Architetto e decoratore belga, iniziò gli studi all'Accademia di Gand, completandoli all'Accademia di Bruxelles. Le sue prime realizzazioni furono varianti del tradizionale neorinascimento. Nella casa Tassel a Bruxelles il suo stile appare totalmente nuovo e originale, il primo capolavoro dell'architettura Art Nouveau, che ne enuncia tutti i temi principali: piena libertà di articolazione spaziale e planimetrica, rispondenza tra interno ed esterno, assoluta coerenza tra elementi strutturali e decorativi legati a uno stesso dominante ritmo lineare, accordo perfetto dei diversi materiali (ferro, vetro, mosaico e legno) nella struttura e nell'arredo. Nelle opere successive diede vita, con inesauribile fantasia, alle versione più libera, dinamica e vibrante dell'architettura Art Nouveau, mantenendo sempre un prodigioso equilibrio tra decorazioni e necessità strutturali. Il punto più alto di questa tendenza resta la casa Solvay (Bruxelles, 1895-1900). I suoi mobili, in materiali di pregio ma non lussuosi, dalla linea originale ma senza ostentazione, assunsero un valore di simbolo dell'agiatezza della classe borghese cui erano destinati. Nella Maison du Peuple (1896-99, ora demolita), per il Sindacato dei lavoratori socialisti, all'estro decorativo dei palazzi privati si contrapponeva un'estrema castigatezza formale che sottolineava l'audacia strutturale del vasto prospetto ondulato. In altre opere la tendenza funzionalista della Maison du Peuple si accentuò ulteriormente con una progressiva semplificazione, testimone del graduale distacco dai princìpi dell'Art Nouveau. Questo processo appare compiuto nel palazzo per P. Wolfers (1906), la forza creativa di Horta si era ormai esaurita, parallelamente al declino dell'Art Nouveau in Europa.
Da rimanere a bocca aperta! Belle queste linee fantasiose ma pulite :oD Io adoro il ferro battuto e in questo stile viene valorizzato al massimo.
RispondiElimina@ ZeN: Beh ... sai quanto ami questo stile. Che dire? Basta guardarlo!!! :o)
RispondiElimina