lunedì 29 settembre 2014

Genova 2 - Liguria

Forte Sperone


Fra i forti messi a difesa di Genova:
- Forte Puin (1815-30), visitabile, con torre centrale e tre piccoli magazzini sotterranei.
- Forte Diamante (1756-58) non visitabile, proprietà del Demanio, abbandonato. Ospita una caserma, il magazzino e le camerate.
- Forte Quezzi (1747-1800), non visitabile, proprietà del Demanio, utilizzato per il ricovero delle greggi. In completo degrado.
- Forte Santa Tecla (1747-1830), visitabile previa concessione, proprietà del Demanio ma custodito dalla Protezione Civile.
- Forte Monteratti (1831-42), visitabile con molta cautela, proprietà del Demanio, completamente abbandonato. Con cucine, lavanderia, celle di prigionia, magazzini, camerate e alloggi per gli ufficiali.
- Forte Crocetta (1818-30) non visitabile, proprietà privata.
- Forte Tenaglia (1633) non visitabile, del Demanio, in concessione ONLUS a La Piuma che sta bonificando il sito. Il forte ha intonaci con le firme dei soldati, inferriate originali, una Santa Barbara e diverse piazzole.
- Forte Begato (1818-36) non visitabile, abbandonato ma restaurato.
- Forte Sperone (XIV-1830) del Comune di Genova, visitabile. Di complessa struttura, ospita magazzini, locali di servizio, uffici, camere per gli ufficiali e graduati e quelle dei soldati. Vi si organizzano manifestazioni culturali nel periodo estivo.
- Forte Fratello Minore (1816-30) visitabile con cautela, del Demanio. Completamente abbandonato.
- Forte Fratello Maggiore (1815-25) del Demanio, visitabile con cautela. Restano solo alcuni locali sotterranei.
- Forte Castellaccio (1818-36) parzialmente utilizzato da enti pubblici e da privati, in parte inutilizzato. Parzialmente visitabile. Comprende due caserme e la Torre Specola. Nel corpo di guardia è ospitato un piccolo ristorante. La Torre Specola è in mattoni rossi, ottagonale, dove venivano eseguite le condanne a morte per impiccagione.
- Forte Richelieu (1747-1809) non visitabile, del Demanio, utilizzato dalla RAI come postazione per un ripetitore.


Il Castello d'Albertis (1886-92) ospita il Museo delle culture nel mondo e il Museo delle musiche dei popoli. E' una casa-museo che fu dimora del capitano di mare Enrico Alberto d'Albertis, ideato da lui stesso con un collage architettonico che mescola castelli valdostani e palazzi fiorentini. Richiama allo stile medievale con revival dell'Ottocento e all'architettura neogotica e neomedievale.
Il Castello McKenzie (Capriccio da Re) è uno dei più riusciti esempi di gusto architettonico in uso alla fine dell'Ottocento con suggestioni medievali con richiami allo stile gotico e al manieristico. Eretto tra il 1893 e il 1905 su progetto di Gino Coppedè, è stato acquistato dalla Casa d'Aste Cambi che ne ha sede. E' polo museale privato e accoglie esposizioni temporanee.
La Lanterna, pesantemente danneggiata nel 1507 dai Francesi, fu ricostruita nel 1543. Annesso sorge il Museo della Lanterna che fornisce testimonianze sulla trasformazione della città e mantiene vivi i legami con il suo passato storico.


Il Palazzo Ducale (ricostruito nel 1778-83) è uno dei principali edifici storici e musei di Genova. Ospita importanti mostre d'arte, dibattiti e convegni. E' uno dei primi esempi di stile neoclassico della città, un aggregato di edifici medievali ingrandito nei secoli. Copre circa 35.000 mq in uno stile eterogeneo fra le diverse facciate.
Il Cimitero Monumentale di Staglieno (1844-51) è uno dei cimiteri monumentali più importanti d'Europa, un vero museo a cielo aperto. Le opere sono prevalentemente di scultori genovesi.


