I gigli sono un genere di piante alte da 80 cm. a 2 mt. che comprende circa 80 specie e numerosi ibridi e cultivar, con fiori spesso profumati.
Il giglio martagone (Lilium martagon) è alto fino a 1,20 mt., vive nelle brughiere di altitudine e radure dei boschi dai 300 ai 1800 mt. sul mare. Specie protetta, ne è vietata la raccolta.
Il giglio rosso o di San Giovanni (Lilium bulbiferum) è alto fino a 70 cm., cresce sui pendii erbosi assolati dei monti dai 500 ai 1800 mt. sul mare.
Il giglio di Firenze è in realtà un iris, l'Iris germanica varietà fiorentina.
Il giglio di Carniola (Lilium carniolicum) è alto fino a 60 cm.
foto da wikipedia.org
Il giglio a fiocco (Lilium pomponium) vive nei pascoli e sui terreni rocciosi tra i 1000 e i 2000 mt. sul mare.
Il giglio stilizzato è utilizzato come emblema della famiglia dei Farnese, noto come Giglio Farnesiano, è anche lo stemma di molti Comuni. Simbolo associato alla Madonna, all'Arcangelo Gabriele e a Sant'Antonio da Padova, alla castità e alla purezza.
Il giglio caprino o orchidea minore, pan di cuculo, zonzella, testicolo di cane (Anacamptis morio) è un'orchidea selvatica, una delle più diffuse in Italia, alta fino a 35 cm., vive in tutta la Penisola eccetto la Sardegna in prati, radure e boschi fino ai 1900 mt. sul mare.
I ginepri comprendono varie specie arboree e arbustive, molte spontanee in Italia. Può essere anche strisciante a seconda dell'habitat in cui vive, un portamento strisciante indica che vegeta dove ci sono venti impetuosi, è un ottimo esempio di adattamento alle condizioni ambientali. Vive in luoghi con scarsità d'acqua.
Il ginepro comune (Juniperus communis) è un piccolo albero o arbusto perenne sempreverde con un lento accrescimento, molto longevo. E' una conifera che si trova fino ai 1500 mt. sul mare, alto fino a 10 mt. Le sue "bacche" sono utilizzate sia in cucina che in liquoreria, il legno è impiegato per lavori di intaglio. La pianta è coltivata come ornamentale in particolare per creare siepi di confine perchè, grazie alle foglie pungenti e la crescita intrecciata, costituisce un'ottima barriera difensiva. L'espressione "cacciarsi in un ginepraio" deriva da questa caratteristica.
Il ginepro Sabina (Juniperus sabina) vive sulle Alpi e gli Appennini dai 1000 ai 3000 mt. sul mare, è un arbusto molto velenoso alto fino a 5 mt. usato per il consolidamento del terreno e come pianta ornamentale.
El Hierro, Canarie
Il ginepro licio o fenicio, cedro liscio, sabina marittima, falsa sabina (Juniperus phoenicea) vive su colline aride vicino alle coste. Con le sue bacche si estrae l'essenza di ginepro che è utilizzata per la produzione di liquori come il gin. Il suo legno è usato per produrre legname.
Il ginepro rosso (Juniperus oxycedrus) è un arbusto della macchia mediterranea alto fino a 8 mt., cresce su terreni rocciosi fino ai 1600 mt. e sulle distese costiere sabbiose. Ha un legno pregiato profumato, in Italia ne è vietato il taglio.
Il giuggiolo (Ziziphus jujuba) è un albero da frutto noto anche come dattero cinese forse originario dell'Africa settentrionale e della Siria. Esportato in Cina e India dove viene coltivato da 4000 anni, fu importato in Italia dai Romani ma si diffuse coi Veneziani in Dalmazia, poi sulle isole della Laguna e infine sulla terraferma, sui Colli Euganei. Caduco, può arrivare ai 12 mt. di altezza, i frutti se colti verdi hanno un sapore simile alla mela, maturando il frutto si scurisce, diventa rugoso e più dolce fino ad assomigliare al sapore del dattero. Fuori dall'Asia centrale e dal Caucaso è presente sempre per coltivazione o naturalizzato, la pianta dà buoni frutti solo alla fine delle estati calde. Di lenta crescita, può diventare plurisecolare e non ha particolari esigenze. In passato era usato per fare siepi ai confini degli appezzamenti per le sue spine e il fitto intreccio di rami, oggi come pianta ornamentale. In Veneto, sui Colli Euganei, si produce il "brodo di giuggiole", un infuso di giuggiole e frutti autunnali (uva moscato, cotogne, scorza di limone, uva e melograni), la ricetta probabilmente deriva da una preparazione in voga presso i Gonzaga nel Rinascimento. Le giuggiole sono usate anche per preparare marmellate, confetture, aromatizzare grappe o conservate sotto spirito, soprattutto in grappa. Per gli antichi Romani era il simbolo del silenzio, adornava i templi della dea Prudenza; in Romagna e in altre regioni in molte case coloniche era adiacente alla casa, si riteneva portasse fortuna. Le più antiche preparazioni risalgono agli Egizi e ai Fenici.
