Pazienza

(Da: 2.bp.blogspot.com)



Qualità di chi sa sopportare con pacatezza e serenità dolori, molestie, avversità e quanto risulta comunque spiacevole o nocivo. Non reagire, rassegnarsi. Predisporsi ad accettare e sopportare. "Pazienza di Giobbe": illimitata come quella del personaggio biblico. Anche col significato di padronanza di sè e autocontrollo.

Paziente: chi ha, chi dimostra pazienza come atteggiamento abituale o proprio in determinate circostanze.

---

Ordunque. Mia madre mi ha imposto fin da piccolissima la pazienza assoluta nei confronti di qualsiasi persona. E dico QUALSIASI. Secondo lei, una femmina è nata proprio per questo. S'incazzano solo i maschi, nel mondo e in casa. E quando s'incazzano, il giusto atteggiamento femminile è il silenzio, la sopportazione. E' quello che ha fatto lei, mi ha dato l'esempio. Sapersene stare zitti e non provocare è una grande prova di forza. Casomai ti saltano i nervi, con gli anni. Ti becchi una gastrite o una bella colite, ma il clima in casa appare più sereno. A scapito tuo, s'intende.
Ma questo porta anche ad annullare i tuoi desideri, a non poter esprimere il tuo punto di vista, a vivere sempre nell'ombra di qualcun'altro che, invece di essere contento, crederà che non hai personalità e cercherà sempre di peggiorare la situazione. La pazienza è la forza finchè non diventa nociva per sè stessi. Allora è pazzia. C'è tanto bisogno di rispetto e considerazione, di stima. Con troppa pazienza non arriveranno mai. E ci sarà sempre il giorno fatidico in cui finirà e ti strisceranno le paxxe per terra. Il giorno in cui ti chiederai a cos'è servita tutta sta pazienza e comprensione. Allora questa "dote" tanto professata da tua madre passerà a "fregatura galattica con enorme sbattimento di coxxxoni". Chi se n'è approfittato pattinerà fuori con un biglietto di sola andata e tutto tornerà a posto. Con molta meno pazienza, ma con tanta autostima in più.