Le statue equestri, nate in Grecia, vennero aumentate di dimensioni e di applicazioni dai Romani e le monete con l'effigie del sovrano avevano lo scopo, in epoca imperiale, di diffondere rapidamente in tutto l'Impero la sua immagine. Secondo lo "ius imaginum" il patriziato aveva il diritto di tenere in casa i ritratti dei propri avi nel cortile interno (atrium) dentro armadietti che venivano aperti solo in determinate occasioni, tali rappresentazioni anticamente erano in cera e col tempo dovevano essere rifatte, finchè vennero realizzate in marmo o bronzo copiando i modelli più antichi.
Un innesto tra cultura greca e romana è rappresentato dai ritratti detti "achillei" in cui le statue nude o seminude rispondenti ai canoni classici venivano accostate a un ritratto relistico con un contrasto parecchio stridente. Questo impostò un'arte del ritratto con committenze aristocratiche che erano interessate a ritratti idealizzati e psicologici, e a ritratti fedeli alla fisionomia reale per una committenza borghese.
L'esasperazione della realtà nel ritratto romano (ritratto romano repubblicano) iniziò all'inizio del I secolo a.C. e durò fino al 43-38 a.C., lo stile di queste opere è minuzioso nella resa della pelle solcata dagli anni e dalle dure condizioni della vita contadina che si discostano dall'eleganza e la mondanità dei ritratti ellenistici.
Nell'età di Augusto (27 a.C.-14 d.C.) rimasero in uso i due tipi di ritratto, nel III secolo appaiono espressioni di tormento interiore, in un'epoca angosciante della storia, e ritratti di bambini.
Vespasiano aveva la testa a palletta ahahah ... e nell'ufficialita' gliela stiravano parecchio! :o) Trovo estremamente belli i ritratti romani veritieri e concordo con la loro filosofia che, in generale, e' sufficiente solo la testa per esprimere la personalita' di un soggetto ... e, non a caso, se ci pensiamo bene, anche le attuali foto di riconoscimento sui documenti seguono tale regola. In quest'arte sono stati proprio eccelsi: minuziosi nei particolari fisici a livello di un calco ma anche carichi di personalita' emanante umore e indole. Facendo un rapido sunto degli stili usati dai romani durante la loro epoca, abbiamo visto:
RispondiElimina- il veritiero, molto privato e simile 'all'originale'
- l'onorario, leggermente taroccato, trionfante e privato di molte imperfezioni fisiche
- l'achilleo, con testa veritiera su corpo enfatizzato ... che sicuramente risultava cone una caricatura agli occhi di chi conosceva personalmente il raffigurato.
Le statue equestri, che i romani assorbirono dai greci, sono presenti in quasi tutte le culture occidentali e orientali, talvolta perdurate sino ai tempi nostri, danno del cavaliere un'immagine onoraria di potenza, pregio e all'occorrenza di eroismo. Anche la tradizione di stampare moneta con la testa del regnante di turno, nata all'epoca e ancora resistente in determinate nazioni, oggi e' solo onoraria ma un tempo, mancando i mezzi di comunicazione, serviva a far conoscere il volto 'del comando' a tutti i sudditi. Ho trovato interessante la storia delle raffigurazioni degli avi anche se mi sembra assurdo che i poveri non avevano quasi il diritto di essere ricordati :o(
@ ZeN: Partiamo dal presupposto (mica tanto) che i poveri non potevano rappresentare nulla...mica perchè non volevano! Ma non potevano. In vita si potevano parare il cuxo usando semplici amuleti "da pochi sesterzi" ma dopo la morte poterli ricordare in busti e ritratti era appannaggio dalla borghesia in su. Vorrei vedere quanti poveri potevano avere un atrium da destinare al ricordo degli avi... :o/
RispondiEliminaI Romani hanno usato la scultura greca per esaltare le classi più potenti, in certi casi non hanno voluto rinunciare ai loro "ritratti semi-veritieri" e non hanno fatto altro che appiccicare una capoccia realista a un corpo totalmente idealizzato. Il contrasto è stridente, il loro scopo non era l'armonia ma quello che volevano far credere. Da queste dissonanze fisiche deduco che i ritratti degli imperatori sono "fallaci", che l'immagine arrivata fino a noi va vista "fra le virgolette" e solo i "peggiori" ritratti siano quelli veri. Appena vedo uno "scorfano" capisco che rappresenta com'era veramente un personaggio. E sta cosa mi ricorda l'Antico Egitto...dove i faraoni erano sempre rappresentati belli, ieratici e muscolosi...poi li vedevi di persona e te prendeva un colpo...ahahahahaha! :D