Boccadasse è un antico borgo marinaro, ha case dalle tinte pastello addossate attorno a una piccola baia. Il borgo si è conservato immutato nel tempo, come uno o due secoli fa. E' una delle più note attrattive turistiche genovesi, la sua suggestione è dovuta al fatto che non si tratta di una conservazione del passato ad uso turistico, ma di un borgo vivo e vitale, dove i pescatori continuano la loro antica attività. Il borgo ospita la chiesa di Sant'Antonio (XVIII-1787).
Nervi è un quartiere residenziale con un piccolo porto turistico e una lunga scogliera.
Fra le aree naturali, i parchi maggiori (oltre al Parco delle Mura, sono i Parchi di Nervi, tre ville storiche collegate fra loro); Parco Villa Croce; Villetta Dinegro; il Parco dell'Acquasola; il Parco del Castello d'Albertis; il Parco Villa Duchessa di Galliera; il Parco di Villa Durazzo-Pallavicini; il Parco Naturale Regionale del Beigua; Villa Gambaro; Villa Carrara, il Parco Urbano di Monte Fasce e Monte Moro.
Fra i musei, il Complesso Museale cittadino (Palazzo Bianco, Palazzo Rosso, Palazzo Reale, Palazzo del Principe, Palazzo Ducale, ecc.); il Galata-Museo del Mare (sulle comunicazioni marittime); il Museo dell'Antartide; il Museo del Tesoro della Cattedrale; il Museo Diocesano; il Museo d'Arte Orientale (Villetta Dinegro); e il Museo d'Archeologia Ligure.
Fra i teatri, il Teatro Carlo Felice e il Teatro Stabile.


Oltre alla paternità del pesto alla genovese, della focaccia genovese, dei suoi blue-jeans e del gioco del lotto, Genova lega il suo nome (insieme ad altre città) all'usanza dell'aperitivo. La cucina ligure è povera, propria delle genti di campagna, dei montanari e dei naviganti, fatta di alimenti semplici, comuni ed economici. Tuttavia è diventata costosa, ricercata e piena di fasti antichi. Utilizza come elementi base le erbe selvatiche (maggiorana, salvia, rosmarino, alloro, timo, ecc.), i prodotti dell'orto, le primizie delle coltivazioni e dei boschi, l'olio d'oliva della Riviera Ligure, i prodotti farinacei, paste secche e fresche, il pescato del mare e la selvaggina. Fra gli antipasti, la focaccia genovese, la focaccia con le cipolle o le olive (o con il formaggio o le patate), la farinata (con vari ingredienti), la torta pasqualina. Fra i primi, le linguine, le trenette, le bavette, le trofie e il minestrone alla genovese. Fra i piatti di pesce, il bagnùn d'acciughe e la buridda. Fra i secondi di carne, la cima alla genovese. Per i dolci, il pandolce, i biscotti del lagaccio e il latte dolce. Fra i vini, il Bianco di Coronata, il Golfo del Tigullio (bianco, bianco frizzante, spumante, vermentino, rosso, ciliegiolo, ciliegiolo novello) e il Val Polcevera.
  



2 commenti:

  1. Mi ha fatto molta tristezza vedere il bosco sopra il tetto di Forte Sperone, che da some ho capito dovrebbe essere uno dei meglio :o( Spero che il Demanio prenda provvedimento e recuperi queste bellezze ... fanno parte della storia della citta' e degradarle a 'basi per antenne' mi sembra eccessivissimo! Sul Castello d'Albertis ... ehm ... lo ammetto ho sorriso! :oD si' e' tenuto benissimo ma ... mi sembra un'accozzaglia di stili! Eheheh era eccentrico il padrun, pero' ha esagerato :o( Palazzo Ducale e' ricchissimo di stucchi, marmi, affreschi e dipinti, e ha quel 'non so' che'' che mi ricorda le chiese. Boccadasse e' veramente bello con i suoi vicoli e il porticciolino! Certo gli abitanti che continuano a fare i mestieri di sempre ... si sentiranno come le scimmie allo zoo ... azz con tutti quegli occhi addosso! La torta pasqualina mi ha intrigato assai :oP

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  2. @ ZeN: Effettivamente pare che la stragrande maggioranza dei castelli stia morendo. Il demanio non fa assolutamente nulla, nemmeno per non farli crollare. :o(
    Il Castello d'Albertis è l'espressione del capitano, racchiude tutte le cose che gli sono piaciute, e siccome erano di molti stili, ne ha fatto un patchwork. XD
    Boccadasse...ci sono stata. La preferisco al Palazzo Ducale. Nonostante i turisti. ;o)

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