martedì 17 marzo 2015

Le icòne




L'icona è una raffigurazione sacra dipinta su tavola della cultura bizantina e slava. Assume la propria fisionomia intorno al V secolo, deriva dalla tradizione cristiana di prototipi, i ritratti di Gesù e Maria (del Mandylion (telo venerato dalle comunità cristiane orientali sul quale era raffigurato il volto di Gesù, ritenuto di origine miracolosa,  detto "acheropita", cioè "non fatta da mano umana"), della Sindone e dei numerosi ritratti della Vergine attribuiti all'apostolo Luca. Quando crollò l'Impero Romano d'Oriente (1453) i popoli balcanici incrementarono la produzione e la diffusione di queste raffigurazioni sacre. Nella tradizione della Chiesa bizantina l'icona assume un particolare significato, il simbolismo e la tradizione coinvolgevano anche la preparazione e il materiale utilizzato, oltre alla disposizione e al luogo entro il quale l'opera andava collocata. Nella tradizione ortodossa russa si usavano tre schemi: Madre di Dio Orante (senza Bambino) e le due su cui è raffigurata con Gesù Bambino (le icone dell'Incarnazione): Madre di Dio Hodighitria (Colei che indica la retta via) e Madre di Dio Eleusa (Immagine della tenerezza). Le icone erano dipinte in genere su legno di tiglio, larice o abete. La cornice, oltre a proteggere la pittura, rappresenta lo stacco tra il piano terrestre e quello divino in cui è posta la raffigurazione. Sulla superficie veniva collocata una tela con colla di coniglio che serviva ad ammortizzare i movimenti del legno rispetto agli strati superiori. La tela veniva ricoperta con diversi strati di colla di coniglio e gesso opportunamente levigati, con pelle di pesce essiccata o carte vetrate che consentivano di ottenere una superficie perfettamente liscia e levigata, adatta ad accogliere la doratura e la pittura. I colori sono ottenuti da sostanze naturali, vegetali o minerali, o da piccoli processi chimici come fare ossidare i metalli, pestati a mortaio, macinati finemente e uniti al tuorlo d'uovo, che agisce da legante. La teologia ortodossa riteneva le icone opere di Dio stesso realizzate dalle mani dell'iconografo, per questo era inopportuno firmarle perchè chi le realizzava serviva solo la mano di Dio. I volti dei Santi sono chiamati "liki" (volti che si trovano fuori dal tempo).
Le caratteristiche dell'icona sono: astrazione, atemporalità, spiritualizzazione del volto, armonia e simmetria ottenute con proporzioni geometriche, frontalismo della figura, bidimensionalità e incorporeità della figura rappresentata, colore come gioia dello Spirito e costruzione piramidale.

  Madonna col Bambino (icona russa)
foto: wikipedia.org
 

2 commenti:

  1. Molto interessante! Grazie :o) e' bello sapere come Venezia e' stata la patria adottiva per le opere Bizantine :o) Le fa' onore si si si!

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  2. @ ZeN: Venezia è stata un ponte fra Occidente e Oriente per secoli. E si vede! ;o)

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