mercoledì 9 luglio 2014

Il doge

Il doge di Venezia Andrea Gritti (1455-1538), dipinto da Tiziano Vecellio
foto: wikipedia.org


Nome di origine latina, da "dux", capo.
Questo nome designava nel corso di vari secoli il capo dello Stato veneziano e di quello genovese. Tra il VII e l'VIII secolo, a Venezia, un dux di nomina popolare affiancava il magister militum bizantino. Dal 742 il doge si affermò attraverso lunghe lotte durante le quali un doge fu assassinato e molti altri furono deposti con la violenza. Furono fatti tentativi di instaurare un dogato ereditario da varie famiglie, ma si infransero dinanzi alla resistenza delle famiglie più ricche. Durante tali lotte un altro doge fu assassinato e diversi furono deposti. Nel XII secolo la carica finì nelle mani degli aristocratici che divennero un'oligarchia, da allora il doge fu sempre meno influente fino a diventare semplicemente il simbolo dello Stato.
Di famiglia patrizia ed eletto a vita, non poteva abiurare. In oltre sei secoli solo il doge Marino Faliero fu processato e decapitato nel 1355 e uno (Francesco Foscari) deposto. L'ultimo doge, Ludovico Manin, abdicò nel 1797 sotto la pressione dei Francesi.
A Genova il titolo di doge fu adottato solo dal 1339, per Simone Boccanegra, di nomina popolare e obbligatoriamente di parte guelfa. Nel 1413 furono ammessi anche i dogi di parte ghibellina. Dal 1528 il dogato fu riservato agli aristocratici, ma il doge, che doveva avere almeno cinquant'anni, restava in carica solo un biennio. Ancor più che a Venezia il dogato (abolito nel 1797) si ridusse a uno strumento di governo dell'aristocrazia.
 

2 commenti:

  1. Molto ambito il mestiere di Doge ... ehm ma anche molto pericoloso :o( Che non farebbe l'essere umano per un po' di gloria!

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  2. @ ZeN: Invece mi son immaginata che, date le vicende spesso nefaste, ce lo dovevano trascinare, sul trono. :o/

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