suoi animali sacri erano il delfino, il passero, il cigno e la colomba, fra le piante la rosa, il mirto, la palma e il melocotogno.
Fra i suoi amanti Adone (umano), Anchise (umano da cui ebbe Enea), Ares (dio da cui ebbe Eros), Crono (titano), Dioniso (dio), Ermes (dio), Fetonte (umano), Pigmalione (re di Cipro), Poseidone e Zeus.
Museo Archeologico di Creta
Ade (Hades) è figlio di Crono e Rea, dio degli Inferi, delle ombre e dei morti. Corrisponde al dio Osiride egiziano e al dio romano Plutone.
Sposo di Persefone, ebbe da lei le Erinni (personificazioni femminili della vendetta soprattutto nei confronti di chi colpisce la propria famiglia e i parenti). Ricevette la sovranità del mondo sotterraneo e degli Inferi quando l'universo fu diviso coi suoi fratelli Zeus e Poseidone. Riluttante ad abbandonare il mondo dell'aldilà, ne uscì solo per rapire Persefone e per farsi curare dopo essere stato ferito da una freccia di Eracle.
Quando tradì la moglie con la ninfa Menta Persefone la fece a pezzi ma Ade le consentì di trasformarsi in erba profumata, la menta, che Demetra condannò alla sterilità impedendole di produrre frutti.
Per Ade si sacrificavano, principalmente di notte, pecore e tori neri ma coloro che offrivano il sacrificio si voltavano poichè guardare negli occhi Ade senza il suo permesso avrebbe portato alla morte immediata. Il suo tempio principale si trova nell'Epiro ma anche in Samotracia (isola del Mare Egeo) e in Turchia, a Ierapoli.
Solitamente era rappresentato come un uomo tenebroso barbuto, serio, freddo ma mai cattivo, spesso seduto su un trono e dotato di una patera (coppa per versare i liquidi durante i sacrifici rituali) e di uno scettro, con il cane a 3 teste protettore degli Inferi Cerbero, a volte aveva un serpente ai piedi. Spesso indossa un elmo o un velo che gli copre il volto e gli occhi. Il suo attributo era la cappa che rende invisibili.
Copia romana di Athena Parthenos
di Fidia
Museo Archeologico di Atene
Atena, Athena o Pallade era la figlia prediletta di Zeus, dea della sapienza, delle arti e della guerra, difendeva gli eroi positivi, le donne industriose e gli artigiani. Proteggeva Atene, durante la guerra di Troia si schierò con gli Achei, vigilò su Achille e mandò Nausicaa a salvare Ulisse naufrago sul Lido dei Feaci.
Venerata dai Romani come Minerva, era rappresentata coi suoi simboli sacri: il serpente, l'ulivo, l'elmo, la lancia, lo scudo e l'Egida (un mantello indistruttibile realizzato con la pelle della capra Amaltea, che avea protetto Zeus).
Ci sono state molte Atena fra cui Atena Glaucopite (Glaukopis) dallo sguardo scintillante o dagli occhi fiammeggianti ("glaux" ha la stessa radice, significa "civetta", probabilmente per i particolari occhi dell'animale che vede nell'oscurità, strettamente legata alla dea della saggezza); Atena Tritogenia, forse significa "nata da Tritone" e Pallade Atena, "giovane Atena".
Nell'iconografia classica è raffigurata in piedi con addosso l'armatura e l'elmo, una lancia e uno scudo con fissata la testa della Gorgone Medusa. Spesso aveva una civetta sulla spalla, simbolo di saggezza.
Moneta (Dracma d'argento) di Atene
Museo della Numismatica
Atena nacque già adulta e armata dalla testa di Zeus, ma le versioni sono varie. Pare che Zeus si coricò con Meti, dea della prudenza e della saggezza, ma ebbe poi paura delle conseguenze del suo atto, infatti una profezia diceva che i figli di Meti sarebbero stati più potenti del padre, anche di Zeus. Per impedire che la profezia si verificasse trasformò Meti in una goccia d'acqua (o in una mosca o in una cicala) e la inghiottì, ma la dea aveva già concepito un bambino. Meti iniziò subito a realizzare un elmo e una veste per la figlia che aveva in grembo ma i colpi di martello sferrati per costruire l'elmo provocarono un dolore terribile a Zeus così Efesto (dio del fuoco e delle fucine) aprì la testa di Zeus con un'ascia e Atena ne balzò fuori adulta e armata.
