Specchia è in provincia di Lecce, nel centro storico vivono 150 persone, dista 51 km da lecce, 90 da Brindisi e 205 da Bari.
Il primo insediamento di contadini e pastori risale al IX secolo, qui riparatisi dalle scorrerie saracene. Coi Normanni entra a far parte della contea di Lecce e viene infeudata da Filiberto Monteroni. Nel 1269 fu di Rodolfo D'Alnay e poi di Giacomo Del Balzo. Cinta d'assedio dal Caldora, fu espugnata e distrutta nel 1434-35, ripopolata da Raimondo Del Balzo nel 1452, furono ricostruiti il castello e le mura. Il borgo dà asilo ai fuggiaschi dei centri costieri terrorizzati dai Turchi. Passò dai Del Balzo ai Di Capua, i Gonzaga, i Brajda, i Trane e passa in mano a nobili famiglie fino alla fine del feudalesimo, nel 1860.
Costruzioni in pietra leccese, i muri in calce bianca, gli ori barocchi delle chiese, Specchia sa di Oriente, domina la pianura e il suo centro storico è fra i più interessanti del Salento con strette stradine e rampe di scale. Il nucleo abitativo è frutto di un'architettura spontanea che ha avuto origine nel XVI-XVII secolo, giunta quasi intatta ai nostri giorni, con i portali catalani o barocchi, le cornici in pietra leccese, le iscrizioni in italiano o latino, le logge in ferro battuto, gli archetti pensili, i fregi, le statue, le colonne, le edicole votive. Il centro storico è di impianto medievale, cresciuto nel XV secolo intorno al primitivo castello. Si ritiene che la ricostruzione di Specchia sia del 1452, a merito di Raimondo Del Balzo, ma forse è di origine angioina del XIV secolo. Poco rimane delle vecchie mura, le attuali risalgono a 150 anni fa. Il castello Risolo è una struttura fortificata cinquecentesca, il fronte su piazza del Popolo è occupato da una cortina settecentesca a due livelli. Appartenuto a importanti famiglie, tra il XVI e il XVII fu trasformato in palazzo marchesale. La chiesa e il convento dei Francescani Neri risale al 1531, la cappella di Santa Caterina Martire è affrescata, la cripta è scavata nella roccia, con 36 colonnine. La chiesa Parrocchiale è del 1605, con molti rifacimenti, ha pilastri in pietra leccese stuccati alla veneziana. Seicentesche la chiesa dell'Assunta e quella di Sant'Antonio, con annesso il convento dei Domenicani. La chiesa di San Nicola risale al IX-X secolo, restaurata nel 1587. L'abside della chiesa di Sant'Eufemia è a oriente, secondo l'uso bizantino. La chiesa risale al IX-X secolo. Il frantoio ipogeo testimonia l'importanza della produzione dell'olio. Il Capo di Leuca ha molte di queste strutture, realizzate tra il XVI e il XIX secolo, che rappresentano la principale risorsa economica della Terra d'Otranto sotto il Regno di Napoli.
L'olio extravergine d'oliva "De.C.O. Specchia" è il prodotto tipico del luogo. Fra i piatti, la pasta e ceci salentina, con metà tagliatelle lessate in acqua e l'altra metà fritte in olio extravergine d'oliva.
L'artigianato produce vasi, piatti, ciotole in terracotta, poi la lavorazione del ferro, del rame battuto, del regno d'olivo, del giunco, della paglia e della pietra leccese.
Bella, veramente bella questa localita' :oD E' piu' di qualche volta che vediamo borghi nati con architettura spontanea e fino ad ora abbiamo solo visto gioiellini :o) Cio' dimostra che il gusto e l'estetica non e' solo frutto di piani regolatori o di famosi architettti :o) Specchia e' stata governata da molti 'signori' e penso che ognuno di loro abbia lasciato alemno un piccolo 'segno' archtettonico della presenza della propria casata ;o) Molto piacevole si'!
RispondiElimina@ ZeN: In effetti l'architettura spontanea è quella vera della gente, quella che è costruita in base alle sue esigenze e non a quelle dei ricchi e potenti signori, che puntava alla spettacolarità ma non teneva conto della quotidianità. Da notare l'intimità creata, l'invito alla condivisione della vita accentrandola in piccole piazzette comuni, dove i vicini vivevano insieme condividendo molte attività. Bella, sì. oprattutto umana. :o)
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