lunedì 16 gennaio 2017

Conca dei Marini



Monastero di Santa Rosa (Albergo)



In provincia di Salerno, a 400 mt sul mare, si trova Conca dei Marini, conta 742 abitanti e dista 6 k da Amalfi, 17 da Positano, 31 da Salerno e 77 da Napoli.

Nel 481 a.C. nel posto sorgeva il borgo marinaro di Cossa, fondato dai Tirreni di stirpe etrusca. Conquistato dai Romani, fornisce loro i suoi uomini abili nella navigazione. Il borgo intensifica i suoi commerci nel Mediterraneo arrivando a possedere 27 galeoni, messi a disposizione della Repubblica marinara di Amalfi. Con gli Angioini, nel 1275, conosce un lungo periodo di prosperità, poi passa agli Aragonesi e dopo la scoperta dell'America i suoi marinai solcano i mari, soprattutto verso Odessa, Venezia, Costantinopoli e Smirne. La peste arriva nel 1528 e nel 1556. Nel 1543 il borgo fu devastato dai pirati turchi e nel 1956 fu chiusa l'ultima tonnara della costa, attiva dal Settecento, soppiantata dai metodi più moderni di pesca. Tutta la Costiera Amalfitana è Patrimonio dell'Umanità UNESCO.

Il promontorio di Capo di Conca, con la sua torre, è un paradiso terrestre. Arroccato in un'ansa del Tirreno, fra luce e colori, Conca è divisa in due: in basso le casette a filo d'acqua, in alto case imbiancate a calce sparse tra gli orti, gli uliveti, le terrazze di limoneti. I luoghi sono collegati dalle "scalinatelle". Sei le chiese da vedere, di San Pancrazio si ha notizia dal 1362; di origine duecentesca è Sant'Antonio, su un belvedere, con il campanile con volta a cuspide decorata da piastrelle maiolicate; l'ex convento di Santa Rosa ha annessa la chiesa di Santa Maria di Grado, fu eretto a strapiombo sul mare nel 1681, qui le monache domenicane di clausura crearono la sfogliatella di Santa Rosa, uno dei dolci più famosi della pasticceria napoletana (morta l'ultima suora nel 1912, il convento è diventato albergo); nella chiesa di Santa Maria di Grado è conservata la testa di San Barnaba, una reliquia importante per la provincia. Altri luoghi sono la chiesa di San Michele Arcangelo, la cappella dell'Immacolata e la cappella della Madonna della Neve. La grotta dello Smeraldo è un antro marino nascosto nella costiera con acque dai riflessi smeraldini, stalattiti e stalagmiti; torre Bianca, a Capo di Conca, isolata sulla costa, è del Cinquecento.

Prodotto tipico sono i pomodorini "a piennolo", sono sistemati "a campanile" per essere poi appesi. Fra i piatti tipici, oltre alla sfogliatella, le pennette al pomodoro piennolo o con zucchine; spaghetti al sugo di gambero rosso del corallo; zuppa di pesce di scoglio; coniglio alla foglia di limone; parmigiana di melanzane e zucchine; "passolini" (acini di uva passa in cartoccio di foglie di limone) e ortica di mare (un'alga).

La torre del Capo di Conca e la chiesa di Santa Maria di Grado sono visitabili su prenotazione.

2 commenti:

  1. Un'altra bellissima chicca della costiera amalfitana :oD Di incredibile bellezza questo mare che diventa parte integrante dei luoghi :o) L'uomo, nei secoli, qua ha costruito con gradevolezza e ha modellato il suo stile di vita e le sue abitazioni rispettando la natura :o) Le scalinatelle ne sono un esempio ;o) Bella anche questa forte religiosita' espressa con le tantissime chiese e legata molto al fato e alla sorte degli uomini in mare :o) Ho visto il convento trasformato in albergo e ho pensato che 'quel lusso' ha preso il posto a scenari di preghiere, di lavoro e di penitenza ;o) Bellissima cittadina, si'!
    P.s. Buonissime le sfogliatelle eh! :oP

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  2. @ ZeN: Ahahaha! Non parlarmi di sfogliatelle!!! :oP
    Che dire? La sua bellezza si vede...luoghi meravigliosi. :o)

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