lunedì 24 agosto 2015

I macchiaioli





Gruppo di pittori attivi in Toscana nella seconda metà del XIX secolo che hanno fatto gran parte della loro pittura all'aperto per catturare la luce naturale, ombre e colori. Questa pratica ricorda gli impressionisti francesi, venuti alla ribalta qualche anno più tardi. I più importanti artisti del movimento furono: Giuseppe Abbati (1836-68, nato a Napoli e trasferitosi a Firenze); Cristiano Banti (1824-1904, nato a Santa Croce sull'Arno);





Odoardo Borrani (1833-1905, nato a Pisa);





Vincenzo Cabianca (1827.1902, nato a Verona);


Faccende di casa


Adriano Cecioni (1836-86, nato a Firenze);


La signora in bianco


Vito d'Ancona (1825-84, nato a Pesaro, trasferitosi a Firenze); Serafino de Tivoli (1826-92, nato a Livorno);





Giovanni Fattori (1825-1908, nato a Livorno); Raffaello Sernesi (1838-66, nato a Firenze);





Silvestro Lega (1826-95, nato a Modigliana (Forlì), trasferitosi a Firenze);





e Telemaco Signorini (1835-1901, nato a Firenze).


Il piccolo gruppo di artisti del movimento (molti rivoluzionari dei moti del 1848) si riuniva regolarmente al Caffè Michelangelo, a Firenze, per discutere di arte e politica. Volevano rilanciare l'arte italiana emulando i toni di Rembrandt, Caravaggio e Tintoretto. Credevano che le zone di luce e ombra (macchie) fossero i principali componenti di un'opera d'arte. Nei primi anni furono ridicolizzati, il termine "macchiaioli" indicava che i lavori terminati erano solo bozzetti e la frase "darsi alla macchia" li vedeva nascosti tra cespugli e macchie di vegetazione. Infatti questi artisti dipinsero gran parte dei loro lavori in zone selvagge. Erano anche vestiti come fuorilegge in quanto lavoravano fuori dalle regole dell'arte dell'epoca. I macchiaioli, a differenza degli impressionisti, non perseguivano effetti ottici e non dividevano la loro tavolozza nei componenti dei colori dello spettro. Considerati "impressionisti falliti", sono stati i primi modernisti, inseriti nel loro contesto e tessuto sociale, che combatterono al fianco di Giuseppe Garibardi per il Risorgimento e i suoi ideali. Le loro opere documentano vari temi socio-politici tra cui l'ebraismo, le prigioni, gli ospedali, la condizione delle donne e delle vedove di guerra. Non creavano grandi dipinti ma piccoli schizzi che servivano come base per i lavori finiti in studio. Molti macchiaioli morirono in miseria. Raggiunsero la fama alla fine del XIX secolo. Oggi gran parte delle loro opere sono in collezioni private.





Nel movimento confluirono artisti di tutta Italia, propugnavano un antiaccademico rifiuto del disegno e della forma per una pittura che riproducesse "l'impressione dal vero". La base del rinnovamento era la tecnica rivoluzionaria della "macchia", basata sui forti contrasti di ombra e luce. Abbandonarono la retorica dei quadri storici e mitologici e trassero spunti dal vero, attenti alla realtà sociale. Parteciparono alla grande esposizione nazionale di Firenze nel 1861; quando nel 1866 fu chiuso il Caffè Michelangelo il gruppo iniziò a disgregarsi e gli artisti cominciarono a manifestare chiaramente un loro stile personale, pur mantenendosi nella linea direttrice della "macchia".





2 commenti:

  1. Devo ammettere che stavolta mi hanno sorriso gli occhi! :D Non sono una intenditrice di pittura quindi sono maggiormente svincolata dalle mode o dalle quotazioni artistiche ... io vado col 'mi piace' o 'non mi piace' a dispetto dell'autore, dello stile e di tutto il resto! Dei macchiaioli mi piace il tratto, ne' incerto ne' deciso, e le ambientazioni :o) In loro vedo la societa' italiana della fine dell'800, una societa' soprattutto agricola fatta di duro lavoro e di poverta' (per i contadini) e di una minoranza benestante di proprietari terrieri (pochi e fortunati invece i laureati ... dottori, avvocati, notai etc etc) L'elemento portante secondo me e' proprio la miseria :o( Eccetto gli interni e i giardini dei siuri, ogni altra cosa appare 'scrostata', decadente ... :o( Leggo che i macchiaioli stessi non facevano 'vita buona'... :o( Vorrei aggiungere una mia nota dicendo: ... la miseria da loro dipinta sara' invece per molti un ricordo di bei tempi perche' da li' a poco scoppiera' la guerra ... ma tutti loro lo ignoravano! Grazie, molto gradito si si si!

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  2. @ ZeN: Immaginavo ti piacessero. :o)
    In effetti, mettendo da parte il mio profondo amore per alcuni impressionisti, i Macchiaioli hanno documentato efficacemente la vita che li circondava, con tutti i suoi stridori, e rappresentato la Toscana com'era: selvaggia e dura. ;o)

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