domenica 13 novembre 2016

Torre Alfina

Torre Alfina e il bosco del Sasseto



Nel comune di Acquapendente, Torre Alfina sorge a 602 mt sul mare, conta 490 abitanti nel borgo e dista 46 km da Viterbo, 101 da Siena e 104 da Civitavecchia.

Il borgo sarebbe sorto intorno al cassero voluto da Desiderio, ultimo re longobardo, nell'VIII secolo. Almeno fino al 1314 fu della famiglia Monaldeschi, nel 1553 il castello e i suoi possedimenti passano in eredità a Francesco Sforza della Cervara, capitano di cavalleria al soldo dei Farnese, che trasformò il vecchio maniero in ricca abitazione rinascimentale. Nel XVII secolo va in eredità ai marchesi Bourbon del Monte, coi quali inizia il declino.
Nel 1880 il castello e la tenuta furono acquistati da Edoardo Cahen che prende il titolo di marchese di Torre Alfina, lui inizia l'opera di restauro del castello che sarà completata dal figlio in stile neogotico.

Torre diventa castello e falso storico in stile neogotico che domina il borgo circondato dal verde, un borgo arroccato a semicerchio con file di case intorno al castello, circondato da un meraviglioso bosco.
Il palazzo fu dimora dei signori di turno, prima i Risentii (XIII secolo), quindi i Monaldeschi di Orvieto che dominarono il luogo dal Duecento al Seicento. A Sforza Cervara si deve la ricostruzione in stile rinascimentale di cui rimangono parte del cortile interno, un'ala affrescata e alcuni arredi e stemmi. Edoardo Cahen ristrutturò palazzo Monaldeschi che si allargò in varie parti del paese. L'opera fu affidata all'architetto Giuseppe Partini di Siena e il lavori si protrassero fino agli anni Venti. Edoardo volle essere seppellito nell'amato bosco-giardino del Sasseto in una tomba-mausoleo in stile neogotico rivestita di basalto e rifinita in travertino. Con l'avvento del nazismo il sogno fu interrotto, il castello divenne prima quartier generale dei tedeschi e poi depredato. Il castello, dopo la fuga del marchese, fu lasciato al maggiordomo che lo abitò sporadicamente. Oggi Torre Alfina valorizza la sua storia, il Sasseto è fra i parchi monumentali d'Italia. Il Museo del Fiore e l'antico mulino ad acqua lo rendono un gioiello all'interno della Riserva Naturale Monte Rufeno.
Ad Acquapendente da visitare la cripta del Santo Sepolcro con all'interno la riproduzione del Santo Sepolcro di Gerusalemme dove sono custodite le pietre che, secondo la tradizione, sarebbero state bagnate dal sangue di Cristo durante la Passione. Questa costruzione è una delle più importanti cripte romaniche d'Italia, risale al X secolo, quando Acquapendente (sulla via Francigena) era tappa di passaggio per i pellegrini diretti a Roma.

Prodotto tipico è il gelato artigianale, di eccezionale cremosità grazie al latte e alla panna sempre freschi. Fra i piatti, le pappardelle al cinghiale.

Il Museo del Fiore ospita il mondo dei fiori dal punto di vista botanico, storico e culturale, altro museo è quello della Città. Chambre d'Amis è una mostra permanente d'arte contemporanea all'aperto.

2 commenti:

  1. Iniziamo col chicco si si si: ... effettivamente il gelato di Torre Alfina e' molto rinomato nel circondario, ma non credo di averlo mai assaggiato :o(
    Si respira a pelle che il castello e il bosco siano stati molto amati :o) Oggi viene ritenuto 'falso storico' ... ma, in sua discolpa, ricordo volentieri che moltissimi castelli e residenze antiche, col passare dei secoli e dei proprietari, hanno subito interventi importanti di ristrutturazione e spesso di snaturamento :o) Ritengo che oggi sia piacevolissimo vederlo cosi' gotigheggiante piuttosto che il solito ammucchiamento di macerie :oD L'amore per quelle mura e' stato cosi' forte che il proprietario e' voluto rimanere in loco nel suo bellissimo boschetto ;o) Gli interni sono curatissimi al pari degli esterni! Me piase si si si :oD

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  2. @ ZeN: Chi visita il castello potrebbe pensare a una struttura antica, il "falso storico" non è un insulto (in questo caso) ma una precisazione. Sì, un tempo da una torre di avvistamento nasceva una rocca e dalla rocca si passava al castello e dal castello alla dimora signorile. Man mano che scorre il tempo le strutture si adeguano alle bisogna, ma tutti gli adeguamenti sono originali dell'epoca in cui sono costruiti. Quindi niente "falsi", ma evoluzione delle necessità e del gusto. ;o)

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