Atena era in competizione con Poseidone, tutti e due volevano essere la divinità protettrice della futura Atene, decisero così di fare ognuno un dono agli Ateniesi e questi avrebbero scelto il migliore. Poseidone fece scaturire una sorgente d'acqua ma era salmastra e non buona da bere, Atena donò un olivo adatto a essere coltivato. Gli Ateniesi scelsero l'olivo e lei divenne così la protettrice della città. Si crede che questa scelta sia anche dovuta al carattere di Poseidone, molto difficile da compiacere, che spesso causava distruzioni anche nelle città delle quali era patrono. Atena quindi era un'alternativa migliore e il suo carattere meno violento.
Atena Giustiniani
copia romana da originale greco
Si narra che una donna di nome Aracne si vantava di tessere migliore di Atena, si sfidarono, la dea fece un arazzo che rappresentava gli dei che punivano gli uomini mentre Aracne ne fece uno che derideva Zeus e le sue numerose amanti. Quando Atena vide che Aracne aveva insultato gli dei e realizzato un arazzo più bello del suo si infuriò, distrusse l'arazzo e colpì Aracne che, umiliata, si impiccò. La dea la trasformò allora in ragno obbligandola a tessere la sua tela per l'eternità.
Detestava la giovane Medusa (una delle tre Gorgoni che aveva il potere di pietrificare chiunque incrociasse il suo sguardo), l'unica delle tre Gorgoni a essere mortale, perchè osava competere con lei in bellezza. Offesa, la dea mutò Medusa in una creatura ripugnante e la sua chioma in un groviglio di serpi. Istruì poi Perseo per affrontarla dotandolo di strumenti magici con l'elmo di Ade che rende invisibili, i calzari alati e lo scudo lucente con cui potrà guardare Medusa senza restare pietrificato. Perseo raggiunge la Gorgone nella sua tetra foresta di statue e, guidato da Atena, decapita Medusa. La sua testa verrà fissata sull'Egida della dea.
Atena proteggeva Eracle (Ercole), suo fratello, lo guidò e consigliò per tutta la vita. Entrambi erano i figli preferiti di Zeus.
Athena Parthenos di Fidia
colossale copia policroma in scala 1:1
Nashville
Museo Archeologico di Creta
Ade (Hades) è figlio di Crono e Rea, dio degli Inferi, delle ombre e dei morti. Corrisponde al dio Osiride egiziano e al dio romano Plutone.
Sposo di Persefone, ebbe da lei le Erinni (personificazioni femminili della vendetta soprattutto nei confronti di chi colpisce la propria famiglia e i parenti). Ricevette la sovranità del mondo sotterraneo e degli Inferi quando l'universo fu diviso coi suoi fratelli Zeus e Poseidone. Riluttante ad abbandonare il mondo dell'aldilà, ne uscì solo per rapire Persefone e per farsi curare dopo essere stato ferito da una freccia di Eracle.
Quando tradì la moglie con la ninfa Menta Persefone la fece a pezzi ma Ade le consentì di trasformarsi in erba profumata, la menta, che Demetra condannò alla sterilità impedendole di produrre frutti.
Per Ade si sacrificavano, principalmente di notte, pecore e tori neri ma coloro che offrivano il sacrificio si voltavano poichè guardare negli occhi Ade senza il suo permesso avrebbe portato alla morte immediata. Il suo tempio principale si trova nell'Epiro ma anche in Samotracia (isola del Mare Egeo) e in Turchia, a Ierapoli.
