Alabastro

(Da: architetturadipietra.it)



E' una roccia calcarea traslucida di vari colori, la variante di Alabastro gessoso o di Volterra può essere bianco avorio, giallino o verdastra. L'uso dell'Alabastro come materiale artistico risale alle civiltà più remote, ancora prima del marmo.
L'Alabastro orientale fu molto usato in Egitto fin dall'Antico Regno sia come materiale da costruzione in camere e santuari, sia come pietra per produrre svariati oggetti, sarcofagi, scatole e giare canopiche, statue, piatti, vasi. E' stato usato anche in Mesopotamia per vasi, bacili, statuette e come ornamento per le pareti dei palazzi neoassiri.
L'uso dell'Alabastro si diffuse nella civiltà cicladica dell'Egeo, a Creta nell'età del Bronzo. In Grecia lo utilizzarono poco. Ebbe ampia diffusione fra gli Etruschi per sarcofagi e urne funerarie (dal IV secolo a.C.). I Romani lo usarono come decorazione architettonica, per vasi, vasche, busti-ritratto. I epoca protocristiana fu impiegato come schermo per le finestre per la possibilità di ottenere lastre molto trasparenti.
In epoca gotica era diffuso in Inghilterra per le sculture funerarie. In Italia, l'uso dell'Alabastro non si diffuse fino agli inizi del XIX secolo, quando iniziò la produzione artigianale di Volterra per iniziativa di Francesco Inghirami.