giovedì 12 febbraio 2015

Tutto presto, troppo presto




Gli adolescenti di oggi vivono molte esperienze, più in fretta rispetto ai coetanei di 10 anni fa. Sono nativi digitali, usano app, social network e altri strumenti, ma non hanno gli strumenti emotivi per comprenderli a pieno. Il sesso virtuale, per esempio, è eccitante, ma diventa un gioco senza nessuna componente affettiva. Il cervello degli adolescenti non ha il senso critico necessario per affrontare queste esperienze. La prima sigaretta a 12 anni, il primo drink a 13, il primo rapporto sessuale a 14, aggressioni organizzate mandandosi messaggini su WhatsApp, festini hard caricati online, ecc.
E le famiglie si trovano in difficoltà perchè ignorano le implicazioni delle tecnologie. Fra i fenomeni più pericolosi c'è il sexting, la pratica di scambiarsi contenuti hot via cellulare o mail. Nella nostra società passa il messaggio che "vali solo se sei bello e famoso" e la rete intensifica questo concetto, particolarmente rischioso per le ragazze. La trappola per i maschi è la pornografia online, il 45% dei ragazzi visita siti hard. I sintomi del "bombardamento emotivo" sono ansia, emicrania e disturbi dell'alimentazione. 9 ragazzi su 10 non sanno che scambiarsi file pornografici è reato.
I genitori devono insegnare ai loro figli che il sesso, a tutte le età, non è solo divertimento e devono controllare le attività che svolgono nel mondo virtuale.
Molti adolescenti consumano esperienze molto velocemente, così facendo si desensibilizzano alle emozioni, alcuni arrivano a non dare valore al dolore e alla morte. I genitori possono mostrare per primi gioie e paure. I sentimenti restano più importanti di ogni app.
 

3 commenti:

  1. Esiste da sempre l'incomprensione generazionale tra genitori e figli :o( I ragazzi di oggi hanno la sfortuna di possedere quasi tutto ed avere molta liberta', fattori aggravati da una scuola che insegna poco e da genitori molto assenti (in tutti i sensi, sia fisicamente che di testa).

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  2. @ ZeN: La scuola insegnava poco anche alle mia epoca, nulla sulla vita, anzi, la vita vera era negata. Pareva 'na parrocchia di quelle basiche ... :o/
    Non so cos'è successo, ma in poche decine di anni i genitori hanno, per lo più, perso il ruolo di educatori e son diventati quasi inutili nel preparare i loro figli allo scontro con la vita vera, anzi, alcuni cercano di non fargliela mai conoscere mettendosi a scudo fra questa e i loro figli, come non dovessero mai soffrire o perdere. Dare eccessiva libertà con la scusa che "si devono divertire, sono giovani" mi pare un controsenso: se sono giovani vanno SEGUITI, che non son maturi per certe cose. Non tutti i genitori conoscono i meandri del web, credono che i figli si limitano a chattare fra di loro e far bischerate, per ridere. Invece c'è tutto un mondo oscuro legato alla solitudine e alla sessualità "bacata" in cui loro entrano e si fanno coinvolgere. Negli anni della crescita è molto importante, invece, insegnare l'affettività, la condivisione, la comprensione, la civiltà, il rispetto, l'impegno, i sacrifici che si devono compiere per raggiungere un obiettivo. Insegnare che "perdere" è normale, che si può essere rifiutati e non compresi dagli altri, e che questo non toglie assolutamente nulla alle singole potenzialità. Si cresce coi piccoli traumi, non in una palla di vetro. Sicuramente queste cose non le può insegnare il web. ;o)

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