E come educazione

"Buongiorno!" - Faccio un bel sorriso entrando nel bar di Vanni. "Buongiorno Tama!" - Mi giro e vedo il vecchio geometra seduto al tavolino con l'unico quoridiano che passa il bar. Mi guarda muto. Lo sguardo assente. Forse ha sentito un'eco... Faccio colazione. "Eppure ieri abbiamo conversato...perchè non saluta?" -
Sta lì a covare il giornale, pronto ad aggredire chiunque glielo chieda. C'è una lotta, in quel bar. Il giornale è solo uno e quasi tutti vogliono leggerlo. La competizione è forte. Penso che il geometra arrivi presto proprio per questo. Quando, con calma, ha fatto il comodo suo, non lo mette a disposizione, no, devi andare a prenderlo al suo tavolo e dirgli "Posso?". Non lo farò mai. Nemmeno se mi ci portano per la collottola. A quel buzzurro non chiederei nemmeno di salvarmi se stessi affogando. Una volta Vanni mi disse "Prendilo!" - "Nemmeno per sogno". A quel tanghero non chiederò mai nulla, anche se il giornale non è suo. E' attirato dalle ragazzine, fa il piacione. Sorride. Il geometra è un tuttologo, un pozzo di scienza. Sciorina cultura da tutti i pori (la sua) e gli gnoranti sono affascinati dalla sua eloquenza. Un'altra volta mi ha coinvolta in un discorso. Ci sono ricascata! Il giorno dopo ho salutato, Vanni mi ha risposto e lui ha assunto la solita espressione da cernia. E' una persona che mi indispone, che mi infastidisce, che mi fa arrabbiare. Perchè mi ha fregata. Lui si diverte. Ma io lo aspetto al varco. Ho imparato la lezione. Sto esercitandomi a casa per assumere un'espressione da idiota. Gliela servirò su un piatto d'argento.