sabato 11 febbraio 2012

Che più giù non si può

Foto: paginecorsare.myblog.it


Parola composta da "sotto" + "proletariato", il sottoproletariato rappresenta gli strati più bassi della società. Quelli che, a differenza del proletariato, non hanno lavoro e sono relegati nell'assoluta miseria, quelli che sopravvivono con lavori sporadici, miserabili e anche con piccole attività illecite.
Vivono ai margini dei grandi centri urbani, ma esiste anche un sottoproletariato agricolo.
Visti come persone non omogenee, senza una coscienza sociale e politica, rischiano sempre di allearsi alle classi dominanti in sfavore del proletariato. 
Parola molto pronunciata, quando ero al liceo. Pronunciata spesso a sproposito non capendone il significato vero, confondendo le classi operaie attive con il sottoproletariato. 
E' pur vero che chiunque può scivolare alla base della piramide sociale, ma credo che l'origine e la natura vera delle persone rimanga nei comportamenti e nelle idee. Per spiegarmi: un povero può essere anche un gran signore.
E viceversa, un "gran signore" può essere un grandissimo fetente. Chiamiamolo così...

2 commenti:

  1. Neanche io sapevo cosa significasse esattamente. Come te, l'avevo sentita pronunciare moltissime volte ..... Inganna proprio la parola che segue, ovvero 'proletariato', che in un certo senso mi faceva capire che erano persone addette a lavori ancora piu' umili .... e invece no ... stanno con un piede nella fossa :o( ecco! :o(

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  2. @ ZeN: Esatto. Il sottoproletariato è molto diverso dal proletariato. Quest'ultimo è più istruito, ha una coscienza sociale e riesce a formare una massa unica e compatta con gli stessi interessi e prospettive di vita. Il sottoproletariato, invece, è disgregato, non ha una coscienza comune, non è istruito e, soprattutto, nessuna coscienza sociale... :o(

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