Gli Haida

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Popolazione dell'America Settentrionale un tempo stanziata nell'arcipelago della Regina Carlotta e lungo la costa antistante, fino alla parte meridionale dell'isola Principe di Galles (Canada-Alaska). Attualmente sono ridotti a poche persone, gli Haida rappresentano forse uno degli ultimi flussi migratori nel continente americano, conservano infatti caratteristiche somatiche e alcune strutture sociali (famiglia matrilineare) che ricordano quelle polinesiane. Erano soprattutto pescatori, ma si dedicavano anche alla caccia, alla raccolta e alla coltura del tabacco. Erano divisi in gruppi organizzati in fratrie e classi matrimoniali totemiche, ogni gruppo era suddiviso in nobili, plebei e schiavi. Le abitazioni erano fronteggiate da pali totemici decorati da raffigurazioni simboliche mitiche o grottesche. Praticavano il tatuaggio e la pittura del viso e del corpo, usavano piattelli labiali, producevano ornamenti personali con il rame e conchiglie di dentalium. Erano abilissimi nella lavorazione del legno e nell'intreccio, mancando del tutto la ceramica. La maggior parte della loro produzione artistica era legata al "potlac", complesso di cerimonie in occasione delle quali venivano foggiate con destrezza scodelle, cucchiai, cesti, placche di rame o argento inciso e sbalzato, amuleti, armi, ecc. Nella decorazione prevalgono elementi zoomorfi, caratteristica è la rappresentazione del corpo dell'animale diviso nel senso della lunghezza in due metà speculari, riprodotte sullo stesso piano o mettedone in evidenza le parti anatomiche interne. Altra fonte di ispirazione artistica erano le società segrete, per cui fabbricavano maschere, bastoni da sciamano e amuleti.