Lino egiziano
foto: wikipedia.org
Pianta erbacea (Linum usitatissimum) annua alta circa 1 mt, con corteccia fibrosa. Originario forse dell'Asia centro-settentrionale, ha fiori raccolti in racemi per lo più azzurri o blu intenso. Il frutto è una capsula con numerosi semi. Se ne coltivano più varietà sia da fibra sia da seme. Nell'Eurasia centro-settentrionale è coltivato prevalentemente per la fibra, nell'America meridionale e in India per il seme. La varietà da fibra, infatti, richiede un clima temperato umido e terreno alluvionale, il lino da seme invece predilige i climi caldi e asciutti. Le fibre hanno una lucentezza sericea che è una delle caratteristiche più importanti del lino, è tra le fibre più resistenti all'uso e ha un'alta conduttività termica, un'igroscopicità più alta del cotone e resiste bene al calore. Le migliori qualità di lino sono quelle delle Fiandre.
Fin dall'età preistorica si intuì la possibilità di ricavare filati dal lino, all'inizio fu usato per funi e reti, e presto si arrivò alla produzione di tessuti. Il lino fu largamente usato da tutti i popoli antichi, specialmente da Egiziani e Greci. Ha mantenuto nei secoli la sua fama di fibra delicata, leggera, finissima e fresca, particolarmente adatta per l'abbigliamento estivo, per la confezione di biancheria personale, da tavola e da letto.
Il lino e' una fibra che mi piace molto :o) Fresca e piacevole al contatto con la pelle. Purtroppo e' diventato molto piu' costoso del suo parente vegetale 'cotone'. Di questa stoffa ho ancora un lenzuolo 'antico' e quando lo metto nel letto penso sempre che sia 'la stoffa di Gesu' ... ma non in senso religioso ma in senso di antico :o)
RispondiElimina@ ZeN: Anch'io adoro il lino. Se lo trovo, lo preferisco misto al cotone, che almeno non giri tutta raffazzonata ... :o/
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