Solitamente era rappresentato come un uomo tenebroso barbuto, serio, freddo ma mai cattivo, spesso seduto su un trono e dotato di una patera (coppa per versare i liquidi durante i sacrifici rituali) e di uno scettro, con il cane a 3 teste protettore degli Inferi Cerbero, a volte aveva un serpente ai piedi. Spesso indossa un elmo o un velo che gli copre il volto e gli occhi. Il suo attributo era la cappa che rende invisibili.
Copia romana di Athena Parthenos
di Fidia
Museo Archeologico di Atene
Atena, Athena o Pallade era la figlia prediletta di Zeus, dea della sapienza, delle arti e della guerra, difendeva gli eroi positivi, le donne industriose e gli artigiani. Proteggeva Atene, durante la guerra di Troia si schierò con gli Achei, vigilò su Achille e mandò Nausicaa a salvare Ulisse naufrago sul Lido dei Feaci.
Venerata dai Romani come Minerva, era rappresentata coi suoi simboli sacri: il serpente, l'ulivo, l'elmo, la lancia, lo scudo e l'Egida (un mantello indistruttibile realizzato con la pelle della capra Amaltea, che avea protetto Zeus).
Ci sono state molte Atena fra cui Atena Glaucopite (Glaukopis) dallo sguardo scintillante o dagli occhi fiammeggianti ("glaux" ha la stessa radice, significa "civetta", probabilmente per i particolari occhi dell'animale che vede nell'oscurità, strettamente legata alla dea della saggezza); Atena Tritogenia, forse significa "nata da Tritone" e Pallade Atena, "giovane Atena".
Nell'iconografia classica è raffigurata in piedi con addosso l'armatura e l'elmo, una lancia e uno scudo con fissata la testa della Gorgone Medusa. Spesso aveva una civetta sulla spalla, simbolo di saggezza.
Moneta (Dracma d'argento) di Atene
Museo della Numismatica
Atena nacque già adulta e armata dalla testa di Zeus, ma le versioni sono varie. Pare che Zeus si coricò con Meti, dea della prudenza e della saggezza, ma ebbe poi paura delle conseguenze del suo atto, infatti una profezia diceva che i figli di Meti sarebbero stati più potenti del padre, anche di Zeus. Per impedire che la profezia si verificasse trasformò Meti in una goccia d'acqua (o in una mosca o in una cicala) e la inghiottì, ma la dea aveva già concepito un bambino. Meti iniziò subito a realizzare un elmo e una veste per la figlia che aveva in grembo ma i colpi di martello sferrati per costruire l'elmo provocarono un dolore terribile a Zeus così Efesto (dio del fuoco e delle fucine) aprì la testa di Zeus con un'ascia e Atena ne balzò fuori adulta e armata.
Atena era in competizione con Poseidone, tutti e due volevano essere la divinità protettrice della futura Atene, decisero così di fare ognuno un dono agli Ateniesi e questi avrebbero scelto il migliore. Poseidone fece scaturire una sorgente d'acqua ma era salmastra e non buona da bere, Atena donò un olivo adatto a essere coltivato. Gli Ateniesi scelsero l'olivo e lei divenne così la protettrice della città. Si crede che questa scelta sia anche dovuta al carattere di Poseidone, molto difficile da compiacere, che spesso causava distruzioni anche nelle città delle quali era patrono. Atena quindi era un'alternativa migliore e il suo carattere meno violento.
Atena Giustiniani
copia romana da originale greco
Si narra che una donna di nome Aracne si vantava di tessere migliore di Atena, si sfidarono, la dea fece un arazzo che rappresentava gli dei che punivano gli uomini mentre Aracne ne fece uno che derideva Zeus e le sue numerose amanti. Quando Atena vide che Aracne aveva insultato gli dei e realizzato un arazzo più bello del suo si infuriò, distrusse l'arazzo e colpì Aracne che, umiliata, si impiccò. La dea la trasformò allora in ragno obbligandola a tessere la sua tela per l'eternità.
