A Gerusalemme si trova uno dei più antichi quartieri ebraici: il Mea Shearim, popolato da ebrei haredi (una forma molto conservatrice dell'ebraismo ortodosso), molto famoso turisticamente per questo motivo. Fondato nel 1874 da una società di costruzioni composta da 100 azionisti, qui si trovano i più stretti e radicali dettami della religione ebraica.
Tutta la vita ruota sotto la stretta osservanza dell'halakhan, la preghiera e lo studio dei testi sacri, anche i quartieri vicini hanno le stesse caratteristiche socio-religiose. In tutto il quartiere sono appesi manifesti in inglese e in ebraico che invitano i turisti a non accedere al quartiere se non si è vestiti in maniera pudica (fino ad arrivare, per le donne sposate, a richiedere che i loro capelli siano completamente coperti con un fazzoletto o una parrucca non appariscente).
I turisti non devono arrivare in gruppi numerosi, dal tramonto del venerdì fino al buio completo i visitatori devono astenersi dal fumo, non possono fare fotografie, guidare, usare i cellulari o altri apparecchi elettronici nonchè metterli in vista. Nelle sinagoghe gli uomini devono coprire la testa, le donne devono stare rigorosamente nel matroneo e non è permesso alle coppie passeggiare mano nella mano. Qualsiasi comportamento non consono è molto sgradito e può portare a essere aggrediti verbalmente e a essere scacciati dal quartiere. Gli abitanti non gradiscono essere fotografati e durante i giorni di digiuno non si può mangiare in pubblico.
Non mi ha meravigliato scoprire che a Gerusalemme esista un quartiere popolato da abitanti piu' osservanti. Il Mea Shearim e' vissuto dagli ebrei haredi che, essendo piu' ortodossi, la loro stretta osservanza e' palpabile in ogni aspetto della loro vita privata e sociale. Tutto questo accade nell'ebraismo ma non bisogna mai perdere di vista il fatto che ogni religione ha la sua frangia piu' radicale. Le regole nel Mea Shearim sono molto ferree ... ma lo sono anche se si visitano i Paesi Mussulmani, se non addirittura il Monte Athos ... sempre che sia concessa addirittura l'entrata ;o) Quando si accede in casa d'altri trovo rispettoso seguirne le regole e comportarsi in maniera adeguata. Purtroppo la piaga del turista che decide di riportarsi a casa la sua foto o il suo video 'trofeo' e' diffusissima ed ecco allora che si osserva gente che si arrampica anche sui monumenti piu' delicati o scambia i residenti per scimmiette e li tampina per un'inquadratura. Trovo che visitare questo quartiere di Gerusalemme sia un'esperienza unica perche', oltre che essere abbastanza antico, e' difficile trovarne altri che gli assomigliano, molto interessante, si!
RispondiElimina@ ZeN: Beh...almeno sul Monte Athos stanno separati da tutto, qui invece, a Gerusalemme, ci sono anche invisibili confini che cambiano totalmente i panorami, se uno sbaglia via potrebbe essere insultato pesantemente...questa città è frequentatissima da gente di tutto il mondo, non per forza a scopi religiosi ma anche per i siti Unesco e la sua unicità urbanistica e architettonica. Altra cosa è cercare questo quartiere per mera curiosità senza conoscere i suoi abitanti e le loro credenze. Credo però che la tolleranza debba essere la base della convivenza e di tutte le religioni, che comunque lo "spregio" delle credenze altrui sia deprecabile ma se non si accettano presenze "aliene" sia più coerente chiudersi dentro e non far entrare proprio nessuno.
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