venerdì 2 gennaio 2015

Architettura Carolingia




L'architettura Carolingia si sviluppò a partire dalla dinastia carolingia, in onore di Carlo Magno, che dispose di grandi risorse economiche e iniziò una febbrile attività edilizia che aveva due scopi: per gli usi dell'amministrazione statale e per mostrare la dignità imperiale ai sudditi. Per la prima volta dall'epoca Paleocristiana si poterono iniziare edifici monumentali e grandiose fabbriche, in 46 anni di regno di Carlo Magno vennero iniziati (e in gran parte completati) 75 palazzi, 7 cattedrali e 232 monasteri. I modelli di queste opere furono i monumenti di Costantino I adattati alle nuove esigenze e alla nuova spiritualità monastica. Un illustre esempio è il complesso palazziale di Aquisgrana (una delle capitali favorite da Carlo Magno per la presenza delle terme) di cui facevano parte il Palazzo Reale (ispirato al Palazzo del Laterano), con l'aula di rappresentanza coperta da mosaici, ornato dalla statua equestre di Teodorico (trasportata da Ravenna e usata come collegamento con la statua equestre di Marco Aurelio, che si trovava vicino a San Giovanni in Laterano). La cappella Palatina era ornata da materiali di spoglio provenienti da Roma e Ravenna. Le numerose abbazie sancivano la cristianizzazione e la conquista dei territori, rappresentando centri di potere e diffusione dell'ideologia imperiale. Gli abati erano scelti dal sovrano. Per i monasteri vennero ripresi e aggiornati i modelli romani. Il punto di partenza era sempre l'architettura classica profondamente reinterpretata. Una rivoluzione fu l'introduzione del westwerk (corpo occidentale), un edificio a più piani davanti all'ingresso della chiesa che fungeva da facciata monumentale autonoma e coerente col resto dell'edificio. Nel westwerk si trovava di solito un atrio dal quale si accedeva alla chiesa, nei due piani superiori una grande sala al centro dall'altezza doppia che li compredeva entrambi, circondata da gallerie dove si svolgevano la liturgia del Salvatore e le cerimonie con l'imperatore, inoltre vi si conservano le reliquie,


come nell'abbazia di Corvey, in Renania-Westfalia.
In Italia, nell'VIII secolo, si assiste a un crescente riuso dei materiali architettonici romani ma non si raggiunse mai un sistematico recupero dell'antico, come nei grandi centri e nelle abbazie tedesche.
 


2 commenti:

  1. Non c'e' dubbio che sia tutto molto bello :oD ... ehm a parte lo spogliamento delle opere 'romane' autentiche ... e a parte che tutto cio', monasteri compresi, servisse solo a rafforzare la sua magnificenza :o( Indubbiamente il patrimonio artistico si e' ampliato e ha avuto una ventata di nuove idee. Molto interessante la storia delle proporzioni per la costruzione degli edifici religiosi.... d'altronde uno 'stile' e' fatto anche da misure e regole ;o)

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  2. @ ZeN: Qualsiasi opera d'arte "lavora" sulle geometrie. Tutti calcoli necessari per un'architettura, e per la pittura basta pensare alla prospettiva! ;o)

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