Detestava la giovane Medusa (una delle tre Gorgoni che aveva il potere di pietrificare chiunque incrociasse il suo sguardo), l'unica delle tre Gorgoni a essere mortale, perchè osava competere con lei in bellezza. Offesa, la dea mutò Medusa in una creatura ripugnante e la sua chioma in un groviglio di serpi. Istruì poi Perseo per affrontarla dotandolo di strumenti magici con l'elmo di Ade che rende invisibili, i calzari alati e lo scudo lucente con cui potrà guardare Medusa senza restare pietrificato. Perseo raggiunge la Gorgone nella sua tetra foresta di statue e, guidato da Atena, decapita Medusa. La sua testa verrà fissata sull'Egida della dea.
Atena proteggeva Eracle (Ercole), suo fratello, lo guidò e consigliò per tutta la vita. Entrambi erano i figli preferiti di Zeus.
Athena Parthenos di Fidia
colossale copia policroma in scala 1:1
Nashville
Ares, vista la descrizione del post, pur essendo il dio della guerra, si capisce benissimo il perche' non venisse eccessivamente adorato e chiamato in aiuto ... in pratica era un perdente :oD Potrebbe essere visto come un 'attaccabrighe violento', la miccia che accende il fuoco della discordia ... ma poi alla fine, con quattro schiaffi nel muso, tornava a casa con la coda tra le gambe e il peggio lo subiva la schiera dei suoi alleati, visto che lui comunque era immortale :oD Sicuramente pero' era considerato un evento nefasto trovarselo tra le file degli avversari perche', in un momento della sua violenza, tutto poteva accadere. Bello ma temuto ;o)
RispondiEliminaAfrodite, o Venere, dea dell'amore (non platonico) e della bellezza ... eheheh due qualita' che associate assieme risultano veramente esplosive :oD Tantissime erano le persone che auspicavano nella sua protezione, in primis le prostitute, e il perche' e' molto chiaro, fino ad arrivare ai marinai poiche' la consideravano la dea della navigazione ('e non solo', aggiungo io). Ha avuto una folta schiera di amanti e di persone che volevamo entrare nelle sue grazie ma, a differenza delle donne umane, non la identificavano come una prostituta: era una dea e quindi sempre degna di rispetto, e poi non mercificava ... ma agiva per pura passione. Oggi penso l'avrebbero appellata come erotomane.
Ade, dio degli Inferi, come in tutte le mitologie simili, era sempre quella 'personcina' a cui bisognava rendere molto rispetto, magari con qualche sacrificio per attirare la sua benevolenza, perche' prima o poi tutti se lo sarebbero trovato di fronte ... e per un tempo infinito. Mai e poi mai inemicarselo ... lui era il signore assoluto di tutto cio' che accadeva dopo la morte :o(
Atena, protrettrice di Atene, innanzitutto dea della guerra ... ma assolutamente non bellicosa e pasticciona come Marte :oD Lei era una grande stratega e aiutava 'i giusti' ;o) Dalla sapienza e dal grande ingegno, proteggeva chi lo usava per i mestieri e in maniera onesta :o) La sua corrispondente romana era Minerva ma, con tutto che avesse pari pari tutte le buone qualita' di Atena, non fu mai considerata appieno la protrettrice di Roma anche se i romani le dedicarono un grande culto e solo a Roma venisse idenficata come guerriera :o)
@ ZeN: In effetti Ares non è che ci fa una bella figurina...pare uno di quelli che fomenta le risse e poi se la dà a gambe. :o/
RispondiEliminaAfrodite, come molti dei, amava esprimersi per le sue migliori qualità, la sua era evidente. Ahahaha!
La paura della morte ha sempre superato quella della vita, eppure è lei che dà sofferenze. Ade è difatti un dio introverso, mai violento e per questo rispettato. :o)
Atena era una dea della guerra, sì, ma non squilibrata come Ares. Dea più nobile e intelligente, direi. Noto che molti dei maschi usano meno il cervello delle dee che, nel bene o nel male, usano l'intelletto e la furbizia per arrivare ai propri scopi. I maschietti invece operano con la leggerezza di un toro in carica. :D