giovedì 18 febbraio 2021

Arte islamica n. 4

 


Nel X secolo vede la luce la Grande Moschea di Isfahan o Moschea del Venerdì, l'espressione architettonica più importante della dominazione selgiuchide (musulmano-sunnita) in Persia, Patrimonio Unesco.



 

Una delle cupole


Si sviluppa l'architettura funeraria. Tamerlano fonda il terzo periodo medievale iraniano, quello dei Timuridi (XV secolo) che darà luogo all'apogeo dell'arte del libro persiano, l'architettura e l'urbanistica conoscono un'età aurea in particolare a Samarcanda, e le volte dei musqarnas sono particolrmente impressionanti.

L'Impero ottomano (XIV secolo- I guerra mondiale) ha un'arte prolifica, un'architettura feconda, una produzione di massa di ceramiche (famose le Iznik, Nicea, della Turchia), un'importante attività gioielliera e un'arte del libro eccezionale dalle molteplici influenze.

 

2 commenti:

  1. Quando si parla di arte islamica, si apre un mondo di stili e di architetture con delle caratteristiche completamente diverse tra di loro. (Credo che)Tempo, luogo e dinastia sono i tre fattori che hanno permesso un cosi' variegato modo di costruire e di decorare, pur rimanendo, per esempio per le moschee, inalterate le disposizioni, le proporzioni e i nomi degli spazi sacri. Quindi quello che su pianta potrebbe sembra simile, all'atto pratico diventa completamente diverso. Oggi siamo in Iran e nel vedere la Moschea del Venerdi' ci si accorge di quante e quali differenze ci siano, per esempio, con lo stile andaluso ma anche di quante similitudini sostanziali le accomuna. Le architetture di base assumono forme nette e squadrate, spariscono gli archi a ferro di cavallo e inflessi per lasciar posto a piccole serie di archi larghi e bassi. I portali d'ingresso si amplificano e sono formati da un immenso arco ricavato su di una forma retta e geometrica tanto da occuparne tutta la facciata e da far pensare ad un'arco a vela :o) Le decorazioni sono spettacolari e tra colori, scrittura e arabeschi creano degli scenari talmente belli che si rimane incantati a guardarli! A mio avviso, in questo particolare filone di arte islamica sono proprio le decorazioni a determinare tutta la magnificenza del costruito e questo lo si vede benissimo in quei luoghi dove per motivi diversi ne sono rimasti privi. In maniera del tutto personale preferisco l'arte andalusa a questa perche', come gia' detto, non si ferma al decoro ma si insinua sino alle radici delle strutture ... che rimangono gradevolissime anche se gli vengono passate solo due mani di bianco ;o)

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  2. @ ZeN: Quanto le opere iraniane hanno in comune con le arabe? La religione innanzitutto, e alcuni parametri fissi sempre legati al mondo musulmano, come le decorazioni prive di immagini umane, animali e vegetali, il mirhab, i colori usati, ecc. Sono popoli diversi che condividono però l'impostazione di tutta la loro vita dettata esclusivamente dalle regole e dai dogmi religiosi. La religione è legge a 360°, è la religione che detta qualsiasi comportamento civile e sociale e persino il pensiero del singolo. Noi dividiamo il sacro dal profano, loro non contemplano il profano: tutto è sacro e il profano è a volte punito se esce dai comportamenti previsti. Non so quanto gli Arabi andalusi siano stati diversi, so che le loro architetture rispettavano i dettami islamici ma soprattutto la sua "anima", considerando la loro tolleranza religiosa mi vien da pensare che fossero meno radicali verso tutto quello che usciva dai loro costumi e forse questo ha determinato le differenze. Ma è una mia ipotesi. Sta di fatto che la Moschea di Isfahan è una delle meraviglie della Terra, impressiona il suo esterno e mi immagino quanto brillino le sue ceramiche quando ci batte il sole. All'interno è scarna, credo per non distrarre dalla preghiera. Nulla è fatto a caso. ;o)

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