Lo scarabeo egizio (kheperer) era considerato un potente amuleto sin dal 3150-2700 a.C. con funzione magica di eterna rinascita nel divenire e trasformarsi, assicurando solo eventi felici e un costante miglioramento delle facoltà intuitive e spirituali.
Il nome significa "nascere" o "divenire", era associato al dio solare del mattino Khepri che donava la vita e rappresentava il sacro animale coprofago Scarabeus sacer aegyptiorum. Era così diffuso da diventare quasi il simbolo stesso dell'Egitto ma fu usato anche dai Fenici, dai Cartaginesi, i Greci e dalla civiltà nuragica, infatti molti scarabei sono stati trovati in Sardegna a testimonianza delle forti relazioni fra i due popoli.
Gli scarabei divennero estremamente diffusi solo a partire dal Nuovo Regno ed erano decorati sull'addome con iscrizioni e disegni. Per agire dovevano essere fatti in pietra verde a simbolo di Osiride, come il calcedonio e la steatite smaltata, ma ne esistono anche in lapislazzuli, faience e paste vitree. Era spesso associato ad altri amuleti tra cui lo shen che ne rafforzavano il potere, usato nei monili (anelli, bracciali, pettorali, ecc.).
In particolari rituali era usato anche dai sacerdoti, per richiamare gli dei era immerso nel latte di vacca nera e successivamente bruciato, anche i funzionari lo usavano, come le alte gerarchie, come sigillo per suggellare documenti, anfore e tutto ciò che doveva restare ben custodito.
Vi erano poi anche gli scarabei commemorativi emessi quasi tutti dal sovrano Amenhotep III, nella XVIII dinastia lo scarabeo del cuore cominciò ad apparire in ambito funerario come amuleto che veniva posto sul petto della mummia dopo la cerimonia dell'apertura della bocca.
Era un cuore divino capace di percepire l'invisibile ed era determinante nel passaggio dalla vita terrena a quella eterna perchè donava alla mummia il potere di scacciare il terribile serpente Apopi e di scampare i pericoli disseminati lungo il cammino nel viaggio notturno nel mondo dei morti verso i felici Campi di Aaru.
Gli scarabei erano incisi con dei testi ricavati dal Libro dei Morti recitati dai sacerdoti durante il rito funebre, bloccavano il cuore che non poteva manifestare ostilità e gli impedivano di testimoniare contro il defunto al cospetto di Osiride e delle 42 divinità della Sala delle due Verità.
Lo scarabeo del cuore doveva essere usato anche in vita e veniva portato come monile al collo, quando sopraggiungeva la morte continuava comunque ad agire con le forze occulte e veniva quindi collocato tra le bende della mummia.
Per molti e' abbastanza difficile capire la mentalita' egizia soprattutto quando si scende nei particolari, un esempio su tutti e' proprio lo scarabeo. Non hanno scelto un animale pieno di chissa' che doti naturali, o bello, ma un insetto ... che a colpo d'occhio potrebbe sembrare insignificante, addirittura sgradevole alla vista, se non addirittura offensivo se si pensa all'importanza del Dio sole del mattino. Eppure, secondo la loro religione, ne avevano colto solo il significato piu' intrinseco, ovvero la rinascita e il continuo divenire. Vista questa sua polivalenza protettiva, buona per i vivi e i morti, quindi per il quotidiano e durante il cammino nell'aldila', ben si intuisce il perche' era un potente amuleto tanto da esser indossato o raffigurato laddove possibile e contenuto nel corredo funerario. Molto interessante anche capire il suo 'carattere' che non richiedeva l'esclusivita', difatti poteva essere associato ad altre raffigurazioni zoomorfe di Dei o ad altri simbolismi. Le iscrizioni sulla pancia, usate nello scarabeo del cuore, erano a scopo rafforzativo ... ma immagino che anche senza poteva andar bene uguale ;o) Bellissimi gli scarabei in foto! :o)
RispondiElimina@ ZeN: Grazie grazie per l'apprezzamento delle foto, come sempre ho scelto quelle che ritenevo le più inusuali e descrittive. :o)
RispondiEliminaLo scarabeo è arciconosciuto come talismano tipico dell'Antico Egitto, "souvenir" più o meno taroccato venduto nei vari bazaar egiziani. In genere molti animali erano considerati sacri (scimmie, gatti, tori, coccodilli, ibis, ecc.) dagli Antichi Egiziani, li hanno associati agli dei a seconda del loro modo di vivere, ne hanno tratto significati celesti e indicazioni per la vita eterna...mai nessun'umano ha avuto tale potere e questo fa pensare...molti dei hanno varie raffigurazioni anche "miste" col corpo umano/animale che li poneva al di sopra di tutto. Vien da pensare che solo il fatto di essere umano non sia stata reputata una condizione divina...l'insegnamento delle altre creature per gli Egizi è servito come trampolino per il Cielo, da solo l'uomo non poteva accedere a nulla...la saggezza della natura dava "una marcia in più" alla vita, anche e soprattutto ultraterrena. Questo fa pensare che avessero capito che il nostro genere da solo non avesse chance per aspirare al "Paradiso" ed ecco il beneamato Scarabeo che riposa sul cuore del defunto, ma anche dei vivi, protettore della sua "purezza e integrità". Credo che il portatore però, se in vita fosse stato indegno, non avrebbe comunque potuto scampare al giudizio finale. Hai voglia a piume sulla bilancia dell'anima! Gli dei degli Antichi Egizi non si sarebbero fatti ingannare... ;o)