Colonne

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La colonna è un elemento architettonico con funzione portante, originariamente in legno o in pietra, dell'architettura occidentale nell'età romana, usata anche come monumento isolato, in una piazza o in altri luoghi, eretta a scopo celebrativo o commemorativo. Può essere anche un cippo a cui venivano legati i condannati alla berlina.

Usata fin dalla più remota antichità, tipiche dell'architettura egizia sono le colonne lignee riproducenti forme vegetali, talvolta ricoperte da iscrizioni pittoriche. In Mesopotamia erano prevalentemente costruite in mattoni o in legno. Ritenuta elemento fondamentale nell'architettura greca e romana, la colonna acquista precise caratteristiche nelle proporzioni, nella forma e nel numero delle scanalature. La colonna tuscanica non è scanalata. In India si hanno sia colonne a fusto poligonale, prive di base e capitello, sia colonne sottili con capitello a doppio ordine di foglie. Nell'età classica e poi nel Rinascimento viene assunta quale simbolo dell'uomo (misura dell'ordine razionale dell'universo), prevalgono le colonne doriche e ioniche. Nell'architettura paleocristiana e bizantina non differisce, salvo i capitelli, dai modelli romani. Dall'Alto Medioevo fino all'età romanica si diffondono colonne massicce, a fusto cilindrico, privo di rastremazione. Nel XVI secolo e in età barocca, pur predominando il riferimento agli ordini classici, ci furono notevoli variazioni degli elementi apportati da personalità come Michelangelo e Borromini. La colonna riappare nelle correnti eclettiche ottocentesche, viene eliminata (nella sua configurazione tradizionale) dal Movimento Moderno.

La colonna fu oggetto di culto di alcune religioni, talvolta come dimbolo di divinità, come nella civiltà minoica e micenea in cui spesso è immagine informe della "grande dea" o anche di divinità maschili. Particolare è la colonna come oggetto sacro "masseboth", pietre verticali tipiche della terra di Canaan, simbolo della divinità maschile.