venerdì 20 gennaio 2017

Monteverde




In provincia di Avellino, Monteverde si trova a 740 mt sul mare, conta 200 abitanti nel borgo e dista 73 km da Foggia, 83 da Benevento e 98 da Avellino.

Il grande Spettacolo dell'Acqua

Insediamento sannita assogettato poi ai Romani nel 293 a.C., nel 1049 Monteverde è sede vescovile. Passa ai Normanni nel 1059 e poi ai Grimaldi, principi di Monaco, fino al 1641. Nel 1656 carestie e peste arrivano nel paese che, nel 1662, è dei Caracciolo e poi dei baroni calabresi Sangermano che lo tengono fino al 1806. Saccheggiato dalla banda del brigante Crocco nel 1861, come reazione all'Unità d'Italia, dal 1960 Monteverde è interessato al fenomeno dell'emigrazione all'estero, si svuota di quasi due terzi alimentando anche le industrie del Nord Italia.

Qui nidifica la rarissima cicogna nera, è una terra di confine fra Campania, Lucania e Puglia, che dal paese guarda fino al mare di Manfredonia. Arroccato intorno alla fortezza aragonese, Monteverde è sopravvissuto ai terremoti con le sue case di arenaria locale.
Il centro storico conserva l'originario tessuto urbano dei paesi irpini d'altura, con le strette viuzze a gradoni e l'utilizzo della roccia a scopi abitativi. Il castello è stato adattato e ampliato nel XV secolo dagli Aragonesi, è dotato di 4 torrioni cilindrici e ha una pianta irregolare. Trasformato in residenza signorile nel 1744 dai baroni Sangermano che vi hanno aggiunto l'ala destra, è stato riqualificato nel 2006. Nell'abitato si trovano edifici di fattura borghese terriera ottocentesca (palazzi Pelosi e Spirito), la ex cattedrale di Santa Maria di Nazareth è in forme barocche del 1728 ma risale al XV secolo, conserva dipinti di scuola napoletana del Seicento, statue lignee e altari del XV-XVIII secolo. Altre chiese, quella parrocchiale (ricostruita nel 1728 e rifatta nel 1901), la chiesa di Santa Maria del Carmine (settecentesca, con torre campanaria con bifore gotiche del 1888), quella di Sant'Antonio (XVII secolo) e la chiesetta rurale di San Rocco.

Borgo rinomato per gli insaccati di carne suina (soppressata, salsiccia e capocollo), per i prodotti caseari (caciocavallo, scamorza, ricotta, formaggio fresco e stagionato), per l'orzo e la birra artigianale Serro Croce.
Piatti tipici, la focaccia contadina di farina di mais sui tizzoni ardenti, al posto del pane, o per il bollito di verdure di campo; piatti a base di pasta fatta in casa (ravioli, orecchiette, cavatelli e lasagne), di legumi (ceci, fagioli, lenticchie, fave e cicerchie), di ortaggi (verza, cicorie e asparagi). Il vino è robusto, di uve Aglianico e Sangiovese, accompagna insaccati e carni.

Il Grande Spettacolo dell'Acqua si svolge dal 27 luglio al 25 agosto, tutte le sere, al lago artificiale di San Pietro. E' dedicato a Gerardo Maiella, il santo del popolo.

4 commenti:

  1. Molto particolare questa localita' arroccata sul cucuzzolo e con vista mare e lago :o) La struttura dell'abitato ricalca lo schema dei paesi tipici di questi luoghi ma e' arricchita da molte chiese e scorchetti che immediadamente fanno pensare a un passato illustre :o) Il panorama e' brullo ma la terra e' ben sfruttata e le produzioni locali sono di eccellenza :o) Leggo che la gente emigra ... ma oltre all'aricoltura c'e' ben poco altro da fare :o( Piacevole si'!

    RispondiElimina
  2. @ ZeN: Credevo che, visto il suo nome, te prendesse un colpo.... XD
    Ehhh, l'emigrazione in massa da questi borghi è stata una piaga. Stanno cercando di riprendere la loro identità storica e di valorizzarla. Una chance importante, non solo per loro, ma anche per i visitatori. :o)

    RispondiElimina
  3. ... effettivamente ... mi era preso un piccolo cucculun ... un cucculin disemi :oD

    RispondiElimina