Il giglio di Firenze è in realtà un iris, l'Iris germanica varietà fiorentina.
Il giglio di Carniola (Lilium carniolicum) è alto fino a 60 cm.
foto da wikipedia.org
Il giglio a fiocco (Lilium pomponium) vive nei pascoli e sui terreni rocciosi tra i 1000 e i 2000 mt. sul mare.
Il giglio stilizzato è utilizzato come emblema della famiglia dei Farnese, noto come Giglio Farnesiano, è anche lo stemma di molti Comuni. Simbolo associato alla Madonna, all'Arcangelo Gabriele e a Sant'Antonio da Padova, alla castità e alla purezza.
Il giglio caprino o orchidea minore, pan di cuculo, zonzella, testicolo di cane (Anacamptis morio) è un'orchidea selvatica, una delle più diffuse in Italia, alta fino a 35 cm., vive in tutta la Penisola eccetto la Sardegna in prati, radure e boschi fino ai 1900 mt. sul mare.
I ginepri comprendono varie specie arboree e arbustive, molte spontanee in Italia. Può essere anche strisciante a seconda dell'habitat in cui vive, un portamento strisciante indica che vegeta dove ci sono venti impetuosi, è un ottimo esempio di adattamento alle condizioni ambientali. Vive in luoghi con scarsità d'acqua.
Il ginepro comune (Juniperus communis) è un piccolo albero o arbusto perenne sempreverde con un lento accrescimento, molto longevo. E' una conifera che si trova fino ai 1500 mt. sul mare, alto fino a 10 mt. Le sue "bacche" sono utilizzate sia in cucina che in liquoreria, il legno è impiegato per lavori di intaglio. La pianta è coltivata come ornamentale in particolare per creare siepi di confine perchè, grazie alle foglie pungenti e la crescita intrecciata, costituisce un'ottima barriera difensiva. L'espressione "cacciarsi in un ginepraio" deriva da questa caratteristica.
Il ginepro Sabina (Juniperus sabina) vive sulle Alpi e gli Appennini dai 1000 ai 3000 mt. sul mare, è un arbusto molto velenoso alto fino a 5 mt. usato per il consolidamento del terreno e come pianta ornamentale.
Il ginepro licio o fenicio, cedro liscio, sabina marittima, falsa sabina (Juniperus phoenicea) vive su colline aride vicino alle coste. Con le sue bacche si estrae l'essenza di ginepro che è utilizzata per la produzione di liquori come il gin. Il suo legno è usato per produrre legname.
Il ginepro rosso (Juniperus oxycedrus) è un arbusto della macchia mediterranea alto fino a 8 mt., cresce su terreni rocciosi fino ai 1600 mt. e sulle distese costiere sabbiose. Ha un legno pregiato profumato, in Italia ne è vietato il taglio.
Il giuggiolo (Ziziphus jujuba) è un albero da frutto noto anche come dattero cinese forse originario dell'Africa settentrionale e della Siria. Esportato in Cina e India dove viene coltivato da 4000 anni, fu importato in Italia dai Romani ma si diffuse coi Veneziani in Dalmazia, poi sulle isole della Laguna e infine sulla terraferma, sui Colli Euganei. Caduco, può arrivare ai 12 mt. di altezza, i frutti se colti verdi hanno un sapore simile alla mela, maturando il frutto si scurisce, diventa rugoso e più dolce fino ad assomigliare al sapore del dattero. Fuori dall'Asia centrale e dal Caucaso è presente sempre per coltivazione o naturalizzato, la pianta dà buoni frutti solo alla fine delle estati calde. Di lenta crescita, può diventare plurisecolare e non ha particolari esigenze. In passato era usato per fare siepi ai confini degli appezzamenti per le sue spine e il fitto intreccio di rami, oggi come pianta ornamentale. In Veneto, sui Colli Euganei, si produce il "brodo di giuggiole", un infuso di giuggiole e frutti autunnali (uva moscato, cotogne, scorza di limone, uva e melograni), la ricetta probabilmente deriva da una preparazione in voga presso i Gonzaga nel Rinascimento. Le giuggiole sono usate anche per preparare marmellate, confetture, aromatizzare grappe o conservate sotto spirito, soprattutto in grappa. Per gli antichi Romani era il simbolo del silenzio, adornava i templi della dea Prudenza; in Romagna e in altre regioni in molte case coloniche era adiacente alla casa, si riteneva portasse fortuna. Le più antiche preparazioni risalgono agli Egizi e ai Fenici.
