Terni fu protagonista della seconda rivoluzione industriale, quando furono costruite le acciaierie. Per la sua importanza ha subito pesanti bombardamenti durante la II guerra mondiale da parte degli alleati. E' soprannominata "La città dell'acciaio" e "La Manchester italiana". Conosciuta anche come "La città degli innamorati" perchè ha dato i natali a San Valentino, suo patrono, qui sono custodite le sue spoglie.
Abitata già nell'Età del Bronzo e del Ferro, sono stati rinvenuti molti corredi funerari dell'epoca. Della fase più antica sono le tombe a incinerazione, con un pozzetto cilindrico; alla seconda fase (IX secolo a.C.) appartiene il rito dell'inumazione in fosse rettangolari; alla terza fase (VIII-VI secolo a.C.) appartengono le tombe di San Pietro in Campo e quelle dell'area dell'ex Poligrafico Alterocca. Le sepolture sono molto ricche.
L'origine della città risale al 672 a.C., non si sa quando entrò a far parte delle strutture amministrative romane, ma è probabile che nel 290 a.C. fosse già romanizzata. La struttura definitiva della Terni romana si solloca tra la fine del I secolo a.C. e la prima metà del I secolo d.C., in questo periodo furono edificati templi, il teatro, due terme e l'anfiteatro. Dopo la guerra gotica la città fu occupata dagli Ostrogoti e poi ripresa dai Bizantini. I Longobardi la occuparono alla fine del VI secolo a opera dei Duchi di Spoleto. Libero Comune dall'anno 1000, fu distrutta nel 1174 dai soldati del vescovo Cristiano di Magonza con l'accusa di non pagare le gabelle dovute.
Nel 1241 Terni si sottomise spontaneamente a Federico II ma, con la morte del sovrano, tornò all'obbedienza papale. Nel 1527 accolse con favore i Lanzichenecchi di ritorno dal sacco di Roma e si schierò con i Colonna nella lotta contro Clemente VII, ma nel 1564 ci fu la strage dei nobili a cui fece seguito la repressione del papa Pio IV. Dopo il Concilio di Trento, per circa due secoli, Terni trovò in Roma un punto di riferimento, gli Aldobrandini e i Barberini furono, nel corso del XVII secolo, padroni della città. Importanti personaggi dell'arte e della cultura approdarono in città (Antonio da Sangallo il Giovane, Jacopo Barozzi da Vignola, Carlo Fontana e Carlo Maderno). Dopo l'occupazione napoleonica Terni ritornò al Papa. Ci furono nuovi sentimenti popolari di ribellione al potere papale alimentati dai mazziniani che sfociarono in dimostrazioni contro la tassa sul macinato nel 1850 e contro la tassazione delle attività artistiche e artigiane nel 1852.
Nel 1860 i bersaglieri piemontesi entrarono in città, che fu poi annessa al Regno d'Italia. Essendo posta al confine fra il Regno d'Italia e lo Stato Pontificio, Terni diventò la base di appoggio per le iniziative militari e garibaldine tese alla liberazione di Roma. Nel 1870 il generale Cadorna proclamò la guerra, 10 anni dopo i bersaglieri sabaudi varcavano Porta Pia.
Nel 1875 fu edificata la prima "fabbrica d'armi", voluta dal Ministero della guerra e dagli amministratori locali, con la "Società degli Alti Forni e Fonderie di Terni" (1881) su iniziativa di un imprenditore belga e di Vincenzo Stefano Breda con l'obiettivo di produrre corazze per navi da guerra. A queste seguirono altre industrie. Questo creò scarsa disponibilità di case e l'ineguatezza dei servizi pubblici.
All'inizio del XX secolo Terni era fra le prime città industriali d'Italia.
Durante la I guerra mondiale la città forniva corazze per navi da guerra, componenti dei cannoni e dei proiettili, armi varie e rimessaggi aeronautici. Con lo sfruttamento dell'intero sistema idrico Nera-Velino e le notevoli commesse militari, Terni fu uno dei maggiori poli industriali iraliani. La fine delle guerre fu deleteria per l'acciaio ternano, fra il 1947 e il 1952 furono licenziati 4700 lavoratori e negli anni '50 furono chiusi molti stabilimenti anche se ci fu un'importante riconversione di alcuni impianti industriali.
Fra i monumenti, i resti dell'Anfiteateo Fausto (32 a.C.), oggi adibito a sito per eventi culturali e concertistici.
Il Museo Archeologico, con resti pre-romani e romani; di notevole interesse i corredi tombali della necropoli dell'Età del Ferro della Acciaierie, di San Pietro in Campo e di Alterocca.
La cripta del Duomo, la Torre romanica dei Barbarasa (una casa-torre medievale), la Torre dei Castelli.
Il Duomo è dedicato a Santa Maria Assunta, di origine romanica, fu ristrutturato nel XVII secolo e conserva varie opere d'arte.
La chiesa di San Francesco (XIII secolo), in stile gotico, è stata più volte manomessa nei secoli. Il portale è gotico, le parti laterali sono del XV secolo. Di notevole interesse la Cappella Paradisi con affreschi con scene dantesche di Bartolomeo di Tommaso (XV secolo).
La chiesa di San Cristoforo (XIII secolo), ristrutturata nel dopoguerra, è divisa in parte nuova e parte vecchia. Conserva affreschi e resti dei secoli XIV e XV.
La Basilica di San Valentino, antichissima, è situata in un'area cimiteriale cristiana, la forma attuale risale al 1618.
