giovedì 22 marzo 2012

Apolide




Apolide: chi o che non è cittadino di alcun Stato.

Io lo fui, lo sono e lo sarò.
Non molti sanno che non tutti i bambini sono ben accetti nella famiglia. E non intendo quelli che subiscono violenze.
Intendo quelli che proprio non sono voluti.
Amarcord che fin da piccolina mio fratello non perdeva occasione per sottolineare che io non ero della sua "casata". Anzi, della casata di mamma e papà.
Ero una subdola infiltrata in una famiglia già perfetta, che non aveva certo bisogno di me.
Diceva "Tutto quello che è di mio padre è mio, a te non spetta nulla".
Parliamo di un bambino di 6-8 anni...
Mia madre si guardava bene a contrariarlo. Era d'accordo.
Mio fratello ha sempre amato il denaro, le case...io avevo solamente bisogno di essere accettata ancor prima di poter sperare di essere amata.
Dicono che la madre insegna l'affettività ai propri figli e il padre la vita.
Bingo! 
Non ho avuto nessuno di questi insegnamenti.
Probabilmente non saprò nemmeno amare. La vita, invece, mi si è sparata in faccia. Quella, nel mio piccolo, l'ho capita.
Così son cresciuta senza famiglia, senza mai un porto sicuro. 
Dev'essere per questo che ho creato un "fortino" intorno a me. E' semovente, eh!!!
Nel senso che non ho una Terra mia. Ne ho tante. Nei posti più svariati.
Non c'è Terra che mi ha cresciuta nè cullata. C'è solo l'incanto di un paesaggio, dei colori, dei suoni, degli odori. Il mare...
Molte volte mi chiedo cosa possano provare le persone che perdono un'affetto profondo, come quello di una madre, di un padre. Son sincera. Non l'invidio. 
Credo sia un dolore lacerante e profondo, che ti cambia la vita. Credo sia il momento in cui davvero diventi un uomo o una donna. 
Dev'essere bello avere dei riferimenti sicuri, ma nello stesso tempo potrebbero diventare motivo di grande dolore.
Scevra di queste complicazioni, libera fra i liberi, mi installo in un posto. Lo scruto, lo soppeso, l'annuso. Se non mi ci trovo, cambio prospettiva. Mi sposto. Ricomincio. 
Mi sarebbe piaciuto avere radici? E chi lo sa. Alle volte avrei voluto averle, altre me le vedo come catene.
Non si può barattare l'affetto con la libertà. Perchè gli affetti spesso legano. Ma chi non ha affetti, pur libero, non può provare felicità. 
Sono una donna apolide a tutto tondo.
A iniziare dal 1956...
 
 
 

2 commenti:

  1. Ti fa' onore il fatto che tutto il tuo sapere, la tua esperienza e il tuo mondo e' stato creato da te, senza nessuna guida o aiuto. Potevi quindi diventare una cattiva persona o avere un controfagotto di brutte qualita', e invece no! sei una persona in gamba :o)) E non ti dscrivere sempre come se fossi un'orsacchiotta! perche' non e' vero ;o) TVB

    RispondiElimina
  2. @ ZeN: Tu sai quanto io eviti la folla... ;o)
    Sì, sono self-made-woman, con tutto quello che ne consegue... :o)
    Ho sempre "messo via" il mio mondo per partecipare a quello altrui. Credevo fosse il solo modo per essere accettata. Devo dire, ad onor di cronaca, che non ho mai reputato il mio "essere" interessante. In effetti non lo è per molti. Apparentemente sono una donna "piatta", perchè ho saputo essere abbastanza "trasparente". Non è che ora sono una leonessa, neh!!! Ma ho acquisito un certo "caratterino" che straborda quando mi sento "compressa" da qualcosa. Se vede che troppa compressione mi ha fatto scoppià la valvola... ;o)
    Eppure come sono adesso sono io. Ho perso la battuta ma ho acquisito una cosa: l'istinto. Lo seguo, adesso. Se non mi sento a mio agio sò per certo che qualcosa non va, non forzo il mio comportamento più di tanto per adeguarmi, per sperare che "non è". Non avendo potuto imparare a vivere tramite la mia famiglia, ci ho messo un pò troppo per diventare un pò più "stronza", ma mica è una gara! Ho tenuto l'educazione, la discrezione, il rispetto per gli altri. Le stesse cose che apprezzo nelle persone. Non lo sono? Aria, ariaaaa!!! :o)))

    RispondiElimina