Tra iris, gigliucci e orchidee ... spesso c'e' un po' di confusione tra i nomi e cosa e' realmente la pianta ... eheheh gia' so' gnurant di mio, poi ci si mette pure il gioco di nomi, sai che bel minestrun! ahahah
RispondiEliminaSinceramente i lilium (arancioni) mi piacciono molto soprattutto se accompagnati ad altri fiori perche' danno quella nota forte di colore che ravviva il mazzo :o) Dai 'pisellini' pendenti della corolla e' meglio stare lontani perche' macchiano che e' una meraviglia, purtroppo pero' molti fioristi quando glieli tolgono per evitare sgradevoli incidenti, snaturano il fiore stesso poiche' perde bellezza :o( Ho notato che piu' la varieta' e' alta e grande e piu' sui i petali dei fiori sono macchiati di nero. Dovrebbe essere piacevole trovarli in natura perche' non e' facile trovarsi di fronte dei fiorelloni che possono raggiungere il metro e venti :o) Il giglio di Firenze e' esattamente quello che ho visto nascere vicino gli ingressi dei poderi in Toscana ... e che la gente evita di cogliere ahahah :o) E' grazioso si', ma sta bene dove sta ed e' meglio non portarlo in casa :oD Il testicolo di cane ha dei bei colori ahahah!
I ginepri, tra veri e falsi, son veramente un ginepraio! Le loro fogliettine talvolta son simili a quelle del rosmarino e talvolta mi ricordano i pinetti/cipressi. Sono convinta di averli visti in natura ma scambialdoli appunto per qualcos'altro :o( Sapevo che le loro bacchette erano usate in cucina (non credo di averle mai assaggiate), per le carni se non erro, ma non sapevo che dal loro distillo venisse prodotto il gin. Bellissime le varieta' prostrate delle canarie :oD
Le giuggiole le ho assaggiate :o) ... ma erano talmente fuori tempo che non sapevano ne' di mela ne' di dattero ... ma solo di legno colorato :o( Di tutti gli altri usi, brodo compreso, da noi non e' usanza e quindi neanche si conosce, peccato! Il detto 'andare in un brodo di giuggiole' e' invece noto ... ma di quali ingredianti era composto il famoso brodo lo ignoravamo assolutamente! Se la credenza popolare lo assimila ad una gioia, il suo sapore sara' molto gradevole ... sperem :o)
Alcune piante seguono la sorte di taluni animaletti che se vengono considerati portatori di fortuna, prolificano ... al contrario fanno tutti una msera fine.
Molto bella la rocca Borromea di Varese, creata da un ottimo architetto che e' riuscito, con molta grazia, a collegare tra loro edifici diversi trasformandoli in un corpo unico di notevoli dimensioni :o) Oltre alle dimensioni, quello che non lascia assolutamente indifferenti e' questa sua posizione dominante vista-lago, vista-campagna, vista-cittadina ... insomma da li' sopra si puo' controllare tutto il circondaio :oD Poderose le mura e piacevolissimo il giardino. Gli affreschi interni fanno ben capire che i padroni di casa non erano interessati solo ai raccolti agricoli ma amavano l'arte e piaceva loro decorare al meglio la propria residenza.
RispondiEliminaIl castello di Soave mi ha fatto un po' disperare perche' non lo vedevo :o( Cinte murarie bellissime, ponte levatoio ottimo, prato all'inglese perfetto e ben protetto ... ma il castello dov'e'??? ... e mica saranno stati qua, tutti protetti, ma poi piantavano una yurta! Eheheh e poi sbirciando bene e chiedendo aiuto a gugli ho capito che la torretta e due casettine con una parete in comune con le mura ... erano il castello! :oD Venezia non era stupida per niente e dopo essersi fatta bene i conti, avra' ceduto alla famiglia Gritti i due monolocali fortificati (ma non troppo, visto la problematica con le armi da fuoco) a peso d'oro :oD Ara la' che bel castel che ti ga' ciapa'! ti ga i oci da pesse stracco! ahahah :oD Chissa' se li avevano imbrogliati ;o)
@ ZeN: La famiglia degli iris, lilium e Co. mi piace nelle sue versioni spontanee, tutte quelle create dall'uomo no. Vuoi mettere l'eleganza di quei petalini curvati all'insù con quei sgargianti colori? :o)
RispondiEliminaMi piace molto il ginepro, ha un particolare colore delle "foglie" e pure le bacche sono originali...nn mi piace affatto il loro sapore però. E' una pianta "trasformista" che cambia il suo aspetto secondo il clima in cui vive. :o)
Mai assaggiate le giuggiole ma sono molto famose per il famoso detto. I suoi frutti paiono pomodori di Pachino. Ahahaha!
@ ZeN: Ma guarda, io preferisco il castello di Soave...per quanto quella è una struttura difensiva più che altro. Si respira di più aria di roccaforte e in più ha alcuni affreschi!
RispondiEliminaLa Rocca Borromea è una bellissima struttura, elegante castello destinato ad abitazione e perciò ingentilito nel tempo. Notevole l'ubicazione con bella vista. sì. :o)