Les Lorettes - G. Gavarni
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Procedimento di stampa in cui la matrice è costituita da una pietra calcarea (pietra litografica), improrio è l'uso di questo termine per indicare questi procedimenti che utilizzano matrici metalliche.
La litografia fu introdotta da A. Senefelder nel 1796 utilizzando la proprietà della pietra litografica di trattenere gli inchiostri grassi i quali hanno la proprietà di respingere l'acqua. Il disegno da riprodurre può essere eseguito direttamente sulla pietra o mediante un'apposita matita grassa (matita litografica), o mediante incisione al bulino.
H. de Toulouse Lautrec, Moulin Rouge
In campo industriale la matrice metallica ha sostituito quella di pietra. La litografia si diffuse dapprima in Germania e poi in tutta Europa sia come manifestazione artistica sia per le illustrazioni. Tra le opere più valide e precoci le 22 litografie di Goya (fra cui i "Tori di Bordeaux"), quelle raffinate ed elaborate di E. Delacroix, di P. Prudhon, Bresdin e Millet. Massimi esiti tecnici ed espressivi furono raggiunti nelle serie tipografiche di G. Gavarni ("Les Lorettes", 1841-43), di satira sociale e di costume, e di H. Daumier (di altissima tecnica, con una vena satirica e plebea). Molti furono gli artisti che nel XIX secolo si espressero con la litografia, ma il vero innovatore fu H. de Toulouse Lautrec la cui attività grafica si concentra fra il 1891 e il 1899. Nei suoi fogli più belli raggiunse una sintesi stilistico-espressiva che applica il segno Liberty a un'immagine fantastica della realtà umana. Mentre in Inghilterra fioriva la veduta pittoresca, in Italia vi si applicò A. Fontanesi che si dedicò al paesaggio. Fondamentale fu l'opera del norvegese E. Munch, giocata su tragici e sapientissimi contrasti di bianchi e neri. Notevole l'attività litografica di Bonnard, Vuillard, Matisse, Dufy, Braque, Leger, Kandinskij e Picasso. In Italia Casorati, G. Viviani, Marino Marini, Campigli, Carrà, Maccari e Severini.
H. Daumier
H. Daumier
Queste tecniche di 'riproduzione' sono state una vera scoperta! Come ho sempre detto piu' volte, io gradisco l'inventiva della tecnica ma non gradisco i risultati perche' preferisco sapere che di opera d'arte ne esista solo una :o) ... ecco a meno che di litografia ne venga fatta una sola e poi buttata la matrice :oD La litografia o le sue varianti le trovo invece eccezionali se usate a mo' di illustrazione sui libri ... sono state le prime 'figureì che hanno rotto la noia delle 'righe nere' e sono state preziosissime nei libri tecnici o scientifici :o)
RispondiElimina@ ZeN: Le tecniche artistiche che permettono di riprodurre in più copie opere d'arte sono molto importanti. Anche se considerate "arte minore" hanno permesso non solo l'illustrazione d'autore dei libri, ma anche dato la possibilità a chi non poteva permettersi un'originale unico di poter possedere un'opera di un'artista costosissimo. Meno sono le copie più hanno valore. La matrice, stampate le copie richieste dall'autore, viene distrutta e le copie sono tutte numerate e firmate dall'artista. Io avevo un' acquaforte di Salvatore Fiume bellissimo, mai avrei potuto permettermi un suo quadro... ;o)
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