La chiesa di Sant'Antonio da Padova (1935), ricostruita dopo la II guerra mondiale e occupata dai frati francescani, è elevata a santuario poichè custodisce le spoglie dei protomartiri francescani Berardo, Ottone, Pietro, Accursio e Adiuto, uccisi in Marocco nel 1220, venerati Santi da papa Sisto IV nel 1481.
Fra i palazzi, il Palazzo Spada (sede del Comune, del XV secolo), progettato da Antonio da Sangallo il Giovane, terminato nel 1576. Antica sede della famiglia Spada.
Palazzo Gazzoli (fine XVIII secolo) ha uno schema tardo-rinascimentale romano con una corte interna con loggiato a doppio ordine e volte affrescate a grottesche. Oggi è sede di varie attività culturali.
Palazzo Filerna (ora Montani, del XVII secolo) conserva affreschi di Girolamo Troppa.
Nei dintorni della città si trova la cascata delle Marmore, opera idraulica romana del III secolo. Il lago di Piediluco dista 13 km, la Valserra ha suggestivi borghi fortificati.
Influenzata dalla Valnerina, la cucina ternana si basa su legumi, salumi, olio, funghi e tartufi. Molto usata la carne di maiale. Fra i piatti tipici, il pane, la bruschetta, le ciriole (spaghetti grossi con sugo di funghi o asparagi), le pappardelle al cinghiale, gli gnocchi, la pizza al formaggio, il pampepato (dolce natalizio con moltissimi ingredienti).
Lago di Piediluco
Fra i monumenti, i resti dell'Anfiteateo Fausto (32 a.C.), oggi adibito a sito per eventi culturali e concertistici.
Il Museo Archeologico, con resti pre-romani e romani; di notevole interesse i corredi tombali della necropoli dell'Età del Ferro della Acciaierie, di San Pietro in Campo e di Alterocca.
La cripta del Duomo, la Torre romanica dei Barbarasa (una casa-torre medievale), la Torre dei Castelli.
Il Duomo è dedicato a Santa Maria Assunta, di origine romanica, fu ristrutturato nel XVII secolo e conserva varie opere d'arte.
La chiesa di San Francesco (XIII secolo), in stile gotico, è stata più volte manomessa nei secoli. Il portale è gotico, le parti laterali sono del XV secolo. Di notevole interesse la Cappella Paradisi con affreschi con scene dantesche di Bartolomeo di Tommaso (XV secolo).
La chiesa di San Cristoforo (XIII secolo), ristrutturata nel dopoguerra, è divisa in parte nuova e parte vecchia. Conserva affreschi e resti dei secoli XIV e XV.
La Basilica di San Valentino, antichissima, è situata in un'area cimiteriale cristiana, la forma attuale risale al 1618.
La chiesa di Sant'Antonio da Padova (1935), ricostruita dopo la II guerra mondiale e occupata dai frati francescani, è elevata a santuario poichè custodisce le spoglie dei protomartiri francescani Berardo, Ottone, Pietro, Accursio e Adiuto, uccisi in Marocco nel 1220, venerati Santi da papa Sisto IV nel 1481.
Fra i palazzi, il Palazzo Spada (sede del Comune, del XV secolo), progettato da Antonio da Sangallo il Giovane, terminato nel 1576. Antica sede della famiglia Spada.
Palazzo Gazzoli (fine XVIII secolo) ha uno schema tardo-rinascimentale romano con una corte interna con loggiato a doppio ordine e volte affrescate a grottesche. Oggi è sede di varie attività culturali.
Palazzo Filerna (ora Montani, del XVII secolo) conserva affreschi di Girolamo Troppa.
Nei dintorni della città si trova la cascata delle Marmore, opera idraulica romana del III secolo. Il lago di Piediluco dista 13 km, la Valserra ha suggestivi borghi fortificati.
Influenzata dalla Valnerina, la cucina ternana si basa su legumi, salumi, olio, funghi e tartufi. Molto usata la carne di maiale. Fra i piatti tipici, il pane, la bruschetta, le ciriole (spaghetti grossi con sugo di funghi o asparagi), le pappardelle al cinghiale, gli gnocchi, la pizza al formaggio, il pampepato (dolce natalizio con moltissimi ingredienti).
i tartufi??? già per quello merita una visita specifica....
RispondiEliminaper quello che ho potuto ammirare invece dal video, penso che in passato abbia vissuto momenti migliori a parte la guerra. peccato non mi ha entusiasmato più di tanto anche se sicuramente merita più considerazione visto anche il suo importante passato industriale e storico.
@ Laraz: Non mi parlate di tartufi ... qui non arrivano quelli bianchi, che invece c'erano a San Giovanni d'Asso nel Senese! Ormai per me sono solo un ricordo. :o/
RispondiEliminaPenso che Terni sia soprattutto una città che era ed è votata all'industria. Ha sì un certo patrimonio storico, ma la sua peculiarità inizia dalla Rivoluzione industriale, soprattutto. :o)
Le cascate delle Marmore le ho viste in tenerissima eta' ... il lago in gioventu' ... e la CCIAA a Terni non molti anni fa' ;o) Le cascate non le ricordo :o( il lago e' uno spettacolo :o) ... sul resto c'e' ancora parecchio da lavoraci su' :o/
RispondiElimina@ ZeN: Mi pare il minimo...pare che Terni non sia molto reclamizzata su you tube. Si vede son in tutt'altro affacendati. :o/
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