venerdì 14 dicembre 2007

Bellezza, bello

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Qualità di ciò che è bello e suscita ammirazione, godimento estetico o spirituale; detto sia di persona sia di cose.
In senso morale, condizione per cui qualcosa è giudicata degna di approvazione (la bellezza dell'onestà, la bellezza di un atto disinteressato).
Cosa o persona bella, che suscita particolare compiacimento.
Per Platone il bello è una manifestazione del bene, il punto di partenza per l'ascesa verso la contemplazione delle sostanze ideali.
Per Aristotele il bello è concepito come regolarità, ordine, proporzione convenienti alle parti che compongono il tutto.
Nell'età moderna la nascita dell'estetica coincide con la concezione del bello quale oggetto della conoscenza sensibile, giunta alla sua perfezione, in quanto è accompagnata dal piacere.
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Bellezza=piacere.
Penso sia questo il moderno concetto. La bellezza va goduta, che sia un quardo, un panorama, una statua, un posto, un bell'uomo o una bella donna. La piacevolezza attira, è indubbio. La bellezza esagerata però respinge, allontana, impaurisce, destabilizza, sconcerta. Perchè ci danniamo tutti per apparire piacevoli sia alla vista che all'orecchio? Perchè vogliamo partecipare a qualcosa, farne parte, per avere un'identità.
L'approvazione di noi stessi all'interno di un gruppo, ci conferma che "siamo", esistiamo, serviamo.
Capita di conoscere una persona non bella, non attraente che ha modi e pensieri preziosi. Diventerà bella e  attraente. Per me la bellezza esiste nelle cose di Dio, nella natura, dove la perfezione mi fa sentire insignificante. E mi scende nell'anima. La bellezza ed il bello stanno nascosti nelle persone, bisogna saperli trovare. Chiudendo gli occhi e sentendo le parole. Aprendoli e vedendo le azioni.
Per me la bellezza non è l'ovvio.

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