sabato 26 novembre 2016

Raffaello Sanzio (1483-1520)




Pittore e architetto nato a Urbino, fece apprendistato nella bottega del Perugino dove superò il maestro con facilità. Nel 1504 si trasferì a Firenze, dove erano attivi Leonardo e Michelangelo, le sue opere del periodo furono composizioni di grande naturalezza dove la concretezza dell'immagine si equilibra con la perfezione formale. Chiamato a Roma da papa Giulio II nel 1508, iniziò il più intenso e fecondo periodo della sua breve vita con la grande impresa degli affreschi nelle Stanze Vaticane, in cui è evidente la maturità dello stile raffaellesco nella composizione monumentale, una delle massime sintesi della cultura del Rinascimento.
Con papa Leone X divenne il protagonista della scena artistica romana. Assume un cumulo incredibile di incarichi sia pittorici che architettonici tanto che dovette crearsi una vastissima bottega imprenditoriale e servirsi dell'opera di collaboratori come Giulio Romano, Perin del Vaga e Giovanni da Udine che realizzò gran parte degli affreschi della terza Stanza, della Loggia di Psiche alla Farnesina e delle Logge Vaticane. Nel 1514, alla morte del Bramante, Raffaello fu nominato architetto capo della fabbrica di San Pietro, a lui si deve il progetto che modifica profondamente quello bramantesco e che conferisce all'edificio un accentuato chiaroscuro pittorico. Questa tendenza caratterizza anche altri edifici di Raffaello, come il palazzo Pandolfini a Firenze. Il richiamo delle strutture degli antichi edifici termali è presente a Villa Madama, progettata per Giulio de' Medici, poi Clemente VII, sulle pendici di Monte Mario. Le sue invenzioni strutturali e decorative furono le basi dell'architettura manieristica della prima metà del Cinquecento.
L'attività pittorica degli ultimi anni registra ancora una sequenza di capolavori (cartoni per gli arazzi della Cappella Sistina, ritratti, pale sacre), fino alla Trasfigurazione che rimase incompiuta per la sua morte, terminata da Giulio Romano.
Alla sua morte Raffaello era già entrato nella leggenda, nessun altro artista è stato altrettanto amato e idealizzato. La sua opera ha subìto notevoli deformazioni interpretative, sia nell'accentuazione dei valori formali sia nelle forzature spiritualistiche e romantiche. La critica moderna invece ha sottolineato la portata storica della sua opera nell'ambito del Rinascimento.

2 commenti:

  1. Bhe' la sua pittura e il suo stle e' conosciuto in quasi ogni angolo di mondo :o) Anche se 'tecnicamente' bravo, diciamo cosi', non amo particolarmente la pittura sacra :o( A volte e' talmente tutto 'perfettino' che fa' rimpiangere la 'signorina di vita' dipinta dal Caravaggio ahahah ... almento la' c'era la sorpresa ;o) Lo definierei 'bravo ma noioso' :o( Non la conoscevo, ma mi e' piaciuta tantissimo la Madonna della seggiola :oD

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  2. @ ZeN: Ecco...è proprio questo il "problema": una caterva di pitture sacre. Come mai? In Italia e Spagna era l'unico modo per i pittori di sbarcare il lunario, se non creavano per la Chiesa o i nobili morivano di fame. Caravaggio, genio ribelle, tentava di dar un colpo alla botte e uno al cerchio: vuoi un'immagine sacra? La faccio, ma il volto della Madonna lo prendo da una prostituta che conosco...ahahaha! XD

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