Secondo pilota

"Ho preso le sneakers? Sì, sono nel sacchetto...allora ho tutto, soldi, patente, carta d'identità, fazzoletti di carta..., sì, c'è tutto". Infilo gli stivali col tacco alto. Bella soddisfazione, il mio ex marito era basso come me, non potevo superarlo di una spanna...almeno Fabio mi supera di 20 centimetri, posso ritornare al mio taccododici. Perfetta. Magra, vestiti di tendenza ma senza alcuna eccentricità. Mi sentivo molto graziosa, per i miei 43 anni. I primi mesi, a forza di baciarci, mi era venuto un dolore fisso dietro la nuca, a forza di tenere la testa all'indietro.
Infilo, di nascosto, il sacchetto con le sneakers sotto il sedile della macchina. Siamo pronti per andare a cena fuori. Abitando in campagna aperta, qualsiasi posto è lontano, per raggiungere il ristorante ci vuole un'ora di macchina. Durante la cena Fabio mangia e beve a volontà, non pensa affatto al ritorno. Io bevo poco, vado ad acqua, anche se l'acqua mi fa un effetto strano...lo chiamo effetto Montecatini...
Al ritorno vedo chiaramente l'effetto delle libagioni su Fabio. Bel colore, bella mascherina rossa sulle gote e sul naso. Una pupilla è più dilatata dell'altra, il suo passo già ondeggiante, ondeggia più marcatamente, non trova la serratura dell'auto. Eravamo in un posto a me sconosciuto, di notte. Strade poco frequentate, gli permetto di guidare, anche perchè se gliel'impedisco, si mette ad urlare. Tende ad appisolarsi, la velocità è bassa, passano i chilometri e, dopo qualche defaillance, sbocchiamo sulla superstrada. Qui le cose si complicano, la velocità aumenta come il sonno. La mia pressione sale. Piazzola. "Tama, non ce la faccio più, guidi tu?" "Certamente!" Scendo, tolgo gli stivali ed indosso le sneakers. "Ci siamo organizzate eh?" "Difficile prendermi in contropiede, organizzazione è il mio motto!" Guido ascoltando la musica con lui che dorme alla grossa. La festa è finita, gli amici se ne vanno, che inutile serata... (Ornella Vanoni)