Sirena bicauda, Museo Etrusco di Volterra
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Dal greco "Seiren" e dal latino "Siren"
Nella mitologia greca era concepita come un mostro di donna-uccello e localizzata in mare. L'immagine della donna-pesce inizia nel Medioevo con l'influsso di tradizioni germaniche. Secondo la tradizione erano figlie di una Musa ma, mentre le Muse impersonavano l'arte musicale, le Sirene indicavano gli aspetti negativi di quest'arte: canto-incantesimo-alienazione. Proprio per questa funzione alienante vengono collocate in mare, come alternativa alla normale vita sulla terra. Loro immagini si trovano nell'iconografia funeraria (il loro lato positivo) come simboli della contrapposizione a una normalità terrestre.
La loro iconografia risale alla Grecia, nell'VIII secolo a.C. In Oriente è raffigurata con corpo d'uccello e testa di donna, raramente con la testa maschile barbata. Dal V secolo a.C. ha corpo femminile nudo con ali e artigli. Spesso le Sirene appaiono come donne vestite che suonano strumenti musicali su monumenti tardo-etruschi e romani. Nell'arte classica rappresentano un semplice elemento decorativo o una divinità della morte o un'incantatrice.
« Vieni, celebre Odisseo, grande gloria degli Achei,
RispondiEliminae ferma la nave, perché di noi due possa udire la voce.
Nessuno è mai passato di qui con la nera nave
senza ascoltare con la nostra bocca il suono di miele,
ma egli va dopo averne goduto e sapendo più cose » .... penso che i marinai le temessero perche' rimanere 'incantati' in mare significava morire :o(
@ ZeN: Ullallà! Siamo poetici, oggi! :o)
RispondiEliminaCredo che non sia il caso di incantarsi mai...qua, come ce se rilassa, c'è sempre qualcuno che se ne approfitta...:o(