Dal greco "glypticos", che riguarda lo scolpire.
Arte di lavorare le pietre dure e quelle preziose mediante la tecnica dell'intaglio allo scopo di ottenerne gemme, sigilli, piccole sculture a tutto tondo, vasi, placchette decorative ecc.
La tecnica dell'intaglio in positivo ha dato origine alla produzione dei cammei, quella in negativo (di gran lunga più antica) ha prodotto gemme in cui il motivo decorativo risulta incavato e ha trovato impiego soprattutto nella produzione dei sigilli (sfragistica).
L'intaglio delle piccole pietre preziose fu praticato fin da epoca remota in Mesopotamia e in Egitto. Presso gli Egizi si produssero sigilli a forma di scarabeo, vasi e recipienti in pietre dure e semipreziose (onice, agata, serpentino, lapislazzuli, cristallo di rocca), sempre decorati con la tecnica dell'intaglio. La civiltà cretese-micenea produsse caratteristiche gemme lenticolari o a ghianda con motivi di fiori, foglie, spirali, e più tardi figurati. In Grecia i repertori figurativi si arricchirono con figure di divinità, scene quotidiane e, dal IV secolo a.C., ritratti. Apparvero le firme degli incisori. La glittica fu praticata anche dagli Etruschi dalla fine del VI secolo a.C.
La glittica è particolarmente documentata per l'età ellenistico-romana.
Cammeo di Augusto
In epoca ellenistica fu particolarmente diffusa anche la produzione di statuette in pietre dure. La glittica bizantina predilesse i cammei d'agata, sardonica e diaspro, rappresentanti per lo più scene religiose; molto diffusa anche la produzione di coppe e vasi. Nell'Europa romanica e gotica le gemme intagliate sono molto rare, frequenti invece le scene di vario genere incise su vetri e cristalli di rocca. Molto importate dall'Oriente islamico in Occidente furono, soprattutto nel X-XI secolo, le coppe e le caraffe in cristallo di rocca, materiale nella cui lavorazione si specializzarono, nel XIV secolo, gli artisti veneziani. Dopo un periodo di decadenza, la glittica rifiorì con il Rinascimento italiano, allorchè l'amore per l'antichità classica riportò in auge le gemme greche e romane. Si produssero cammei, intagli, oggetti in cristallo (opere mirabili dai laboratori medicei a Firenze), mentre la glittica si diffondeva in Francia e poi in Boemia, dove gli artisti eccelsero, come a Venezia, nell'incisione del cristallo. Nel XVI secolo, specie a Milano, si affermò la moda dei vasi in onice, agata, lapislazzuli intagliati con tecnica raffinatissima e si ebbe anche una ricca produzione di busti di antichi imperatori e di ritratti in calcedonio, agata, diaspro, ecc.
Dopo un periodo di decadenza in epoca barocca, la glittica tornò in auge verso la metà del XVIII secolo, per lo più applicata agli intagli (copie di gemme dell'antichità classica e ritratti) e continuò stancamente fino al XX secolo. In completo abbandono in Europa, fiorisce ancora nei Paesi musulmani, in Turchia, nell'Iran.
Maria Maddalena, Gemstones Museum, Idar-Oberstein - Germania
Foto di wikipedia.org
Oggetti meravigliosi!!! :oD Piccole opere d'arte da indossare per abbellirsi o da portare con se', ben nascosti alla vista della gente, come amuleti o portafortuna :o) E poi sigilli e tantissimi altri oggetti di uso quotidiano. La bravura dell'artista era quello che contava, non il materiale. Dopo questo periodo ... ha avuto la meglio il materiale :o( Ma sara' piu' bella una pietra dura scolpita o un'oggetto in ora stampato? ... magari pure vuoto?
RispondiElimina@ ZeN: La risposta la sappiamo tutti. ;o)
RispondiEliminaQueste mini-opere avvalorano sempre di più la mia convinzione che un "tesoro" può stare in una mano. :o)