Rare le informazioni sulle abitazioni dell'Antico Egitto, la maggior parte derivano dagli scavi nei villaggi operai (Dei el-Medina, Giza, Tell el-Amarna, El-Lahun) e dalle pitture murarie delle tombe che ricostruiscono le decorazioni esterne.
Le pareti erano in mattoni di argilla cruda con malta di paglia e fango tritato intonacati a calce, a volte mescolata con ocra rossa o dipinte all'esterno, le case più grandi anche all'interno. I pavimenti erano in pietra o in terra battuta mentre i tetti in genere erano piatti e accessibili usati per lavorare, conservare i silos per il grano e, in alcuni casi, dormire.
La grandezza e l'aspetto cambiano a seconda della ricchezza del proprietario: la casa popolare aveva un solo piano e spesso una sola stanza, quella degli operai aveva 4-5 stanze e in alcuni casi una dispensa sotterranea, per il ceto medio (artigiani, scribi e sacerdoti di livello medio) era simile a quella degli operai ma in alcuni casi possedeva un secondo piano per la famiglia oltre al bagno e alle latrine private. La casa del funzionario aveva tre piani, al piano terra le attività lavorative spesso affittate ad artigiani, al primo e secondo piano le camere da letto e le stanze dell'harem, al terzo le attività dei proprietari (ufficio, toilette, armeria), i ceti più abbienti possedevano case che imitavano il più possibile i palazzi reali, circondate da muri con ampi cortili, giardini e porticati.
Molte delle attività (scuderie, canili, silos, camere della servitù) erano svolte all'esterno dell'abitazione che era riservata alle attività di rappresentanza e alle stanze della famiglia. Il mobilio dei ceti poveri non era decorato ed era costruito con legno locale, i ceti medi e ricchi invece avevano mobili in legno importato, soprattutto di cedro del Libano, successivamente, in tarda epoca, sedie e tavoli erano anche incrostati di materiali preziosi.
Gli Egizi non amavano le grandi tavolate nè arredamenti sontuosi, si mangiava seduti su stuoie apparecchiando su tavolini bassi per una persona, massimo 2 o 3. Le camere in genere contenevano solo il letto, un cofano per abiti e uno sgabello, nelle case più abbienti vi erano scaffali per contenere vestiti e vasellame. La cucina aveva un braciere, un forno in muratura, ceste e orci per contenere le vivande.




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Adoro i post che parlano degli antichi popoli, specialmente quelli che, come hai egregiamente fatto tu, non trattano di monumenti o battaglie ma che ci illustrano la quotidianeita' di queste genti. Conoscere le loro dimore e' quel primo passo per comprenderli meglio. Tra video, foto e scritto, ho capito che anche il piu' povero egiziano, ambiva ad avere una casetta tutta sua, magari minimalissima, fatta di mattoni di fango e priva di pavimentazione, ove poter vivere con la propria famiglia. Questo mi ha fatto capire quanto per loro erano importanti i concetti 'privacy e proprieta' privata', al contrario di molti altri popoli che, alcuni, abitualmente condividevano porzioni di spazio esterno con il vicinato, mentre altri, addirittura mangiavano e discutevano in luoghi comuni. L'abitazione che mi e' sembrata piu' emblematica e' quella piccolissima del primo video. Diciamo che 'lei' e' il semino che detta le caratteristiche principali: recinto, giardino interno, ambiente riparato, terrazza semicoperta ... in pratica e' il modulo base. Se osserviamo le abitazioni piu' grandi, notiamo la replica del modulo con alcune moltiplicazioni, come magari l'avere piu' stanze o addirittura piu' piani. Certo, poi come sempre, la 'fisarmonicita'' del borsello stabilisce la preziosita' dei decori, dei materiali usati e la bonta' degli arredi. Tutte le volte che vedo un letto egiziano, penso che era piu' comodo dormire sullo stuoino in terra ahahah :oD Mi fa' rabbrividire quell'infame sostegno per la testa che fa' assumere la postura cadavere-immobile per tutto il tempo del riposo. Capisco che i faraoni facessero le prove per quando sarebbero stati traghettati nell'aldila', capisco anche che ancora non avevano inventato i cuscini ... ma 'na rete senza quel trespolo, sarebbe stata meglio!
RispondiElimina@ ZeN: In genere poco si parla della gente comune in tutte le grandi civiltà, tutti presi dalle meraviglie dei re e degli imperatori, eppure reputo la conoscenza delle abitudini e delle realtà dei sudditi un'informazione necessaria e basilare per conoscere tutto l'insieme della storia di una civiltà. Nei pochissimi reperti di cui siamo a conoscenza vediamo infatti che anche la casa più umile cerca il proprio personale spazio protetto e intimo, nascosto ai vicini impiccioni. Anche e soprattutto i ricchi e gli abbienti ripetevano la formula in grande comprendendo anche botteghe affittate. Non erano interessati più di tanto agli arredi che, per quanto anche preziosi e decorati, erano essenziali. Tutto votato all'essenzialità quindi. :o)
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