mercoledì 15 ottobre 2008

S.O.S.



2874_Eisbaer(Da: http://matheplanet.com)


Ricordate i nove orsi polari dispersi a fine agosto nel mar Artico su un iceberg che si era sciolto per il troppo caldo?
L'attenzione del mondo sulla sorte di questi animali?
In Alaska c'è chi lotta per cercare di salvare gli orsi dal riscaldamento globale e dalle trivelle petrolifere con cui il governo americano sta circondando e danneggiando irreparabilmente le loro terre e, da quest'anno, i loro mari.
Il ghiaccio si forma sempre più tardi al termine della breve e parziale estate dell'Alaska, rendendo difficile la caccia degli orsi. Senza gli avanzi degli Inuit molti do loro potrebbero rischiare di morire di fame aggirandosi a caccia di prede lungo le coste, fino a novembre, in attesa che il ghiaccio ricominci a formarsi.
Ma vivere di avanzi è un rimedio di fortuna, che non garantisce certo la loro sopravvivenza.
Gli orsi polari sono creature dell'Artico, trascorrono la maggior parte dell'anno sui ghiacci al largo delle coste settentrionali di Canada, Stati Uniti, Groenlandia. Le temperature dell'Artico sono salite progressivamente fino al triplo della media, e i ghiacci si stanno restringendo. Molti animali hanno perso massa corporea perchè si sono trovati costretti a nuotare troppo presto verso riva. Le femmine hanno iniziato a partorire un solo cucciolo, invece dei normali tre. Alcuni animali estremamente affamati hanno iniziato a dar segni di cannibalismo e a sbranarsi tra di loro. Sono stati trovati quattro orsi polari morti annegati, sono mammiferi che nuotano benissimo, ma nemmeno loro possono continuare a nuotare all'infinito, senza l'appiglio di un iceberg su cui riposarsi.
L'orso polare è una specie a rischio di estinzione, anche nella migliore delle ipotesi i due terzi dei 22mila esemplari esistenti spariranno entro la metà di questo secolo se la tendenza al riscaldamento globale non verrà invertita. L'intera popolazione di orsi polari dell'Alaska, in particolare, sparirà dalla faccia della Terra.
Nell'estate del 2007 c'erano un milione e 300mila chilometri quadrati di ghiacci, una superficie pari a Texas e California insieme, quasi 4 volte l'Italia. Gli scienziati avevano calcolato che i ghiacci in estate non ci saranno più in Alaska entro il 2040, ma oggi si chiedono se questo non accadrà nel 2012.
Sono state emesse concessioni per lo sfruttamento e le trivellazioni di 29milioni di ettari di fondali del mare di Chukchi, quello davanti alle terre degli orsi. Si stima che là sotto ci siano 15miliardi di barili di petrolio e 2 trilioni di metri cubi di gas naturale. Prima d'ora non erano mai state ammesse trivellazioni marine in questa zona.
Per permettere tutto questo, non è stato ratificato lo status dell'orso polare di animale a rischio d'estinzione, mentre il 6 febbraio una ressa di agenti petroliferi, funzionari di governo e giornalisti si è stipata ad Anchorage, in Alaska, all'asta per aggiudicare centinaia di lotti nel mare di Chukci.
Il 15 maggio, su pressione di Greenpeace, l'orso polare è stato inserito dal governo americano tra le specie in via d'estinzione, ma questa decisione non comporta alcun impegno dell'Amministrazione contro il riscaldamento globale.


2 commenti:

  1. ma poi che fine hanno fatto? dispersi che poi significa morti?

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  2. @ SoleVittoria: Non lo so, Lara. Ma siamo messi malissimo, laggiù, malissimo. :o(

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