Venezia. Città meravigliosa che strizza l'occhio all'Oriente per i traffici commerciali che arrivavano al di là del mondo conosciuto e che le hanno dato una visione multietnica della vita da cui ha solo preso il meglio.
Gente di tutti i Paesi la popolava contribuendo alla sua magnificenza. Oggi vediamo il risultato della sua storia nei suoi monumenti ma vediamo anche l'assenza della sua gente fra i rii e le calli. Sono andati via, nel dopoguerra i residenti erano oltre 170.000, oggi meno di 54.000. Il turismo ha fatto scappare i Veneziani, gli appartamenti e le case sono a disposizione del business non delle persone (oltre 8.000 abitazioni dedicate).
A Roma non va meglio, 30.000 alloggi sono dedicati al turismo.
A Firenze gli alloggi turistici sono più di 11.000.
A Milano gli alloggi disponibili sono più di 18.000.
2017
Napoli mette a disposizione dei turisti quasi 8.000 abitazioni.
Secondo la rete SET (Sud Europa di fronte alla Turistificazione) i possessori di case nei centri storici preferiscono affittarle a chi è di passaggio attirati da guadagni spesso esentasse anzichè a locatari fissi. In altre ricerche è emerso che oltre il 60% sono multiproprietari che prediligono il turista per evitare morosità.
Così i centri storici si spopolano e si adeguano solo alla richiesta turistica (paninerie, souvenir, ecc.), negli ultimi 10 anni i negozi al dettaglio dei centri storici sono scesi dell'11% mentre hotel e ristoranti sono saliti del 15%.
Emblematica Matera che dal 2010 a oggi ha visto i turisti aumentare del 176% con 700 fra alberghi, B&B e alloggi vari, 7 volte più di 8 anni fa.
Stare in una zona turistica costa anche a chi ci è nato così pian piano ai vecchi abitanti se ne sostituiscono di più solvibili, è una produzione dello spazio urbano per utenti sempre più ricchi.
Un quartiere vero è quello in cui la ricchezza sta accanto alle altre classi, quella di trovare, accanto a un calzolaio, lo studio del notaio. Oggi si rischia di perdere questa pluralità culturale facendo dei quartieri dei parchi a tema fino a essere ghetti di lusso, i negozi storici vengono sostituiti da catene uguali ovunque e le relazioni tra gli abitanti del quartiere non ci sono più, molti se ne sono andati altrove.
Non c'è una soluzione a questo, sarebbe bene che gli amministratori limitassero le notti disponibili per i turisti e utile che non snaturassero le città.
Eheheh argomento spinoso si' :o) La sorte di avere i centri storici snaturati con i relativi negozi e servizi adibiti ai residenti che chiudono, e' un fatto comune di quasi tutte le citta' turistiche o a quelle che inspiegabilmente 'vanno di moda' in determinati momenti. Le amministrazioni comunali possono, a mio avviso, fare ben poco, per non dire nulla, perche' e' il privato cittadino, alla ricerca di un guadagno maggiore, il primo a far danno ai propri luoghi. Il primo grande scempio lo si ebbe all'incirca negli anni settanta quando a fronte di una Lira che non valeva nulla, i piu' grandi acquirenti furono gli stranieri. Per loro acquistare degli appartamenti nei centri storici era convenientissimo perche' in base al loro tenore di vita erano sottocosto, mentre di contro l'italiano che vendeva, aumentandone i prezzo, guadagnava di piu'. E cosi' nacquero le prime 'case estive', raramente abitate durante l'anno, i cui proprietari non smuovevano le economie locali in quanto arrivavano in Italia praticamente forniti di tutto. Un'altro grande scempio, piu' recente, e' stato quello di poter dare la licenza di affittacamere o B&B ... praticamente a tutti, senza un'attenta scrematura. Questo ha portato spesso a dare cattivi servizi ai turisti, a far sloggiare gli inquilini e a far danno a pensioni e alberghi qualificati. In entrambi i casi (venduti a stranieri o diventati altro), queste case hanno acquistato un valore maggiore e sono andate fuori mercato. Oggi, anche se rimesse in vendita. il loro prezzo e' cosi' esoso da non poter esser piu' riacquistare dai 'normali cittadini'. :o( Senza residenti fissi, i negozi di quartiere e i mercati rionali hanno smesso di esistere.
RispondiElimina@ ZeN: Difatti questo post è un'analisi della situazione attuale dei centri storici di tutta Italia, specie delle grandi città artistiche. A parte chi lavora sottobanco, sti B&B son lievitati spropositamente, basta avere 3 stanze sgarrupate e il gioco è fatto, c'è gente che "uccide" pur di fare le vacanze in determinate location. La bellezza degli antichi vicoli erano i negozietti del quartiere, i mercati rionali, il ciabattino, il barettino e la paruchièr (che non manca mai. Ho scritto "paruchièr" non "Hair stylist" apposta, che raramente, nonostante il nome, gli operatori sono bravi stilisti...") che apriva alle 7 per pettinare le sciure... ;o)
RispondiEliminaErano piccoli mondi incastrati come una matrioska in mondi sempre più grandi, punti di riferimento e di raccolta del quartiere, luogo di ciarle e di zuffe. Ma pur vivi! Oggi chi rimane si trova presto solo e chi deve andare via cambia mondo. Non sono cose che si possono ricreare, ma distruggere sì, per questo sarebbe importante capirne il valore. La cosa è molto triste. :o(