sabato 9 ottobre 2010

La nuova Silicon Valley


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(Da: direttanews.it)



Un'ex imprenditore edile di Oakland, California, a cinquant'anni ha deciso di cambiare lavoro: ha pensato ad una Silicon Valley che non produca software, ma marijuana.
Con altri investitori ha comprato un'immensa area industriale dismessa e, col permesso del consiglio comunale, è pronto a trasformarla nella prima piantagione industriale indoor di cannabis, con un fatturato annuo iniziale di 100milioni di dollari, con nuovi posti di lavoro e l'incremento perciò delle entrate cittadine.
In California, come in altri Stati, da anni la marijuana terapeutica è legale, ma il consumo personale è considerato socialmente accettabile da molti cittadini e la legalizzazione pare vicina.
L'ex imprenditore vuole creare un prodotto differenziato, garantito e di qualità.
La marijuana è molto meno dannosa dell'alcool. Soltanto in Italia, fra i Paesi sviluppati, è considerata dalla legge alla stregua delle droghe pesanti, con grande gioia delle narcomafie, mentre qualche milione di consumatori (in costante aumento) oltre alla galera rischiano l'avvelenamento da pesticidi. L'alternativa (illegale) è la coltivazione personale, testimoniata dal fiorire di negozi specializzati in lampade, sistemi di irrigazione e semi (legali perchè non contengono il Thc, il principio attivo della pianta).


 

6 commenti:

  1. La proibizione  tenta l'uomo e questa e' una cosa risaputa. Nei Paesi dove si e' liberalizzato l'uso di alcune sostanze ..... a distanza di tempo se ne e' vista la diminuzione della richiesta. Purtroppo pero' non bisogna fare leggi solo nazionali perche' altrimenti si rischia di diventare meta' di turismi mirati mondiali

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  2. La proibizione  tenta l'uomo e questa e' una cosa risaputa. Nei Paesi dove si e' liberalizzato l'uso di alcune sostanze ..... a distanza di tempo se ne e' vista la diminuzione della richiesta. Purtroppo pero' non bisogna fare leggi solo nazionali perche' altrimenti si rischia di diventare meta' di turismi mirati mondiali

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  3. La proibizione  tenta l'uomo e questa e' una cosa risaputa. Nei Paesi dove si e' liberalizzato l'uso di alcune sostanze ..... a distanza di tempo se ne e' vista la diminuzione della richiesta. Purtroppo pero' non bisogna fare leggi solo nazionali perche' altrimenti si rischia di diventare meta' di turismi mirati mondiali

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  4. @ ZENITeNADIR: Non ho conoscenze specifiche sulla pericolosità (più o meno) del cannabis. Vedo che in molti Paesi non gridano allo scandalo, sul suo uso. So che è utilissima in alcune patologie. Penso che, se ci fosse un univoco consenso nei Paesi in cui viene usata e richiesta, sarebbe meglio. Combatterebbe (almeno per questa sostanza) il narcotraffico e impedirebbe morti da pesticidi, perchè sarebbe almeno controllata. E' inutile proibirla qui, quando in tutti gli altri Paesi è accettata. O siamo i più ignoranti oppure ci piace favorire i narcotrafficanti. 

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  5. @ ZENITeNADIR: Non ho conoscenze specifiche sulla pericolosità (più o meno) del cannabis. Vedo che in molti Paesi non gridano allo scandalo, sul suo uso. So che è utilissima in alcune patologie. Penso che, se ci fosse un univoco consenso nei Paesi in cui viene usata e richiesta, sarebbe meglio. Combatterebbe (almeno per questa sostanza) il narcotraffico e impedirebbe morti da pesticidi, perchè sarebbe almeno controllata. E' inutile proibirla qui, quando in tutti gli altri Paesi è accettata. O siamo i più ignoranti oppure ci piace favorire i narcotrafficanti. 

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  6. @ ZENITeNADIR: Non ho conoscenze specifiche sulla pericolosità (più o meno) del cannabis. Vedo che in molti Paesi non gridano allo scandalo, sul suo uso. So che è utilissima in alcune patologie. Penso che, se ci fosse un univoco consenso nei Paesi in cui viene usata e richiesta, sarebbe meglio. Combatterebbe (almeno per questa sostanza) il narcotraffico e impedirebbe morti da pesticidi, perchè sarebbe almeno controllata. E' inutile proibirla qui, quando in tutti gli altri Paesi è accettata. O siamo i più ignoranti oppure ci piace favorire i narcotrafficanti. 

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